Elezioni Usa: come si stanno muovendo i mercati alla vigilia del voto?
Biden guida i sondaggi, ma niente esclude un recupero di Trump. Florida, Arizona e Texas, gli stati più pesanti in termini di grandi elettori, ancora in dubbio. Stabile il dollaro, gli indici di Wall Street tentano il rimbalzo
Mancano poche ore all’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti. Oltre 69 milioni di cittadini Usa hanno già votato con una settimana di anticipo, di cui circa 58 milioni per posta: si tratta di oltre il 50% sul totale dei voti che vennero espressi nel 2016.
Manca il voto degli elettori più giovani, che tendono a votare in presenza – e che, presumibilmente, faranno pendere l’ago della bilancia dalla parte del candidato democratico, l’ex vice di Barack Obama, Joe Biden.
Lo stesso Biden che comunque, a poche ore dal voto, guida i sondaggi. Le preferenze arrivate finora lasciano intendere che il candidato democratico starebbe ricevendo la maggior parte dei consensi dei voti pervenuti per posta. Dei circa 26 milioni di voti registrati per posta, quelli assegnati agli iscritti alle liste democratiche ammontano al 51,3% mentre solo il 25,5% è arrivato da iscritti alle liste elettorali repubblicane.
Al contrario, gli elettori che hanno fatto ricorso al voto anticipato tenderebbero ad aver votato per il suo sfidate, il repubblicano e attuale presidente in carica Donald Trump, con un vantaggio del 41,7% contro il 36,9% dei democratici.
Mancano all’appello ancora 30 milioni di schede elettorali spedite agli elettori e non ancora rientrare – di cui 11 milioni destinate ad elettori dem.
I battleground states
Anche in queste ultime ore i sondaggi confermano l’andamento particolarmente stabile della campagna elettorale per le elezioni 2020: dallo scorso giugno Biden è in testa con circa il 51% delle preferenze, rispetto al 42% di Trump.
Oltre però alle modalità di voto di cui sopra, e alla maniera in cui tali voti verranno conteggiati (probabile assistere a una scalata dell’ultimo minuto di Trump, quando lo scrutinio dei voti per posta sarà terminato e resteranno solo quelli in presenza?), l’altra grande incognita sono i cosiddetti “campi di battaglia”: i battleground (o swing) states in grado di ribaltare l’esito del voto.
Breve panoramica sul voto Usa
Negli Stati Uniti non basta la maggioranza del consenso popolare: serve anzitutto quella dei grandi elettori – Hillary Clinton, sfidante democratica di Trump nel 2016, lo sa bene.
I grandi elettori sono 538: due senatori per stato, deputati in proporzione alla popolazione e tre per il District of Columbia. L’aspirante nuovo inquilino della Casa Bianca deve conquistarne almeno 270 e li conquista stato per stato, secondo un sistema elettorale maggioritario noto come “winners-take-all”: chi ottiene la maggioranza in uno stato, prende tutti i voti assegnati a quello stesso stato.
Dove si consumerà lo scontro sulle elezioni Usa?
Nello specifico, in questo caso ci sono in ballo ancora l’Arizona, 11 grandi elettori; il Wisconsin, 10; Pennsylvania, Michigan, South Carolina, Georgia, tra i 15 e i 20; l’Ohio (che ha sempre finito col votare per il candidato che avrebbe vinto le elezioni), 18; ma, soprattutto, Florida e Texas, rispettivamente 29 e 38 grandi elettori.
Come si stanno muovendo i mercati finanziari?
Gli indici su Wall Street
Dopo la peggior settimana e il peggior mese da marzo, gli indici di Wall Street tentano il rimbalzo: il Dow Jones al momento in cui si scrive avanza dell’1,61%, il Nasdaq dello 0,36% e l’S&P500 dell’1,21%.
Ormai accantonata la prospettiva si un nuovo pacchetto di stimoli fiscali in funzione anti-pandemica prima del voto, in cui la speaker della Camera dei Rappresentanti, la democratica Nancy Pelosi, ha continuato a sperare fino alla settimana scorsa, gli operatori di mercato si concentrano totalmente sulle elezioni Usa.
Secondo le previsioni del sito Five Thirty Eight, il candidato democratico Joe Biden ha il 90% di probabilità di battere il presidente Donald Trump. Un esito certo del voto aiuterebbe al rialzo gli azionari statunitensi, che temono invece l’ipotesi, niente affatto remota, di una contestazione del voto da parte di Trump.
L’andamento del dollaro sul mercato valutario
Stabili le valute rifugio. Il Dollar Index si mantiene a quota 94,14 mentre aumentano le speculazioni sull’esito del voto. Nel caso di una vittoria democratica si prevedono pressioni sul dollaro, sulle attese di un ampio pacchetto di stimolo. A sua volta, una vittoria a sorpresa di Trump potrebbe innescare l'incertezza nel breve termine.
Il dollaro si mantiene sui livelli della vigilia, quando ha registrato il maggiore rialzo percentuale su base settimanale da fine settembre. Al momento il cambio EUR/USD viaggia a 1,16, con la moneta unica gravata dall’aumento dei casi di covid-19 in Europa, mentre la coppia USD/JPY (大口)resta a quota 104,832.
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