Indice Mib ritraccia guadagni dell’apertura dopo crollo produzione industriale a marzo
Le quotazioni sul Ftse Mib scendono intorno alla parità dopo il calo del 28,4% nell’industria. Bene le farmaceutiche, con Recordati a +4,28% e Diasorin a +2,82%
Piazza Affari inverte la rotta a metà mattinata dopo il dato sulla produzione industriale in Italia, crollata nell’ultimo mese del 28,4% su base mensile e del 29,3% su base annuale. Nella media del primo trimestre dell'anno, il livello destagionalizzato della produzione diminuisce dell'8,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
Il dato arriva all'aeprtura dell’ultima settimana di lockdown per l'Italia. Il 18 maggio, a scanso di eventuali seconde ondate di contagio, dovrebbero riaprire anche le attività economiche non essenziali. Il comparto industriale invece è tornato, con le dovute cautele, ad aprire i battenti in alcuni casi già dal 26 aprile, dopo lo stop forzato a causa della pandemia di coronavirus.
Quali settori hanno perso di più per la crisi coronavirus?
Considerando i valori corretti per gli effetti di calendario, il calo più evidente si registra nel settore dei beni strumentali, dove le perdite hanno raggiunto il 39%. Male anche i beni intermedi e di consumo (rispettivamente, -28,7% e 26,2%), oltre che il comparto energetico (-10,5%).
Crolla più di tutte la produttività nella fabbricazione dei mezzi di trasporto (-52,6%), colpita soprattutto dallo stop iniziale della catena di approvvigionamento delle componenti, in arrivo principalmente dalla Cina che, prima di tutti, tra gennaio e marzo ha tenuto hiuse le proprie fabbriche. La produzione di automobili è dunque crollata del 62,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, che diventa il 24% nel primo trimestre.
Cattivi i dati anche per il settore tessile, abbigliamento e accessori (-51,2%), mentre resiste l’industria alimentare (per quanto la chiusura di bar e attività ristorativa abbia comunque provocato una perdita di circa 1,5 miliardi di euro), di bevande e di tabacchi, che scende solo del 6,5%.
“In termini tendenziali l'indice corretto per gli effetti di calendario mostra una diminuzione che è la maggiore della serie storica disponibile (che parte dal 1990), superando i valori registrati nel corso della crisi del 2008-2009. Senza precedenti anche la caduta in termini mensili dell'indice destagionalizzato”, commenta l’Istat.
Come ha reagito l’indice Mib?
Oltre al dato sulla produzione di marzo, Piazza Affari scende anche sulla scia dello spread tra Btp e Bund tedeschi, inizialmente stabile ma in moderato rialzo con il procedere della sessione. Il differenziale del rendimento tra i titoli tedeschi e italiani è infatti arrivato a 238 punti, rispetto ai 231 con cui aveva iniziato la seduta.
Ad incidere sullo spread nelle ultime ore hanno contribuito l’accordo sulle linee di credito del Mes, raggiunto dai ministri dell’Economia e della Finanze durante la riunione dell’Eurogruppo di venerdì pomeriggio (prestiti concessi a un interesse dello 0,1%, in base ai costi di finanziamento, con una commissione di servizio inziale per i paesi che vi faranno ricorso di 25 punti base all’anno e una di servizio annuale di 0,5 punti base), ma anche i giudizi sul rating da parte di Dbrs, che ha mantenuto invariato il proprio ad ecezione dell’outlook, passato a negativo (mentre Moody’s ha rimandato le decisione, attesa insieme a quella di Dbrs venerdì sera).
Quali sono le azioni migliori sul Ftse Mib oggi?
L’indice di Milano viaggia a metà seduta in zona negativa, a -0,05%; resistono per lo più le aziende sanitarie, con Recordati che sale del 4,28%, a 43,17 euro per azione e DiaSorin che mette a segno un rialzo del 2,82% a 160,6 euro.
A spingere l’azienda farmaceutica è la prospettiva di una pronta commercializzazione del test in grado di diagnosticare il Covid-19 in un’ora (al posto delle sette attualmente necessarie), dopo il completamento degli studi necessari ad ottenere il marcio CE e FDA EUA ( gli ultimi due per la Food and drug administration e per l’Emergency use authorization).
Scopri come fare trading sulle azioni e altri mercati con IG.
Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG Bank declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti.
Coronavirus e volatilità sui mercati
Fai trading con IG Bank su oltre 17.000 mercati.
- Spread ridotti: spread a partire da 1 punto sui principali indici e da 2,8 punti su US Crude
- Stop garantiti: impostali gratuitamente, pagherai una piccola commissione solo nel caso in cui vengano attivati
- Assistenza dedicata: avrai a disposizione un team di esperti pronto a supportarti
Dati di mercato
- Forex
- Azioni
- Indici
I prezzi sopra indicati sono soggetti ai nostri termini e condizioni del sito. I prezzi sono solo indicativi.