Elon Musk è tornato pro Bitcoin? Il prezzo guadagna il 14%

Non è la prima volta

Musk aveva già espresso la sua opinione il 12 Maggio, sempre su twitter, con la quale spiegava come il popolo dei miners avrebbe avuto un impatto troppo forte sull’ambiente perché lui accettasse le consguenze. Strano, visto che proprio Tesla aveva qualche mese prima acquistato Bitcoin per oltre 1 billion $. Successivamente Musk ha iniziato un dialogo con i miners improntato a trovare un punto di incontro, quasi come se lui fosse il paladino, l’inviato speciale della popolazione mondiale mandato a dialogare per il bene comune. Il dialogo non sembrava aver portato nulla di buono infatti qualche giorno dopo sempre Elon pubblicava un tweet in cui sembrava annunciare la fine di un “matrimonio” implicitamente facendo credere in una rottura tra Tesla e le criptovalute. La compagnia infatti aveva annunciato l’interruzione della propria disponibilità ad accettare i Bitcoin come metodo di pagamento per le auto. Tutto ciò fino allo scorso weekend, quando di nuovo è tornato alla carica, replicando alla miliardaria sudafricana Magda Wierzycka, da un lato ha indicando che la società ha venduto solo il 10% dei bitcoin senza, a suo dire, muovere le quotazioni; e, dall’altro ha annunciato che Tesla accetterà di nuovo la criptomoneta come mezzo di pagamento ma a una condizione : quando i miners useranno almeno il 50% di energie rinnovabili. Ecco che con un solo tweet il patron di Tesla ha toccato un duplice argomento molto caro agli investitori: quello del continuare a credere al bitcoin quale asset per diversificare la tesoreria aziendale e quello della sostenibilità ambientale della criptovaluta.

Il tema ambientale

Lo sappiamo questo è un punto focale del periodo che stiamo vivendo e lo è ancor più per un’azienda che fonda la propria esistenza sull’elettrico e non sui carboni fossili. Il mondo delle criptovalute tuttavia rimane altamente dispendioso, ne abbiamo parlato già in passato. Infatti le operazioni in crypto sono fondamentalmente calcoli matematici complessi che per essere svolti con successo hanno bisogno di macchine e dunque di molta energia. Nonostante ciò l’ Università di Cambridge sottolinea che, a livello globale, i Watt usati dai “minatori” in media arrivano per il 39% da fonti rinnovabili. In Europa (70%) e Nord America (66%) la quota è maggiore. Cala, invece, in Asia/Pacifico (25%). La politica della Cina però, bannando le criptovalute, potrebbe aiutare in questo senso e spingere verso un maggiore utilizzo di fonti rinnovabili a livello globale.

Dove andrà il prezzo di Bitcoin?

In attesa che qualche regolatore US intervenga sui tweet di Musk (un po’ come è stato poi per Trump a tempo debito) e non permetta tale volatilità per un commento di un individuo, tutte le news che portano verso una sensibilizzazione verso l’ambiente sono positive per il mercato, anche per il Bitcoin. Infatti le news del weekend hanno spinto il BTC a un +14% nella sessione di ieri portandolo nuovamente sopra i 40000$.

Dopo il crollo del 19 Maggio l’impostazione rimane laterale, ma ci avviciniamo alla resistenza dell’area 42000$ che se oltrepassata potrà far tornare la criptovaluta in terreno bullish e iniziare un trend rialzista verso i massimi oltre i 60000$.

Interessato al trading sui bitcoin? Fai trading su 7 criptovalute tra cui Bitcoin, Ethereum e Litecoin, senza aver bisogno di un portafoglio digitale o ottieni maggiore esposizione sui mercati con il nostro indice Crypto 10 .

Apri un conto reale o prova la demo per esercitarti con i CFD.