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Il Ftse Mib cede oltre il 2%, mentre lo spread torna ai massimi da 3 settimane.
Brutta partenza di settimana per Piazza Affari, che ha chiuso con -2% in scia alle voci di un possibile voto anticipato a settembre.
La seduta è stata interessata da volumi molto bassi vista la chiusura di Wall Street e Londra per festività. Anche questo potrebbe aver contribuito a penalizzare la performance dell'indice milanese.
L'ipotesi di un voto anticipato ha accentuato le vendite soprattutto sui bancari, quasi tutti in calo del 3-4%. Sotto pressione anche lo spread, tornato a ridosso di 190 punti base, livelli massimi da inizio mese.
Nonostante le dichiarazioni dell'ex premier, Matteo Renzi, crediamo che le reazioni dei mercati siano piuttosto esagerate. La probabilità che si vada al voto a settembre rimane, a nostro avviso, piuttosto circoscritta.
Rimane ancora da superare lo scoglio della legge elettorale, su cui sembra esserci una larga intesa sul modello tedesco. La legge deve poi passare alla Camera e al Senato per l'approvazione. Difficile che il passaggio sia privo di frizioni. Il presidente della Repubblica dovrà poi sciogliere le camere e indire nuove elezioni. Insomma, il processo potrebbe essere ancora lungo.
Il Ftse Mib ha chiuso ai minimi da inizio mese, mangiandosi quasi tutto il rialzo di maggio. Il prossimo supporto è a 20.550 punti, minimi assoluti di maggio e massimi di marzo.
Se le vendite dovessero proseguire, sembra essere inevitabile un test ai 20 mila punti, dove passa ora anche la trend line rialzista che congiunge i minimi da inizio anno. Al momento, crediamo che per un ritorno di positività è necessario un ritorno sopra 21 mila punti.
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