Cambio euro/dollaro tra Fed e Bce: quale forza prevarrà tra le valute?
EUR/USD: aria di politiche accomodanti da ambo le banche centrali. Ipotesi nuova asta Tltro Bce. Fed paziente sui tassi; riduzione di bilancio federale entro fine 2019. Cambio poco mosso.
Cambio EUR/USD nelle mani di più fattori: quale forza prevarrà sulla coppia valutaria che lega Eurozona e Stati Uniti? Dopo il brusco calo registrato nel corso del 2018, con il biglietto verde apprezzatosi di circa l’8% sulla moneta unica, il 2019 si è aperto in modo interlocutorio. L’euro risente delle pressioni ribassiste legate ad un contesto economico in fase di rallentamento e ad un peggioramento delle previsioni di crescita, connesso anche al calo della produttività tedesca. Il dollaro tende invece a mantenere la propria consistenza, scelto come alternativa sicura all’interno di un mercato tornato via via sempre meno propenso al rischio.
EUR e Bce. Prossimo meeting: 7 marzo
La Banca centrale europea discuterà a breve se offrire nuova liquidità al mercato tramite un nuovo round di prestiti pluriennali alle banche. Una decisione che, al momento, non sarebbe ancora stata raggiunta e che potrebbe essere annunciata già nel corso del prossimo meeting del 7 marzo.
"Considerata l’attuale fase di rallentamento” ha commentato il membro del comitato esecutivo Bce, Peter Praet, l’istituto centrale dovrà decidere “se proseguire nel processo di normalizzazione” o se cambiare passo. “Personalmente” ha aggiunto Praet “al momento non vedo la necessità di ulteriore liquidità", ha dichiarato. Quanto al successore di Mario Draghi alla presidenza Bce, al consigliere piacerebbe l’idea di Jens Weidman, presidente della Bundesbank, in veste di futuro governatore.
Dalle minute pubblicate oggi da Francoforte sono emerse alcune evidenze non rincuoranti: la crescita della zona euro potrebbe attestarsi al di sotto del proprio potenziale per diversi trimestri, nonostante la probabilità di una recessione sia bassa. Un contesto economico debole, assieme a taluni fattori di incertezza, potrebbero minare le future aspettative di inflazione. Confermato, in tal senso, l’attuale livello dei tassi d’interesse, che rimarrà basso fino almeno all’estate 2019. Per sostenere ulteriormente la struttura dell’Unione, la Banca centrale potrebbe pianificare una nuova asta del tipo Tltro (Targeted long-term refinancing operation), decisione che, in caso, non verrà presa in maniera “affrettata”.
Sebbene la Bce abbia appena terminato un piano di acquisto di 2,6 trilioni in bond volti a stimolare la crescita dell’Eurozona, la stessa starebbe preparando ora il terreno per concedere alle banche prestiti a più lungo termine, volti a garantire che la liquidità concessa tramite crediti passi all'economia.
Dal canto loro, gli istituti del credito in Italia e Spagna dovranno far fronte al venir meno tra il 2020 e il 2021 dei finanziamenti a lungo termine concessi dalla Bce tramite lo scorso round di Tltro.
USD e Fed. Prossimo meeting: 19-20 marzo
La Federal Reserve statunitense pazienterà prima di effettuare ulteriori aggiustamenti sul livello dei tassi d'interesse; a confermarlo, le minute dell'ultimo meeting. L’istituto americano, decidendo di adattare la propria politica monetaria all’andamento del contesto macro di riferimento, proseguirà comunque la strada della riduzione di bilancio: il cosiddetto Quantitative tightering si concluderà con la fine del 2019 e porterà ad un alleggerimento del bilancio federale, che a fine 2018 ha raggiunto il peso complessivo di 4,5 mila miliardi di dollari e che dovrebbe in tal modo raggiungere un livello almeno pari a 4 mila miliardi (4 trillion). Prima dell’avvio della Grande crisi finanziaria del 2008 lo stesso ammontava a meno di 1 trillion.
Grande attenzione dovrà inoltre esser riposta sull’eventuale temporaneo successo delle trattative commerciali tra Cina e Stati Uniti, che potrebbe spingere la Fed a riprendere la propria stretta monetaria. I riflettori restano però puntati sul presidente Donald Trump e sugli effetti che avrà la politica protezionistica voluta da questi sull’economia a stelle e strisce.
Il Fomc, braccio operativo della Fed, si riunirà la prossima volta il 19-20 marzo, cui farà seguito la conferenza stampa del governatore, Jerome Powell.
Analisi forex: cambio EUR/USD
"La spinta rialzista dell'euro/dollaro si è fermata nelle ultime sessioni" è l'analisi di Filippo Diodovich, IG. "L'andamento della coppia valutaria rimane comunque all'interno di un canale ascendente. L'eventuale superamento delle resistenze comprese tra 1,1365-1,1370 creerebbe i presupposti per un'ascesa verso 1,1406, minimo di fine gennaio e ultimo dei ritracciamenti di Fibonacci della discesa dai top del 31 gennaio. Segnali contrari sotto 1,1320, preludio per un possibile test del sostegno a 1,1278".
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