Indice Dow Jones in rialzo, la mossa della Fed attutisce il dato sui nuovi disoccupati
Da una parte il pesante dato sulle nuove richieste di disoccupazione (oltre 6,6 milioni), dall’altro un’ulteriore iniezione di liquidità dalla Banca centrale per circa 2.300 miliardi di dollari: a Wall Street prevale l’ottimismo
Wall Street oggi sfiora i massimi da quasi un mese grazie all’annuncio del piano della Federal Reserve per inondare di nuovo credito i governi e le imprese Usa. La manovra, di cui già si parlava nei giorni scorsi, è stata comunicata con un perfetto tempismo: poco prima dell’apertura dei mercati ma, soprattutto, poco prima della pubblicazione del dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione relativi alla settimana che si è conclusa lo scorso 4 aprile.
Cosa prevede la nuova misura della Federal Reserve?
Circa 2.300 miliardi di dollari per imprese e governi: è l’ultima mossa dell’Istituto centrale Usa per attutire l’impatto sull’economia della crisi scatenata dal coronavirus. Verranno concessi prestiti alle imprese che contano fino a 10 mila dipendenti e ricavi inferiori ai 2,5 miliardi di dollari nel 2019, con i pagamenti degli interessi rimandati di un anno.
All’interno della misura è incluso anche un programma di protezione dei salari, oltre all’impegno nel finanziare le municipalità con un programma di prestiti da 500 miliardi. Inoltre, la Fed ha annunciato che, per la prima volta, procederà con l’acquisto di debiti societari di alto livello attraverso fondi indicizzati quotati, per quanto il fulcro della manovra resterà concentrato sull’acquisto di debiti sottoposti a giudizio di rating – inclusi i cosiddetti “fallen angels”, ovvero quelli recentemente declassati al livello “junk”.
“Il ruolo della Fed è quello di fornire più sollievo e stabilità possibili durante questo periodo di attività economia in contrazione, e le nostre azioni di oggi aiuteranno ad assicurare che la ripresa finale sarà il più vigorosa possibile”, ha commentato Jerome Powell, presidente della Federal Reserve.
Dal punto di vista finanziario, invece, per Powell la Banca centrale Usa non dovrebbe “impedire alle banche americane di distribuire i dividendi ai propri azionisti”, essendo tali banche “ben capitalizzate” – sicuramente di più rispetto alla crisi del 2008.
Come si sta evolvendo la situazione occupazionale Usa?
L’annuncio è arrivato pochi minuti prima dell’appuntamento settimanale con le nuove richieste di disoccupazione in Usa – che, nelle ultime tre settimane, è diventato tra i più indicativi dell’impatto della crisi in corso.
Tra il 30 marzo e il 4 aprile, ad aver fatto richiesta per la prima volta di sussidi di disoccupazione sono stati 6,6 milioni di cittadini, 261.000 in meno rispetto alla settimana precedente (6,867 milioni, cifra rivista al rialzo rispetto al dato iniziale di 219.000 unità). Gli analisti in realtà si aspettavano una cifra più bassa, massimo cinque milioni di richieste.
Il dato assume più rilevanza considerandone la media delle ultime quattro settimane, che fornisce un’immagine più stabile. Quest’ultima è dunque salita di 1.598.750 unità rispetto alla settimana precedente, raggiungendo 4.265.500 unità. Nel complesso, i lavoratori che da oltre una settimana hanno perso il lavoro negli Stati Uniti sono oltre 7,4 milioni.
Come hanno reagito gli indici di Borsa?
La concomitanza delle due notizie si è riflettuta con leggeri guadagni su Wall Street: prevale dunque l’ottimismo per le nuove misure monetarie, insieme a quello su un probabile allentamento delle misure di contenimento entro l’estate e, dunque, di una timida accelerazione economica già dalla seconda metà dell’anno.
Attualmente, il Dow Jones segna un rialzo dell’1,47%, il Nasdaq viaggia leggermente al di sopra della parità, a +0,11% e l’S&P500 guadagna l’1,13%.
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