Sale il prezzo del petrolio: Opec, Trump e scorte Usa dietro al recente rialzo
Prezzi del petrolio in area $57 al barile dopo la risposta dell'Opec al tweet di Donald Trump: confermati i tagli alla produzione (1,2 milioni di barili al giorno), probabilmente fino a fine 2019. Calano gli stock settimanali Usa.
Netto rialzo per le quotazioni del petrolio, spinte a rialzo oltre il 2,5% da fattori di differente natura: da un lato, la risposta negativa dell’Organizzazione dei principali produttori di petrolio (Opec) al tweet di Donald Trump; dall’altro, la rilevazione sulle scorte di greggio settimanali statunitensi, in netto in negativo, più basse delle attese di mercato.
In scia agli umori positivi sul finire della seduta di ieri, il crude è salito mercoledì alla volta dei 57 dollari al barile, sui massimi di chiusura dello scorso venerdì, livelli che mancavano sul mercato dal novembre 2018.
Prezzo del petrolio in mano a Twitter. E all'Opec
Lunedì il presidente americano ha pubblicato sul proprio profilo un tweet che intimava l’Opec a rilassarsi, ad abbandonare la propria politica di taglio alla produzione, che spingerà a rialzo i prezzi del greggio, mettendo in difficoltà imprese e industria aumentando il costo della produzione.
Non si è fatta attendere la risposta dell'Opec: l’organizzazione, che assieme alla Russia ha raggiunto lo scorso dicembre un accordo per il taglio alla produzione giornaliera di petrolio da 1,2 milioni di barili, ha confermato la propria politica. Il gruppo capeggiato dall’Arabia Saudita continuerà a limitare la produzione di greggio secondo i termini stabiliti nell'accordo, spingendo i membri sottoscrittori ad una maggiore aderenza al patto volta a sostenere i prezzi del petrolio.
Considerati i recenti dati di mercato (con gli Stati Uniti che hanno confermato il proprio primo posto nella produzione di petrolio mondiale a gennaio), il gruppo dei Paesi Opec+ dovrebbe mantenere inalterati i propri tagli fino alla fine dell'anno.
Petrolio: scorte settimanali in calo, prezzi oltre il +2,5%
A sollevare i prezzi del greggio, fatte da parti le questioni legate al riassorbirsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, è stata la pubblicazione del dato settimanale sulle scorte di greggio statunitense: rispetto ai 3,67 milioni id barili della scorsa settimana, l’Eia (Energy Information administration) ha rilevato quantitativi di petrolio negativi a -8,65 milioni di barili, la più bassa rilevazione dal luglio 2018.
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