Borsa di Tokyo ai massimi dal 1990. Ripresa economica in vista per l’Asia?
La rilevazione preliminare del Pil giapponese vede un balzo rispetto agli ultimi tre mesi del 2019 di oltre 12 punti percentuali. Tokyo sui massimi a oltre 30.000 punti
La Borsa di Tokyo ha chiuso la prima sessione della settimana a oltre 30.000 punti, tornando su massimi che non si vedevano da 30 anni. A spingere al rialzo il Nikkei ha contribuito la lettura preliminare per prodotto interno lordo degli ultimi tre mesi del 2020, che ha segnalato una crescita del 12,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre rispetto al terzo trimestre gli ultimi tre mesi dell’anno promettono una crescita pari al 3%.
Borsa di Tokyo in rialzo, il Giappone vicino alla sconfitta del covid-19?
Segnali di crescita, dunque, in grado di infondere speranza rispetto alla crisi scatenata dalla pandemia di covid-19 che neanche in Giappone sembra allentare la morsa. La seconda ondata ha colpito duramente anche nell’estremo oriente, sebbene nelle ultime settimane Tokyo si sia dimostrata in grado di abbassare drasticamente la curva dei nuovi contagi: da una media settimanale di 6.132 nuovi casi a metà gennaio, gli ultimi dati aggiornati al 14 febbraio mostrano un calo repentino a 1.484 casi negli ultimi sette giorni. Nelle ultime 24 ore, i casi sono tornati al di sotto della soglia dei 1.000 per la prima volta da novembre. Come è stato possibile?
All’indomani dello scoppio della seconda ondata di covid-19, il Giappone ha instaurato lo stato di emergenza, con forti limitazioni agli spostamenti. D’altra parte, diversi esperti già durante l’estate si interrogavano sull’incidenza relativamente bassa di casi di covid-19 tra la popolazione giapponese – spiegandola con una probabile risposta immunitaria più sviluppata. Convincono però di più le caratteristiche sociali dei giapponesi: davanti a uno stato d’emergenza che comunque non ha mai previsto multe in denaro (o penali) per l’infrazione delle regole del distanziamento sociale, la popolazione ha risposto con un lockdown di fatto, senza costrizioni scritte.
Su una popolazione di oltre 126,47 milioni di persone, il picco massimo di nuovi casi da covid-19 è stato di poco più di 6.200 unità, lo scorso 10 gennaio. Nelle successive quattro settimane, è sceso a poco più di 1.000 unità.
Per altro, anche in Giappone – come nel resto del mondo – la seconda ondata si è abbattuta a partire da novembre. Il balzo in avanti dell’economia nipponica prende in considerazione il periodo ottobre-dicembre: già nel primo trimestre del nuovo anno si attende un nuovo tracollo, conseguenza delle chiusure e delle restrizioni delle ultime settimane.
Cosa ha trainato la ripresa economica del Giappone?
La stima preliminare del Pil giapponese beneficia soprattutto del recupero della domanda in arrivo da oltreoceano, che ha dato una spinta all’export. Niente di inaspettato, comunque: gli analisti si attendevano un balzo del 9,5%, in considerazione del rialzo del 22,9% rilevato dal Cabinet Office nel trimestre precedente.
Il Giappone rientra dunque ufficialmente in espansione, dopo due trimestri chiusi in positivo, e recupera circa il 90% delle perdite causate dalla pandemia. Eppure non solo l’effetto non è destinato a durare, ma in tutto il 2020 la crescita si è comunque contratta del 4,8% - il calo peggiore dal 2009.
Come hanno reagito i mercati?
Nel frattempo, il Nikkei stamattina ha chiuso in rialzo dell’1,91%, a 30.084 punti, dopo aver raggiunto un massimo intraday di 30.092,34 punti: livelli che non si vedevano dal 1990.
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