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Juventus: aumento di capitale, titolo crolla del 6%

Davanti ai risultati negativi di giugno, il club torinese ha annunciato una ricapitalizzazione che ha fatto precipitare le quotazioni in Borsa

Fonte: bloomberg

Crollo in Borsa per le azioni della Juventus, che segna oggi un calo del 6%. La notizia segue l’annuncio di un aumento di capitale di 300 milioni di euro, al fine di sostenere gli investimenti sulla squadra, la strategia commerciale e la struttura patrimoniale del gruppo - quest’ultima particolarmente provata dagli investimenti del 2018-19. Le azioni della Juventus sono così scese ai nuovi minimi da maggio, a 1,27 euro.

Quali conseguenze sulla Borsa?

A Piazza Affari il Ftse Mib scende dello 0,62%. In perdita del 2% Exor SpA, che detiene il 63,77% del capitale di Juventus (oltre ad essere azionista di maggioranza anche di Fiat Chrysler Automobiles, Ferrari, e CNH Industrial) e ha sottoscritto l’aumento per la propria quota di pertinenza (190 milioni di euro). Le banche che partecipano all’operazione sono Bnp Paribas, Goldman Sachs International, Mediobanca e UniCredit, in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners.

Perché l’aumento è necessario?

Il consiglio d’amministrazione del club ha annunciato l’operazione di ricapitalizzazione venerdì, programmandola per il prossimo 24 ottobre. La decisione segue gli ingenti investimenti degli ultimi anni, che a giugno hanno portato il conto del club in rosso, a meno 39,9 milioni di euro. I debiti finanziari netti sono balzati del 50%, toccando 463,5 milioni. Davanti ai risultati pubblicati a giugno, il cda non ha potuto che piegarsi all’aumento di capitale (ipotesi esclusa fino a pochi mesi fa): i debiti finanziari netti ammontano a 14,86 volte il patrimonio netto, passato da 72 a 31,2 milioni.

Si tratta del secondo bilancio consecutivo in rosso. Le perdite (19,23 milioni) sono raddoppiate rispetto allo scorso anno, complice anche l’ingaggio di Cristiano Ronaldo e la necessità di ammortizzarne il costo – 115 milioni, a cui ne vanno aggiunti 60 annui di stipendio. I debiti sono aumentati di anno in anno: da 309,8 milioni del 2018 (più 90,7% rispetto all’anno precedente) a 463,5 nel 2019 (più 50%). Quanto ai ricavi, invece, si registra sì una crescita di circa il 15%, equivalente a 464,27 milioni di euro – che arriva a 621,5 milioni, considerando anche le plusvalenze -; ma, a fronte della perdita di 39,9 milioni di euro, il disavanzo rispetto all’anno passato ammonta comunque a 19 milioni.

Le prospettive future

La manovra di rifinanziamento, per quanto abbia indebolito il titolo in borsa, mira all’implementazione di un piano di sviluppo pluriennale 2019-24. Tuttavia, in considerazione anche dell’andamento della Champions e dell’aumento del costo del personale (passato da 259 a 327,75 milioni), il cda del club torinese ha previsto un bilancio in perdita anche nelle stime di giugno 2020.

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