Indici di Borsa in calo, fiducia dei consumatori in Germania mai così bassa dal 2009
Non è bastato il pacchetto di aiuti fiscali Usa per contrastare la paura coronavirus (Tokyo teme escalation dei nuovi contagi) e il pessimo dato sugli acquisti dalla Germania sugli indici azionari
Il pacchetto di aiuti fiscali per imprese e cittadini Usa, 2 mila miliardi di dollari, è realtà: manca solo la firma del presidente Trump (praticamente scontata) dopo che, ieri, alcuni dissidi tra Repubblicani e Democratici interni al Senato non hanno permesso di approvare in tempi utili il testo.
Come ha accolto la notizia Wall Street?
Alla fine, il provvedimento (il più grande mai varato nella storia del Congresso degli Stati Uniti) è stato approvato all’unanimità. “Lo firmerò immediatamente”, ha commentato ieri sera il presidente Usa Donald Trump, appena ricevuta la notizia. Negli Stati Uniti, il coronavirus finora ha provocato oltre 900 vittime e 60 mila contagi.
Il pacchetto di misure include 500 miliardi di aiuti per le categorie più colpite dalla crisi coronavirus e pagamenti diretti alle famiglie statunitensi fino a 3 mila dollari l’una. Inoltre, sono stati predisposti 500 miliardi di prestiti alle imprese, 250 miliardi per integrare gli assegni di disoccupazione e 100 miliardi per il servizio sanitario.
Wall Street ha recuperato nelle ore immediatamente successive, chiudendo per il secondo giorno consecutivo in rialzo dell’1,15%. Nello specifico, il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0,45% mentre Dow Jones e S&P 500 segnano rispettivamente +2,39% e +1,15%.
Cosa sta succedendo in Asia?
Chiusura contrastata invece per gli indici asiatici, dove il Giappone subisce forti perdite sulla scia di un ritorno di fiamma dei casi di coronavirus.
Ieri le autorità di Tokyo hanno registrato 40 nuovi contagi, che fa salire il numero dei nuovi casi per il secondo giorno consecutivo e porta il totale a 250 persone infettate (1.300 in tutto il paese). Al momento, il governatore della capitale giapponese, Yuriko Koike, ha invitato la popolazione ad evitare le uscite non essenziali almeno fino al 12 aprile.
L’indice Nikkei ha subito una contrazione del 4,51% e il Topix l’1,8%, interrompendo così la serie di rialzi storici dei giorni scorsi (ieri aveva segnato un aumento giornaliero dell’8%, il più rapido dal 2008) spinti dall’acquisto di EFT da parte della Bank of Japan e dall’ottimismo nei confronti del pacchetto di misure fiscali a sostegno dell’economia Usa.
In Cina le perdite sono più contenute: Shanghai scende dello 0,60%, Shenzen segna -0,84% e China A50 -0,42%: all’ottimismo per il graduale ritorno alla normalità si aggiunge infatti la preoccupazione per il calo degli ordini dalle industrie in Europa e Usa, dove il coronavirus è arrivato a colpire proprio in queste settimane.
Come hanno aperto le Borse europee?
Nel Vecchio Continente a guidare gli scambi a inizio sessione è il pessimo dato sull’indice di fiducia dei consumatori Gfk di aprile, che è sceso da 8,3 di marzo a 2,7, ben al di sotto delle aspettative del consensus, a 7,1: il dato più basso dal 2009.
Il dato, unito ai timori sempre presenti per l’espandersi della pandemia di coronavirus, ha provocato forti ribassi sulle piazze europee: Parigi segna – 2,49%, Francoforte -2,34%, Londra -2,65%, Madrid -1,76% e Milano -1.,37%.
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