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Torna la paura di un rallentamento globale, questa volta per mano della Germania. Secondo Destatis, l'ente federale di statistica, nel mese di novembre la produzione industriale tedesca è scesa inaspettatamente dell’1,9%, contro attese di aumento dello 0,3%. Il brusco calo, di per sé preoccupante, acquisisce ancor più peso se valutato assieme al risultato del mese precedente (anch’esso negativo al -0,8%) e alla rilevazione di settembre (rivisto in calo allo 0,1%).
Sullo scacchiere europeo arrivano così nuovi segnali di debolezza: dopo il deludente dato sugli ordini dell'industria tedesca diffuso ieri (-1%) ed il calo del fatturato medio del 2,4%, il rallentamento della produzione industriale era già nell’aria.
La negatività del dato odierno, nonché la paura di un effettivo rallentamento della locomotiva europea, non ha rallentato la ripresa dell’indice tedesco. Con un’apertura poco sopra la parità, il Dax ha poi accelerato, portandosi a +0,6%, sopra a quota 10.800 punti, con primi step a rialzo in area 10.840 e 10.920. Solo una chiusura al di sotto del supporto a 10.400 potrebbe aprire per il Dax un’ulteriore fase ribassista.
A partire da inizio anno, il paniere tedesco ha guadagnato l’1,3%, dopo aver perso nel solo mese di dicembre circa il 7%.