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Tornano le tensioni sulla Brexit e la Bank of England rincara la dose.
Rimane sotto pressione la sterlina, che perde terreno verso le principali valute mondiali in scia ai rinnovati timori sulla Brexit. Se ieri a penalizzare la divisa britannica sono stati i timori di un mancato accordo definitivo man mano che il tempo passa, oggi invece è stata la Bank of England (BoE) ad aggiungere tensione alla sterlina.
In un sondaggio alle imprese, la BoE ha sottolineato come sia aumentato lo scetticismo tra gli imprenditori riguardo al processo della Brexit.
I principali timori riguardano quindi due aspetti:
1. la mancanza di un accordo al 30 marzo 2019, che potrebbe portare a un processo di uscita disordinato;
2. un deterioramento dell'economia peggiore delle attese anche in caso di accordo.
Ovviamente il primo è quello più in grado di impattare sul sentiment degli operatori, ma va comunque sottolineato che lo scenario base non sembra essere certo entusiasmante per il Paese oltremanica. Tornando ai negoziati tra UK e UE, la situazione sembra aver raggiunto un punto di stallo. Dopo i progressi fatti sull'ammontare dell'assegno di divorzio e sul periodo transitorio, le trattative si sono arenate sulla questione dei borders in Irlanda. Un punto non secondario che potrebbe far rischiare quanto fatto di buono sinora.
Ad ogni modo, le nostre aspettative di medio lungo periodo rimangono ribassiste sulla sterlina sia verso dollaro che verso euro.
Graficamente, il cambio GBP/USD si è allontanato rapidamente dai massimi toccati poco sotto 1,44 due mesi fa e si accinge a chiudere il terzo mese di fila con il segno meno. Il cross è arrivato ora a sulla soglia di 1,30 e si accinge a testare il supporto dettato dalla trend line che unisce i minimi di ottobre 2016 con quelli di gennaio e marzo 2017. Il cedimento di questo livello potrebbe aprire a uno scivolone in direzione della linea che unisce i massimi decrescenti del 2014, 2016 e 2017 (in blu), che incrocia ora anche l'ultimo dei ritracciamenti di Fibonacci nell'ascesa di inizio anno (1,2790-1,2800). Solo con un cedimento di tale riferimento le prospettive si deteriorerebbero in maniera drastica aprendo di fatto a un ritorno a 1,20.
Un possibile rimbalzo ora potrebbe aprire a un ritorno a 1,32. Il livello importante successivo è a 1,35, livello difficile da rompere al momento.
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