Commissione Ue: in arrivo fondo da 100 mld per casse integrazione
In arrivo all’Eurogruppo la proposta per la creazione di un fondo accessibile agli stati e coprire i cittadini rimasti senza lavoro a causa della crisi coronavirus. Dati Pmi sulla manifattura fanno crollare gli indici azionari
A più di un mese dall’arrivo del nuovo ceppo di coronavirus in Europa, i numeri sono ancora impietosi: degli oltre 700 mila contagiati al mondo (e oltre 40 mila vittime), 105 mila sono in Italia (12.420 i decessi), 102 mila in Spagna (9.053 decessi), 52 mila in Francia (3.523 decessi), 71 mila in Germania (781 decessi) e 25 mila nel Regno Unito (1.789 decessi) – e solo per citare i paesi europei più colpiti dall’espandersi della pandemia. A livello globale, in cima alla lista ci sono gli Stati Uniti, con oltre 188 mila contagi e 4.056 vittime.
L’Unione Europea si è attivata per cercare una soluzione che, al di là della crisi sanitaria, possa sostenere l’economia comunitaria, i cui primi danni si cominciano a contare dai dati macro pubblicati proprio in mattinata: gli indici dei direttori agli acquisti nel settore manifatturiero hanno restituito un’immagine complessivamente negativa della zona euro (ad eccezione della Francia, dove il dato è risultato leggermente superiore alle aspettative: 43,2 punti, rispetto a una previsione da 42,9), in Italia l’indice si è assestato a 40,3 (gli analisti avevano previsto 40,5; a febbraio aveva segnato 48,7: si tratta del dato peggiore dal 2009), in Germania 45,4 (a fonte di previsioni a 45,5; a febbraio era stato 45,7). Nel complesso, l’Eurozona ha segnato un indice Pmi manifatturiero a 44,5, rispetto alle previsioni che lo volevano a 44,7 e al dato di febbraio, 44,8.
Cosa prevede il nuovo fondo allo studio della Commissione?
Secondo indiscrezioni trapelate dalle colonne del Financial Times, la Commissione Europea avrebbe stilato un piano per garantire tra gli 80 e i 100 miliardi di euro, con cui creare un fondo per finanziare le iniziative di chi è finito in cassa integrazione, al fine di agevolarne il rientro nel mercato del lavoro in uno scenario post-crisi. La bozza di tale sussidio di disoccupazione europeo sarebbe allo studio della Commissione, per poi passare al vaglio dell’Eurogruppo, che si riunirà il prossimo 7 aprile.
Dopo l’inconcludente Consiglio Europeo della settimana scorsa, infatti, quando è stato chiaro che la strada degli Eurobond non sarebbe stata praticabile a causa del veto dei paesi del Nord Europa (Germania, Olanda, Austria e Finlandia prima di tutti), i vertici dell’Ue si sono messi al lavoro su alternative da poter comunque far rientrare negli strumenti a disposizione dell’Unione come il Meccanismo europeo di stabilità, il bilancio Ue e il ricordo alla Banca europea degli investimenti.
Nello specifico, a proposta prevede che i paesi membri possano far richiesta all’Unione Europea di risorse a breve termine per sostenere i disoccupati. L’Ue potrebbe soddisfare tali richieste prendendo denaro a prestito, da garantire con fondi non allocati nel bilancio comunitario ed eventuali altre garanzie da parte degli stati membri.
Come si presentala situazione occupazionale davanti all’emergenza coronavirus?
A preoccupare, oltre al settore industriale (quello dei servizi è sceso in rosso già da quando la pandemia ha iniziato a muovere i primi passi, il primo ad essere colpito dalle misure di lockdown che hanno provocato la chiusura di tute le attività non essenziali), è il lavoro. Secondo i dati dell’European Trade Union Confederation, in tutta Europa le persone rimaste senza lavoro a causa del virus sarebbero circa un milione solo nelle ultime due settimane – e il dato tiene conto solo delle richieste di disoccupazione pervenute ai sindacati nazionali. La settimana scorsa, l’International Labour Organisation ha annunciato che, a livello globale, la pandemia di coronavirus potrebbe portare alla perdita di 36 milioni di posti di lavoro.
Secondo l’Unione dei sindacati europei, sarebbe necessario un fondo pari a circa 200-400 miliardi di euro per far fronte alla crisi occupazionale.
Per ora, i dati sulla disoccupazione tengono ancora: a marzo in Italia la disoccupazione ha è scesa al 9,7%, in ribasso sia rispetto alle aspettative (10%) ma anche rispetto a febbraio (9,8%). Idem nell’Eurozona, dove al 7,4% di febbraio (stesso valore atteso dagli analisti) la disoccupazione a marzo si è assestata al 7,3%.
Come stanno andando gli indici europei?
L’incertezza provocata dal coronavirus continua a fare da padrona, con forti perdite su tutti i listini. Parigi continua a perdere il 4,07%, Francoforte scende del 3,63%, Londra – 3,64%, Madrid perde l’1,85% e Milano l’1,79%. A pesare sugli indici, soprattutto su Piazza Affari, è l’indice Pmi, ai minimi dal 2009.
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