IG Bank S.A. presta servizi di “execution-only” ovvero di mera esecuzione di ordini senza consulenza. Le informazioni presenti in questo sito non contengono (e non si deve in alcun modo supporre che contengano) raccomandazioni o consigli in ambito di investimenti, né uno storico dei nostri prezzi di negoziazione, né un’offerta o un sollecito a intraprendere un’operazione su un certo strumento finanziario. IG Bank S.A. non può essere ritenuta in alcun modo responsabile per l’uso che si possa fare delle informazioni qui contenute e degli eventuali risultati che si potrebbero generare in base all’impiego di tali informazioni. Non si assicura inoltre l’accuratezza e la completezza delle suddette informazioni, che pertanto vengono usate e interpretate a proprio rischio. La ricerca inoltre non intende rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non e’ stata condotta in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e pertanto deve essere considerata come una comunicazione in ambito di marketing. La presente comunicazione non può essere in alcun modo riprodotta e distribuita.
Borse asiatiche chiuse in rosso, listini europei tutti in negativo, cali consistenti sul fronte Usa ed una sola attività che, tra tutte, riesce a resistere alle pressioni ribassiste: il gold. Quale destino toccherà alla quotazione del prezioso? Qual è la view delle big della finanza?
E’ un giovedì di profonde perdite quello odierno sui mercati finanziari, che hanno iniziato a registrare vendite dalle prime ore della notte e che ancora vedono l’incedere dei segni negativi.
Con un petrolio che si lascia indietrooltre i quattro punti percentuali, dopo il mancato accordo sul taglio della produzione 2019 da parte dei vertici Opec+ (che si riuniranno nuovamente domani con gli esponenti non-Opec), anche il dollaro perde terreno contro il paniere delle principali valute (-0,30%), portando, di rimando, l’euro a guadagnare circa lo 0,40%.
Al netto dei rialzi di oggi, l’oro torna al di sopra della soglia a 1.240 dollari l’oncia, importante livello di supporto. Dopo un ribasso che ha visto la quotazione perdere circa il 14% del proprio valore in quattro mesi, il gold è ha ricominciato a crescere a partire dalla metà di agosto, recuperando circa 80 dollaro l’oncia fino agli attuali livelli.
Con un mercato fortemente turbato da questioni calde di diversa natura, il mese di dicembre potrebbe rivelarsi decisivo sul fronte economico (con le disposizione di politica monetaria da parte della banca centrale americana), politico (con la presentazione della manovra di bilancio italiana rivista e il voto del parlamento all’accordo sulla Brexit) e commerciale (con i risvolti delle discrepanze tra Usa e Cina in un formale periodo di tregua). Ogni eventuale nuovo spunto di incertezza, in tal senso, potrebbe sostenere i prezzi del prezioso.
Iniziano inoltre a sorgere i primi dubbi relativi all’ultimo trimestre 2018 e alla possibilità che la locomotrice statunitense inizi a rallentare. Se tali timori iniziassero a prender piede, un eventuale rialzo del gold nel mese di gennaio potrebbe esser naturale conseguenza di un ritorno da parte degli investitori all’investimento nel bene rifugio. Dall’analisi dell’ultimo quinquennio, a partire dal 2014 l’oro non ha mai concluso un mese di gennaio in segno negativo, trend che potrebbe esser confermato anche nel 2019.
Nell’eventualità di un movimento rialzista, un primo livello rilevante per la quotazione del gold è quella in area $1.250, con step successivo a $1260, a metà del movimento ribassista registrato dall’asset tra aprile e agosto. Un superamento di questi spingerebbe il prezioso alla volta dei $1285, con salto successivo a $1300. A ribasso, i primi supporti si trovano in zona $1220-$1210.
Gold: la view di Goldman Sachs
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, il 2019 porterà con sé nuove opportunità per il gold. La raccomandazione, dunque, è per un posizionamento long, che possa beneficiare di eventuali timori legati al rallentamento statunitense e all’incertezza di una piazza che tornerà ad affidarsi ai beni rifugio.
Gold: la view di UBS
In linea con quanto già formulato, le stime di UBS per il gold si attestano attorno all’area dei $1.300 l’oncia. A sostegno dei prezzi potrebbe spingere anche un ritmo più contenuto dell’aumento die tassi Usa.
Gold: la view di Bank of America
Sebbene l’istituto americano non escluda nuovi spinte a rialzo del biglietto verde, che si conferma forte sul paniere delle principali valute, le incertezza dal punto di vista del commercio potrebbero portare ad un rialzo dei prezzi legato al protezionismo e, dunque, ad una ricerca da parte degli operatori, si beni riserva di valore. L’opinione di BofA è che l’oro possa raggiungere la soglia dei $1.400, con una media per il 2019 a $1.350 l’oncia.
Gold: la view di Citigroup
Analizzando il mercato di oggi, secondo gli esperti di Citi a fare la parte del leone nei mesi a venire saranno ancora una volta i rischi geopolitici, che tenderanno a spingere a rialzo le quotazioni del prezioso. Anche in tal caso, l’opinione si attesta su un prezzo dell’oro 2019 in area $1.350, con successivi rialzi in area $1.370.
Gold: la view di Natixis
In linea con le positive attese, secondo Natixis il prezzo del gold potrebbe tornare in area $1.350-$1.360 nel 2019, alla luce di una volatilità della piazza finanziaria che tenderà ad incrementare.