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Dal calo della sterlina alla produzione di BMW: le dinamiche dietro alla Brexit

Dopo Airbus, anche BMW pronta a spostare la produzione di Mini fuori dal Regno Unito senza maggior chiarezza sul post-Brexit. Toyota dello stesso parere. Cala la sterlina, giù GBP/USD. Poche novità da Bruxelles.

Fonte: Bloomberg
Regno Unito Brexit BMW Emmanuel Macron sterlina Unione europea

BMW sollecita chiarezza al Regno Unito e minaccia lo stop alla produzione di auto Mini prima della fine dell'estate. Un appello, quello della casa automobilistica tedesca, condiviso anche dalla nipponica Toyota, che fa seguito all’alert lanciato la scorsa settimana da Airbus, pronta a ritirarsi del tutto dalla Gran Bretagna.

Il timore? Il post Brexit.

Effetto Brexit: produzione BMW verso la exit dal Regno Unito

BMW, produttore delle iconiche Mini e Rolls Royce, ha invitato il governo britannico a dichiarare la propria posizione nei confronti dell’Unione europea su commercio e dogane una volta fuori dal blocco. La compagnia si è fissata un limite di tempo di due mesi prima di iniziare a pensare ad un “piano di emergenza” che contemplerà il trasferimento della produzione verso altri lidi.

Tutto dipenderà, hanno riferito da BMW, dalla qualità della Brexit e da quali priorità fisserà il governo: con una accordo “hard” le aziende britanniche si troveranno a pagare tariffe maggiori per fare affari con l’Ue, e vice versa; un accordo “soft” potrebbe invece comportare vie alternative di accesso al mercato unico e all'unione doganale. BMW impiega circa 8.000 persone nel Regno Unito.

La voce di BMW si accora a quella di Airbus, azienda aerospaziale tedesca che ha definito “catastrofico” uno scenario di uscita senza accordo. Il gruppo ha attualmente nel Regno Unito il proprio maggior centro tecnologico spaziale nel paese. Airbus impiega quasi 15.000 dipendenti presso le sue strutture britanniche.

Brexit news: GBP/USD in calo. Pochi entusiasmi da Bruxelles

Cala invece la sterlina, in fase di stand by in attesa del voto del prossimo 12 marzo. L’attenzione intanto si sposta sull’incontro di Bruxelles tra il negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier, ed una delegazione inglese. I tecnici, che avrebbero provato a definire i dettagli dell’accordo che porterà al divorzio tra UK ed Ue, non sarebbero giunti oggi ad alcuna conclusione.

Le pressioni sulla sterlina si sono registrate soprattutto contro dollaro, con la coppia GBP/USD in calo di oltre mezzo punto percentuale (fino ad un minimo di giornata a 1,3100) grazie anche alla forza del biglietto verde, rinvigorito da un indice ISM non manifatturiero in fase espansiva ed oltre le attese. Debolezza del pound anche contro euro: il cambio EUR/GBP ha perso nel pomeriggio parte del vigore mostrato in mattinata, con un rialzo dello 0,5% ribilanciatosi poi a +0,10-0,15% (0,8615).

Focus Brexit: nodo backstop d’Irlanda e proroga termini

Dal canto suo, l’Unione europea si è detta pronta a fornire ulteriori garanzie alla Gran Bretagna per raggiungere la soluzione meno penalizzante per ambo le economie, appoggiando una eventuale dilazione dei termini oltre il 29 marzo. Il Regno Unito dovrebbe votare a proposito il prossimo 14 marzo.

Tra le questioni più discusse e dibattute, si annovera ancora quella del backstop d’Irlanda, la clausola che contempla l’apertura del confine Irlandese e che permetterà all’Irlanda del Nord di continuare a far parte dell’Unione doganale anche dopo l’uscita del Regno Unito dall’Ue. L’Unione potrebbe valutare di fornire ulteriori garanzie sulla natura al momento temporanea del backstop.

Si ricordi che alla corona inglese era già stato accordato un periodo di transizione post-Brexit fino al dicembre 2020 per cercare di creare un nuovo equilibrio economico e commerciale con gli altri 27 Stati del blocco europeo.

Emmanuel Macron: un manifesto europeo anti Brexit

Tra le note più di colore, il presidente francese, Emmanuel Macron, si è rivolto all’Europa con un manifesto europeo, chiedendo un rinascimento dell'Unione in vista delle elezioni europee del prossimo maggio. Macron ha proposto una serie di riforme, avvertendo i cittadini che "mai, dalla seconda guerra mondiale, l'Europa è stata essenziale” ma che “mai è stata così pericolosa”.

"La Brexit” ha aggiunto Macron, “è il simbolo di ciò: rappresenta la crisi dell'Europa, che non è stata in grado di rispondere al bisogno di protezione dei suoi popoli dai principali shock del mondo moderno e che simboleggia la trappola europea, dell'Unione europea”.

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