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Il presidente Usa studia dazi per ulteriori 200 miliardi di dollari.
Proseguono in negativo le borse europee stamane dopo le nuove minacce arrivate da Trump nei confronti della Cina. Il presidente statunitense, arrivato in Europa per il meeting NATO, si è detto pronto ad imporre tariffe del 10% su un’ampia gamma di beni cinesi, per un controvalore pari a 200 miliardi di dollari, in risposta alla rivalsa cinese. I dazi potrebbero partire dopo settembre.
La guerra commerciale sembra entrare nel vivo e crediamo possa essere la protagonista assoluto sui mercati finanziari durante il periodo estivo. Nonostante i cali in borsa siano sotto controllo al momento (gli indici europei perdono un punto e mezzo percentuale a metà seduta), ci aspettiamo che la situazione possa degenerare rapidamente. I mercati, soprattutto quelli statunitensi, sembrano arrivare all’appuntamento delle trimestrali con il fiatone e ogni notizia negativa potrebbe condizionare il sentiment degli operatori.
Da inizio anno, le performance degli indici globali vendono in fondo alla classifica proprio i listini cinesi, alcuni dei quali sono entrati tecnicamente in bear market con cali superiori al 20% dai massimi. La situazione in Europa appare più contrastata, con gli indici di Russia, Portogallo e Francia che difendono il segno positivo, mentre il Dax viaggia con un -3,5%.
A Milano il FtseMib è tornato in negativo da inizio anno con la perfomance di oggi (-1,6%). Il principale indice milanese sta testando ora il supporto a 21.700 punti, minimi di una settimana fa, da cui è partita la corsa verso 22.200 punti. Il supporto qui è interessante dato che costituisce il 50% di ritracciamento di Fibonacci, al di sotto del quale, si assisterebbe a un’estensione della flessione verso i minimi di fine giugno e inizio luglio, a 21.120-21.150 punti. È questo il livello da non oltre passare per scongiurare una discesa più grave verso i 20.500 punti, supporto di giugno 2017, dove sta approcciando anche la trend line rialzista che unisce i minimi crescenti del 2016.
Una prima resistenza passa per 21.830 punti, mentre gli acquisti si rafforzerebbero solo con una chiusura sopra i 22 mila punti.
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