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Ftse Mib prosegue la giornata in ribasso, dubbi su ripresa post-covid

Si chiude giugno e, con lui, il secondo trimestre dell’anno – quello del tentato rimbalzo, poi disatteso. L’indice Mib viaggia ancora in territorio negativo, a -0,72%

Piazza Affari Fonte: Bloomberg

Il Ftse Mib prosegue l’ultima sessione del trimestre in ribasso. Dopo una falsa partenza leggermente al di sopra della parità, a +0,4%, l’indice di Milano ha bruscamente virato in rosso: alla chiusura di un trimestre da record per i principali azionari globali, infatti, ci si aspetta un volume di scambi più elevato allorché gli operatori si apprestano ad aggiustare i propri portafogli in vista della seconda metà dell’anno – quella della rinascita post-coronavirus?

Il trimestre del Fte Mib: una ripresa troppo rapida?

Al momento, Piazza Affari viaggia in ribasso dello 0,72%, sui minimi della giornata (solo a metà mattinata è sceso a 19.229 punti) e sempre più lontano dai massimi di apertura (19.507).

Nell’arco degli ultimi tre mesi il Ftse Mib è passato da poco più di 16 mila punti, dopo il tonfo causato dalla pandemia di coronavirus, a sfondare la soglia psicologica dei 20 mila punti già all’inizio di giugno: un rialzo così repentino (condiviso anche con il resto degli indici europei e arrivato sulla scia dei rialzi su Wall Street) da far pensare a una ripresa a V post-pandemica più vicina di quanto previsto.

Troppo: non ci è voluto molto infatti perché gli esperti iniziassero a diffidare di tale impennata. A fomentare le speranze degli operatori hanno contribuito infatti i buoni dati macro di maggio, primi segnali di un recupero dopo il punto più basso della crisi coronavirus: dalla ripresa economica della Cina, con l’indice Pmi composito di maggio a 53,4 punti, ai non-farm payrolls degli Usa, quando le buste paga subirono una contrazione di solo 2.760 unità rispetto alle 9 mila previste e il tasso di disoccupazione sceso al 13,3%.

Al netto di tali segnali positivi, tuttavia, il passare delle settimane ha reso palese un allontanamento sempre più profondo tra l’andamento dei mercati e le reali condizioni dell’economia, come infine ha messo nero su bianco il Fondo Monetario Internazionale nel commento al World Economic Outlook rilasciato la settimana scorsa: “In un contesto caratterizzato da enormi incertezze, è emersa una decorrelazione tra i mercati finanziari e l'evoluzione dell'economia reale, una vulnerabilità che potrebbe rappresentare una minaccia per la ripresa, nel caso in cui l'appetito degli investitori verso il rischio dovesse smorzarsi”.

Negli ultimi sei mesi, il Ftse Mib ha perso il 17,72% del proprio valore; negli ultimi tre, ne ha recuperato il 14,49%.

Le migliori azioni sul Ftse Mib oggi

In previsione di un luglio ricco di appuntamenti, nella giornata di oggi Piazza Affari viene trainata al ribasso soprattutto dalle banche, con Mediobanca che perde il 3,03% a 6,33 euro e Banco BPM in ribasso del 2,42% a 1,32 euro. Giù anche Pirelli (-2,32% a 3,79 euro) e Poste Italiane (-1,9% a 7,83 euro).

In rialzo invece STMicroelectronics , che avanza dell’1,83% a oltre 23 euro dopo la pubblicazione di conti sopra le attese per Micron.

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I dati macro sull’inflazione

Nel frattempo, stamattina l’Eurostat ha pubblicato i dati preliminari sull’indice dei prezzi al consumo di giugno nell'Eurozona, che segnano un rialzo allo 0,3% - maggiore delle attese, a 0,1%, ma comunque lontano dall’obiettivo del 2% e strettamente legato all’andamento della pandemia.

Anche l’Istat stamattina ha pubblicato i dati sull’inflazione nostrana: come previsto dagli analisti, l’indice dei prezzi al consumo a giugno è sceso dello 0,2% su base annuale, mentre si è assestato allo 0,1% rispetto al mese precedente. A influire sul dato non è stata solo la crisi coronavirus, particolarmente impietosa soprattutto sul comparto energetico (dove i prezzi sono scesi di oltre il 12%), ma anche una serie di cattivi raccolti che, nel settore alimentare, hanno fatto salire il prezzo di frutta e verdura dell’11,1%, portando al rialzo l’intero comparto del 2,5%, secondo quanto sottolinea Coldiretti.

Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG Bank declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti.

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