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Indici europei in rosso, Gualtieri: Pronti due decreti per supporto a economia

Il rischio di un protrarsi dell’epidemia di coronavirus allontana la possibilità di una ripresa a V, rendendo necessari provvedimenti sia a livello nazionale che comunitario

Grafico indice Fonte: Bloomberg

I timori che il coronavirus possa arrivare anche negli Usa (dopo un caso, registrato in California, di un uomo contagiato senza aver né viaggiato né aver avuto contatti con persone provenienti dalla Cina) ha spinto al ribasso gli indici statunitensi e, di rimando, ha provocato un calo anche in quelli europei.

Quali misure sta prendendo il governo per reagire alla crisi coronavirus?

In Italia, i contagi sono saliti a circa 400 e le vittime a 12 (ma sono stati registrati anche nove casi di guarigione).

Dal punto di vista economico si stimano danni dal valore di milioni: Federturismo ha previsto una perdita pari a 320 milioni di euro, tra cancellazioni (60 mila, sia in Italia sia all’estero) e mancate partenze, ma pesa anche il dato sui mancati consumi – 450 milioni di euro, calcolati in base ai dati elaborati da Bankitalia nello stesso periodo del 2019. Infine, Federalberghi stima un dimezzamento dei soggiorni rispetto alla media di febbraio (14 milioni di arrivi per incassi stimati di 4,5 miliardi di euro). Si parla dunque di una perdita totale intorno agli 800 milioni di euro.

Al momento il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha predisposto un pacchetto di proroghe per la “zona rossa”, ovvero i comuni dove si è sviluppato il focolaio, predisponendo 50 milioni di euro da attingere al fondo di garanzia, più 350 milioni di sostegno alle esportazioni, al turismo e alla cassa integrazione. Gualtieri ha annunciato due decreti legge in arrivo per far fronte all’emergenza nella zona rossa, di cui il primo, riguardo alla sospensione dei contributi previdenziali e dei versamenti per la rottamazione delle cartelle, oltre al rinvio degli adempimenti fiscali, potrebbe arrivare già in settimana.

Quali ripercussioni subirà l’Italia all’estero per via del coronavirus?

Con l’emergenza del Covid-19 che si aggiunge a un quadro economico già preoccupante, il rischio per l’Italia è quello di una recessione tecnica, con il Pil del primo trimestre del 2020 che potrebbe subire una contrazione compresa tra lo 0,4% e l’1%. Ieri l’agenzia di rating Moody’s ha rilasciato un comunicato in cui osserva come l’espandersi del coronavirus “mette sotto ulteriore pressione il già debole outlook dell'economia italiana e fa aumentare il rischio che l'Italia scivoli in recessione”.

Non resta dunque che sperare in una ripresa cosiddetta a “V”, ovvero particolarmente repentina, possibile tuttavia solo se l’epidemia mostrerà segni di rallentamento già nelle prossime settimane.

E come sta reagendo il resto del mondo?

A Bruxelles, già ieri Paolo Gentiloni aveva dichiarato un aumento di spesa al di fuori del patto di stabilità, considerata la situazione di emergenza. A livello monetario, gli analisti iniziano a pronosticare un probabile taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea alla fine dell’anno, così da sostenere il circuito economico.

Intanto però il rischio di espansione del virus fa preoccupare anche gli Stati Uniti, che invitano gli italiani a non spostarsi negli Usa nel caso di viaggi posticipabili. Mente montano le polemiche tra il presidente Donald Trump e la speaker della Camera dei Rappresentanti, la democratica Nancy Pelosi, sulla gestione del rischio (per Trump sarebbe “tutto sotto controllo”), gli indici Usa subiscono pesanti cali, trascinando dietro di sé anche il resto dei listini europei.

Le novità sugli indici dopo le rassicurazioni di Trump sul coronavirus

In poche settimane, la situazione dei listini azionari in Europa è precipitata. L’indice paneuropeo Stoxx 600 segna oggi un ribasso dell’8,9% rispetto ai record toccati la settimana scorsa, avvicinandosi a minimi che non si vedevano da agosto 2011. In Italia il Ftse Mib ha perso il 2,2%, mentre l’indice francese segna -2,36%, il Dax -2,54%, Ftse 100 – 2,09% e l’Ibex – 1,95%.

A pesare sugli azionari europei sono state anche le contrastanti performance dei listini Usa dopo che, ieri, le rassicurazioni di Trump sul coronavirus non hanno sortito l’effetto tranquillizzante che ci si aspettava. A Wall Street, ieri il Dow Jones ha chiuso a quota 26.957,59 punti (-0,46%), mentre l’S&P500 ha perso lo 0,38% e solo il Nasdaq ha chiuso in area positiva, a +0,17%.

Inoltre, il cambio EUR/USD segna un leggero rialzo, arrivando a quota 1,0938, soprattutto dopo l’annuncio di misure da parte della Germania di maggiori stimoli fiscali per favorire le imprese.

Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG Bank declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti.

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