Ftse Mib in rialzo nonostante dati inflazione, bene Eni e comparto bancario
Prezzi al consumo sempre più bassi nell’Italia post-lockdown, ma il Ftse Mib prosegue la sessione al rialzo grazie alle banche e al comparto oil
Prevale l’ottimismo sul Ftse Mib oggi, che insieme alla Borsa di Londra si conferma tra gli indici migliori in Europa nonostante i dati macro lascino intuire che la crisi coronavirus ancora non sia alle spalle.
I dati sull’inflazione non pesano sul Ftse mib
Resta infatti alto il rischio di deflazione in Italia. Secondo i dati rilasciati in mattinata dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (al lordo dei tabacchi) a luglio è sceso dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2019 – a giugno era sceso dello 0,2%. Il tutto a fronte di attese dagli analisti di un calo dello 0,1% su base mensile e dello 0,3% su base annuale.
A spiegare il calo dell’inflazione per il terzo mese consecutivo contribuiscono soprattutto i prezzi dell’energia, il cui calo d’altra parte si fa comuqnue più lento: da -12,1% a -10,3%. Scendono anche i prezzi dei beni alimentari che, pur mantenendosi in positivo, passano dal +2,3% al +1,3%. In calo infine anche i trasporti, i cui prezzi scendono da -0,1% a -0,9%.
Il calo del prezzo dei trasporti, insieme a quello dei servizi ricreativi e culturali, pesantemente colpiti dalla crisi scatenata dalle chiusure prolungate richieste dal coronavirus, contribuisce a un calo generalizzato dei prezzi dei servizi. Giù anche i prezzi dei beni per la cura della casa e della persona, mentre il comparto abbigliamento e calzature beneficiano della partenza (in ritardo) della stagione dei saldi estivi, che ha determinato una crescita esponenziale su base annua da +0,4% a +18,7%.
Quali azioni stanno portando al rialzo il Ftse Mib?
Se tuttavia l’indice di Milano sembra non raccogliere i dati poco rassicuranti sull’andamento dell’economia reale in Italia è perché il mercato gode ancora della spinta al rialzo (aiutata dal ridotto volume di scambi del periodo estino) che sta caratterizzando la settimana in corso.
Piazza Affari al momento guadagna infatti lo 0,63% e arriva a quota 20.336,22 punti, grazie soprattutto al settore petrolifero e alle banche. Bene anche il comparto automotive, con Ferrari che avanza dell’1,57% a 161,5 euro per azione.
Le azioni Eni
Il dato sulle scorte di petrolio Usa in ribasso (nell’ultima settimana sono scese di 4,4 milioni di barili, rispetto ad aspettative di massimo 3,2 milioni) e il cauto ottimismo con cui l’Energy Information Administration Usa si aspetta un aumento della domanda nei prossimi mesi hanno contribuito al rialzo del prezzo del petrolio, che si è riversato sull’andamento dei titoli petroliferi.
Il Brent guadagna attualmente l’1,39% e sale a 45,12 dollari al barile: su Piazza Affari a beneficiarne di più è Eni, che sale dell’1,76% a 8,38 euro per azione. Ma è l’intero settore a godere del trend rialzista del barile, con il Ftse Italia Petrolio e Gas che sale dell’1,25%, a 11.337,97 punti.
Il comparto bancario
Occhi anche sull’indice bancario, che sale di oltre un punto percentuale grazie agli acquisti messi a segno su Bper Banca (+3,33% a 1,48 euro), Unicredit (+1,91% a 8,4 euro) e Intesa Sanpaolo (+1,57% a 1,89 euro) mentre Ubi, in attesa del delisting (previsto per il 18 settembre, a conclusione dell’acquisto dei titoli che non sono stati conferiti all'offerta di acquisto e scambio con cui Intesa ha conquistato il 9,81% del capitale Ubi) avanza dell’1,04%, a 3,80 euro.
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