Brexit, nuovo rinvio, stesso accordo. May cerca il sostegno di Corbyn. Fiducia sulla sterlina
Sterlina forte contro euro. GBP/USD sui massimi da una settimana. Theresa May cerca l'appoggio di Corbyn: disposta ad accettare proposte su aspetti delicati dell'accordo (backstop). No della Premier all'Unione doganale europea.
Cambiano di nuovo i piani sulla Brexit, con una Theresa May che per la prima volta accetta di scendere a patti. Obiettivo, scongiurare il no-deal, la peggiore delle soluzioni possibili, che il prossimo 12 aprile rischia di spingere il Regno Unito nel più totale isolamento.
Fiducia sul mercato forex: GBP in forze
Qualche segnale di fiducia è giunto dal mercato del forex: dopo le parole di ieri sera del primo ministro, la sterlina ha recuperato terreno, salendo contro dollaro oltre la soglia di 1,3100 e tornando a testare in mattinata il livello a 1,3180. Ulteriori cali, invece per il cambio EUR/GBP, che ha lasciato quota 0,8600, avvicinandosi a 0,8500.
May apre a Corbyn per scongiurare il no-deal
Alle 18:00 circa di ieri, dopo un’altra estenuante giornata di discussioni parlamentari, Premier May si è appellata a Jeremy Corbyn con una proposta rinnovata: l’appoggio del primo oppositore laburista in cambio di una decisione comune sugli aspetti più discussi dell'accordo.
Piano May: richiesta proroga breve all'Ue
Il piano di May prevede la richiesta di una proroga breve all'Unione oltre il 12 aprile, ma non oltre il 22 maggio. Il superamento di tale data imporrebbe che il 28esimo stato membro dell’Unione (ancora per poco, secondo gli ultimi aggiornamenti) prepari il Paese al voto europeo, previsto in calendario tra il 23 e il 26 maggio.
Dalla parte di Bruxelles, l’Unione si era già detta disposta ad accettare un’ulteriore proroga, fatta però salva una condizione: il via libera da parte della Camera dei Comuni prima del prossimo Consiglio europeo del 10 aprile all’accordo May, l’unico testo concreto sul quale potersi basare.
May: linea dura sull'unione doganale europea
May ha invece continuato a seguire la linea dura circa la proposta di restare all'interno dell'unione doganale europea, proposta promossa dallo stesso Corbyn e bocciata lunedì per la seconda volta, con uno scarto di soli tre voti. A detta della Premier, restare all’interno dell’Unione (come già fa la Turchia) ostacolerà gli inglese dall'intessere accordi di libero scambio con gli Stati Uniti.
La nuova apertura di Theresa May, che ha moderato i toni con l’opposizione, potrebbe anzitutto scongiurare il no-deal ed evitare, in secondo luogo, l’ipotesi di un referendum bis, più volte bocciato dalla Camera.
Brexit: resta la questione backstop d'Irlanda
Tra le questioni calde da stabilire, resta la diatriba sul confine d’Irlanda, volto a superare la clausola del backstop che, terminato il periodo di transizione (ad ora fissato a dicembre 2020) potrebbe portare alla divisione di Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda. Tra i punti in agenda rimangono inoltre i contributi finanziari inglesi al bilancio Ue ed il delicato tema dei diritti dei cittadini.
L’avvicinamento delle parti potrebbe portare nel corso della giornata a nuove defezioni da parte dei conservatori più accaniti e da chi, da principio, non ha accettato compromessi nell’una e nell’altra direzione.
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