Indici europei frazionati, oggi occhi puntati sul Recovery Fund
È la giornata della presentazione del piano per la ripresa dell’economia europea, presentato dalla Commissione europea nel pomeriggio. Azionari europei in rialzo ad eccezione di Piazza Affari, che perde lo 0,26%
Come si prospetta la giornata in Europa?
Oggi gli occhi degli operatori sono puntati al piano per un Recovery fund, che la Commissione Europea annuncerà nel primo pomeriggio. Le aspettative sono per una soluzione di compromesso tra le richieste di Francia e Germania (500 miliardi in finanziamenti a fondo perduto) e quelle dei paesi del Nord Europa (Austria, Olanda, Svezia e Danimarca) che chiedono invece un sistema basato su prestiti.
Atteso in mattinata anche il discorso della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, che si esprimerà dopo la pubblicazione, avvenuta ieri, della Financial stability review e in vista della prossima riunione della Bce, il prossimo 4 giugno.
Rilevano anche i buoni dati macro arrivati negli ultimi giorni dalla Germania (dove sia la fiducia delle imprese sia quella dei consumatori sono aumentate più del previsto, sebbene restino a minimi record) e dagli Usa (dove ieri i dati sulle vendite di nuove case hanno registrato un incremento dello 0,6% a 623 mila unità rispetto alle 619 mila unità di marzo), che fanno sperare in una ripresa economica più rapida del previsto.
Al momento, gli indici europei viaggiano frazionati: Parigi guadagna lo 0,60%, Francoforte lo 0,69%, Madrid e Londra arrivano all’1,13%; sotto la parità invece Piazza Affari, che scende dello 0,26% a 17.814,84 punti dopo un’apertura positiva, spinta al ribasso da DiaSorin (-5,99% a 185,2 euro) e Nexi (-6,4% a 14,33 euro).
Cosa sta succedendo tra Usa e Cina?
Da una parte la prospettiva di ulteriori supporti fiscali del governo giapponese alla propria economia, la terza al mondo dopo Usa e Cina, dall’altra le tensioni che negli ultimi giorni hanno contrapposto proprio queste ultime due riguardo alla nuova legge sulla sicurezza nazionale allo studio del parlamento cinese (che minaccia l’autonomia di Hong Kong) hanno guidato la sessione di mercato asiatica, con chiusure contrastanti.
Il Nikkei guadagna lo 0,70% e il Topix lo 0,96%, spinti dalla prospettiva di un pacchetto di aiuti governativi da 1.100 miliardi di dollari, destinati a spese dirette per imprese e famiglie colpite dagli effetti della pandemia di coronavirus. Si tratta della seconda misura adottata dal governo giapponese in questo senso. In totale, Tokyo ha messo a disposizione fondi aggiuntivi equivalenti al 40% del suo Pil.
Altro discorso per i mercati cinesi, che chiudono al di sotto della parità dopo l’ultima battuta sulla questione Hong Kong. Ieri il presidente Usa Donald Trump ha annunciato di essere pronto a prendere provvedimenti contro la Cina entro la fine della settimana qualora questa non ritorni sui suoi passi. Le tensioni si sono tradotte in una perdita dello 0,34% sulla Borsa di Shanghai, mentre Shenzhen perde l’1,38% e China A50 lo 0,42%.
Sale il dollaro con gli operatori cinesi che si rifugiano nel biglietto verde davanti all’escalation di minacce, con il Dollar Index che viaggia a quota 99,13. Il cambio EUR/USD scende a 1,0957, quello GBP/USD 1,2294 e il cross USD/JPY raggiunge quota 107,478.
In calo anche il petrolio, con il Wti che perde l’1,63% e torna a quota 33,79 dollari al barile mentre il Brent scende a 35,60 dollari al barile. Tra le materie prime tocca una menzione anche all’oro che è tornato a sfiorare i 1,700 dollari l’oncia (il minimo da due settimane) salvo poi risalire nelle prime ore di contrattazioni in Europa a quota 1,708 dollari /oz.
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