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La Banca centrale del Giappone ha tenuto fede alla propria politica monetaria, confermando un livello dei tassi d’interesse a -0,10% e mantenendo inalterato l'obiettivo di rendimento dei titoli di Stato decennali allo 0,0%. Obiettivo della BoJ resta il raggiungimento di un target d’inflazione ad un tasso annualizzato al 2%, un livello che manca dall’inizio del 2015. Attualmente il livello dei prezzi in Giappone si muove in area 1,4%. Il board dell'istituto presieduto da Haruhiko Kuroda ha inoltre proseguito col piano aggressivo d'espansione della base monetaria da 80.000 miliardi di yen l'anno (627 miliardi di euro al cambio attuale) che agisce sul mercato dall’ottobre 2014.
La linea morbida perseguita dall’autorità nipponica è risultata fortemente in contrasto con la guidance rigida della Fed, che ha disposto ieri il quarto rialzo dei tassi in un anno, confermando ulteriori aumenti per il prossimo biennio (seppur ad un ritmo più moderato, in relazione alle rilevazioni economiche future). Le parole di Jerome Powell, che ha lasciato aperta la via del ricalcolo, è stata recepita dal mercato come soluzione non abbastanza accomodante, cosa che ha riattivato il timore di una contrazione economica più celere delle attese, allontanando gli operatori dalle posizioni long sull’azionario.
L’indice di Tokyo ha perso giovedì oltre due punti percentuali, registrando una variazione negativa rispetto ai livelli d’inizio anno pari al -14%. Lo yen, salito marginalmente all’annuncio della Fed, ha invece accelerato, recuperando terreno contro dollaro per circa mezzo punto percentuale. Storicamente incluso tra gli asset riserva di valore, lo yen ha toccato in mattinata livelli prossimi a quelli di fine ottobre.
Tornato al di sotto del livello a 112, il cambio USD/JPY ha bucato il margine inferiore del canale rialzista in atto da inizio giugno. Superato il supporto in area 111,80, lo step successivo è rappresentato dal minimo di ottobre in area 111,40, seguito da quota 111,00.
Se i tori del mercato del dollaro decidessero di difendere il trend rialzista che sostiene il biglietto verde dalla seconda metà di marzo, la coppia USD/JPY potrebbe tornare a puntare al livello di 112,50. Qualora le paure di un rallentamento economico continuassero però ad acuirsi con l’arrivo del nuovo anno, il movimento potrebbe però proseguire nell’attuale direzione.