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EUR/USD: dopo gli scossoni delle banche centrali ora vicino a 1,10, aspettative negative nel medio/breve

Due settimane di fuoco per il cambio euro/dollaro con le riunioni del Governing Council della BCE e del FOMC. Entrambi gli istituti hanno deciso di abbassare i tassi. Previsioni su eurodollaro

Fonte Bloomberg

La coppia valutaria EUR/USD dopo le riunioni delle banche centrali si è attestato a 1,1020 dopo aver toccato nelle ultime settimane un minimo a 1,0920 appena dopo le parole di Mario Draghi e un picco a 1,1110.

Settimane quindi di forte volatilità con l’indicatore di analisi tecnica ATR sui massimi degli ultimi 6 mesi.

BCE, Draghi tira fuori dal suo toolbox una serie di attrezzi

Il governatore della BCE, Mario Draghi, ha lanciato la scorsa settimana una serie di misure straordinarie per sostenere e stimolare l'indice dei prezzi al consumo, troppo lontano dal target del 2%. Mario Draghi ha tirato fuori dal proprio arsenale le armi più potenti. Ha infatti lanciato un nuovo piano di allentamento monetario “Quantitative Easing”, ovvero un piano di acquisto di titoli governativi, da 20 miliardi di euro al mese a partire dal primo novembre. Un nuovo bazooka per immettere nuova liquidità nel sistema e impedire una contrazione nel mercato del credito. Ma oltre a questa misura abbastanza inattesa dal mercato, il Consiglio presieduto da Mario Draghi ha deciso di ridurre il tasso sui depositi di 10 punti base da -0,40% a -0,50%, introdurre un sistema di tiering per le banche a 2 livelli, che prevede un’esenzione dal tasso negativo sui depositi in eccesso e condizioni più agevolate per le aste di rifinanziamento delle banche agli istituti che hanno una propensione alta a effettuare prestiti a famiglie e imprese.

FED taglia i tassi di 25 punti base ma grande dissenso all’interno del FOMC

In settimana il FOMC ha deciso di tagliare i tassi d’interesse dal range 2-2,25% al nuovo range 1,75%-2%. Una decisione presa a maggioranza dai membri della commissione operativa della Federal Reserve. Sette membri hanno votato a favore delle decisioni di politica monetaria, 3 hanno votato contro (due volevano mantenere i tassi sullo stesso livello, un membro James Bullard, presidente della FED di St Louis, era intenzionato a effettuare un taglio ben più consistente di 50 punti base).

Interessante anche il grafico dot plot pubblicato dalla banca centrale che raccoglie le previsioni di tutti i banchieri centrali membri del FOMC sul livello dei tassi a fine anno.

Anche in tal documento si possono osservare i forti contrasti tra le diverse autorità che compongono il braccio armato della FED. Cinque membri si aspettano i tassi salire di 25 punti base, cinque credono che i tassi rimarranno al livello di 1,75%-2% ma ben sette prevedono un ulteriore taglio del costo del denaro (possibile nuova forchetta 1,50%-1,75%).

No guts no sense no vision

Tweet al veleno per Donald Trump dopo le scelte della FED in politica monetaria. Trump ha accusato Jerome Powell di avere poco coraggio, di avere preso una decisione senza senso e di non avere alcun piano per il futuro. Dopo averlo accusato di immobilismo, Trump continua a insistere sul tema dell’incapacità di Jerome Powell di svolgere il ruolo di governatore della FED in modo efficiente. Secondo Trump, Powell continua a commettere errori, travolto dal carisma e dalle conoscenze di Mario Draghi.

Previsioni su eurodollaro di medio/breve periodo

Da un punto di vista grafico le prospettive rimangono negative. L’eventuale cedimento di 1,0990 getterebbe le basi per una discesa verso il sostegno strategico in ottica non solo di breve termine a 1,0926. Discorso ben diverso, invece, in caso di superamento della resistenza a 1,1088, perché si configurerebbe una figura d’inversione di doppio minimo con obiettivi long ipotizzabili proiettando l’ampiezza della figura a 1,1250.

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