Il rally del palladio sbaraglia le commodities: massimi storici a $1500 l'oncia
Prezzo del palladio al top di sempre. Spingono a rialzo le restrizioni ambientali sulle emissioni di gas e la produzione di auto catalitiche a benzina a discapito delle diesel (impiegano platino). Usd debole favorisce quotazioni
Rassegna di record storici per il prezzo del palladio, che non accenna ad arrestare la sua corsa in essere ormai dallo scorso agosto. Rispetto ai minimi di sei mesi fa, in area 835 dollari l’oncia, la commodity utilizzata nell’industria automobilistica ha accelerato la propria salita, arrivando a quotare 1500 dollari nella notte appena trascorsa.
Prezzo del palladio: le ragioni dietro al rally
Alcune dinamiche fondamentali si pongono alla base del recente rally: scarsi livelli di offerta sul mercato, un rallentamento della forza del dollaro ed una crescita della domanda di materia prima che ha fatto seguito all’entrata in vigore di disposizioni più restrittive in termini di emissione di veicoli.
Le restrizioni ambientali promosse anzitutto da Cina ed Europa hanno infatti frenato la produzione di auto diesel (che muovono circa il 50% della domanda globale di platino, utilizzato come catalizzatore per il controllo delle emissioni di gas di scarico), spingendo all’acquisto di auto catalitiche a benzina (ove al platino si sostituisce il palladio).
Commodities: brillano oro e palladio
Sebbene la tendenza del settore auto sia ormai sempre più indirizzata ad un futuro fatto di innovazione (auto ibride ed elettriche), per le vetture a benzina potrebbe profilarsi un ultimo periodo interessante, con un conseguente interesse per il palladio, tra i principali protagonisti di mercato.
Tra le altre aree di applicazione, a nutrire interesse per il palladio sono i settori dell’elettronica, dell’odontotecnica e della gioielleria. Vista la buona malleabilità del metallo, il palladio viene infatti addizionato all’oro per la lavorazione dell’oro bianco.
A seguito dei dati deludenti circa la vendita di auto nel loro primo mercato di riferimento, la Cina (-15,8%), il palladio ha scontato il maggiore ottimismo degli investitori in relazione ai colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina, che hanno determinato una maggiore propensione degli investitori ad investire in asset diversi dal dollaro, interrompendo l’apprezzamento del biglietto verde, il cui rialzo rende le materie prime denominate in Usd meno convenienti.
A benificiare della minor consistenza della divisa americana, anche il gold, tornato sui massimi da 10 mesi, in area $1345.
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