FTSE Mib stabile in attesa di sviluppi su Brexit. Intanto Ue chiede chiarimenti su Def
Brexit e rapporti Usa-Cina tengono le Borse europee in stand-by. Intanto, per Bruxelles la spesa pubblica italiana è ancora troppo alta
Giornate poco mosse per gli Indici europei, in attesa di sviluppi sulla guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, da una parte, e sulla Brexit dall’altra. Valori per lo più stabili: Parigi (France 40) guadagna lo 0,03%, Francoforte lo 0,08%, Madrid (IBEX-UK) perde lo 0,36%. Intorno allo zero anche il Ftse Mib (Italy 40, +0,09%), mentre si fa leggermente più interessante Londra (FTSE 100), che guadagna lo 0,83%. Piazza Affari si concentra soprattutto sulla lettera arrivata da Bruxelles stamattina, in relazione al alla legge di bilancio che l’Italia ha trasmesso alla Commissione Ue a metà ottobre.
Cosa chiede l’Europa?
Lo spettro di una sonora bocciatura delle previsioni di bilancio, come accaduto l’anno scorso sotto il primo governo Conte, spaventa ancora. Invece stamattina lo stesso presidente del Consiglio ha rassicurato i mercati: non c’è da preoccuparsi. A firmare la lettera sono stati il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il commissario per gli affari economici e finanziari Pierre Moscovici: si tratta degli ultimi atti da funzionari della vecchia Commissione, in attesa dell’insediamento rispettivamente di Frans Timmermans e Margrethe Vestager alla vice presidenza e Paolo Gentiloni agli affari economici.
Stando alle dichiarazioni dello stesso Moscovici, intervenuto a margine della plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, la Commissione chiede semplicemente ulteriori chiarimenti per verificare se, al netto delle misure previste dalla legge di bilancio, l’Italia sia in grado di mantenere gli obblighi assunti in sede europea. Il ministero dell’Economia e Finanza ha tempo fino a domani per rispondere.
Le perplessità dell’Unione Europea vertono per lo più sulla flessibilità che il governo italiano ha intenzione di ritagliarsi per il 2020. L’Ue vuole infatti evitare una “deviazione significativa” da quanto raccomandato negli anni precedenti. L’aumento della spesa pubblica non sarebbe infatti in linea con la raccomandazione del Consiglio del 9 luglio 2019, e l’intera bozza di bilancio implicherebbe un peggioramento dello 0,1% del Pil nazionale. Una certa flessibilità è garantita solo in considerazione di eventi straordinari.
Moscovici ha comunque chiarito il tono pacifico della lettera, a differenza di quanto avvenuto l’anno scorso, quando l’Italia ha dovuto rivedere di molto al ribasso la propria proposta di deficit/PIL del 2,4%.
Come hanno reagito le quotazioni dell’Indice FTSE Mib?
Si tratta dunque di una semplice richiesta di chiarimenti: la cartina al tornasole è lo spread Btp/Bund, che scende a 138 punti, registrando una variazione del 3,16% (ultima chiusura a 142 punti).
Spiccano DiaSorin SpA(+2,17%), Recordati Industria Chimica e Farmaceutic ASA(+1,31%), Poste Italiane SpA (+1,16%) e Banca Popolare dell'Emilia Romagna SCRL (+1,1%), che si inserisce nella scia positiva del comparto bancario a Piazza Affari. Già UCR-IT fa da locomotiva del settore, con +16% dal 10 ottobre. Si fa dunque sempre più grande l’attesa per la pubblicazione dei dati trimestrali:
- Intesa San paolo: 5 novembre;
- Poste Italiane: 5 novembre;
- Banco Bpm: 6 novembre:
- Generali: 7 novembre;
- Unicredit: 7 novembre;
- Mediaset: 12 novembre;
- Enel: 12 novembre.
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