Trump congela l'aumento dei dazi: Shanghai vola oltre il 5%. Ottimismo sull'accordo
Borsa di Shanghai sui massimi da metà 2018. Mercati fiduciosi in un accordo Cina-Stati Uniti. Prossimo meeting da definirsi. Location: Florida. Scende il cambio USD/CNH, seguito da rialzo delle commodity currency AUD/USD NZD/USD.
“Sono lieto di annunciare che gli Stati Uniti hanno compiuto progressi sostanziali nei colloqui commerciali con la Cina su importanti questioni strutturali, quali la protezione della proprietà intellettuale, il trasferimento di tecnologia, l'agricoltura, i servizi, la valuta e molte altre. Come risultato di questi colloqui molto produttivi, ritarderò l'aumento delle tariffe Usa previsto per il 1 marzo. Supponendo che entrambe le parti facciano ulteriori progressi, organizzeremo un vertice in estate tra il Presidente Xi e me, a Mar-a-Lago (Florida), per concludere un accordo. Un buon weekend per gli Stati Uniti e la Cina!”
Trump su Twitter: "progressi sostanziali"
Sono state queste le parole di Donald Trump che, via Twitter, ha annunciato nella notte il posticipo dell’aumento dei dazi dal 10 al 25% su circa 200 miliardi di dollari di merci cinesi di importazione americana. Rapida la reazione del mercato valutario, che ha reagito con gli acquisti sul renminbi: la coppia USD/CNY ha perso lo 0,3% in area 6,6899, tornando poi, a listini chiusi, a ridosso di 6,6900 (-0,16%).
In direzione opposta si è invece mosso l'indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro il paniere delle principali valute e che è che è tornato a quotare poco sotto il livello di supporto a 95,90.
Borse Asia/Pacifico: Shanghai piglia tutto
Positiva la reazione delle borse al di là del Pacifico: Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,48%, seguita dal +0,57% di Hong Kong. Bene Taiwan, a +0,65%, e Sydney, mercato direttamente legato a quello cinese per quanto concerne lo scambio di materie prime, che ha terminato la seduta a +0,35%.
Nella notte anche il dollaro australiano ha recuperato terreno, con la coppia AUD/USD ora a +0,35%. In scia a questo, il dollaro neoelandese, altra commodity currency, è cresciuto dello 0,3% nel rapporto NZD/USD sospinto anche dalle stime ottimistiche sulle vendite al dettaglio (1,7% nell’ultimo trimestre 2018).
Campione indiscusso di incassi è stato però l‘indice di Shanghai, che ha registrato un guadagno record oltre i cinque punti percentuali, ai massimi da metà 2018. La Nuova Zelanda pubblicherà giovedì le cifre del commercio e i dati sulla fiducia delle imprese.
Col venir meno della paura sul fronte guerra commerciale, i mercati attendono ora i dati provenienti dalla Cina relativi agli ordinativi del settore manifatturiero e non (attesi per giovedì) e all’indice Caixin PMI (venerdì).
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