Prezzo azioni Atlantia in ribasso dopo rating negativo Fitch
Il giudizio dell’agenzia ha fatto passare la holding delle infrastrutture da BBB a BB: colpevole il decreto Milleproroghe e il rischio di perdere la concessione
Cattive notizie per Atlantia, che ieri aveva raggiunto il massimo da oltre due settimane (con un aumento del 4%) e stamattina ha visto le sue azioni cambiare decisamente rotta, dopo il giudizio negativo dell’agenzia di rating Fitch che ha declassato la società facendola passare da BBB a BB.
Per Fitch, la “persistente incertezza sul profilo di credito del gruppo" ha giustificato il taglio del rating. Atlantia, ormai “junk” (spazzatura), rischia adesso di dover restituire alla Banca europea per gli investimenti e a Cassa Depositi e Prestiti i pagamenti anticipati per 2,1 miliardi di euro.
La società di rating ha tenuto conto delle modifiche previste dal decreto Milleproroghe, passato alla fine dell’anno, in base al quale la gestione della rete autostradale potrebbe passare ad Anas alla fine della concessione attualmente in capo ad Atlantia.
Fitch ha declassato anche la stessa Aspi (autostrade per l’Italia), passata da BBB+ a BB+, e Aeroporti di Roma, altro gruppo gestito da Atlantia, da BBB+ a BBB-.
In che condizioni versa Atlantia?
Nonostante i timidi tentativi di ripresa, la holding attiva nel campo delle infrastrutture non riesce a convincere gli investitori. Già il mese scorso Moody’s aveva tagliato il rating dell’azienda, facendola passare da Baa3 a Ba1. Le vicende del gruppo sono legate alla diatriba governativa sulla concessione autostradale, dopo il crollo del ponte Morandi, a Genova, che nell’agosto 2018 causò la morte di 43 persone.
Resta da capire se il Parlamento deciderà di convertire in legge il testo del decreto Milleproroghe, il che dovrebbe avvenire entro 60 giorni dal 31 dicembre. La trattativa si fa dunque politica. I vertici di Atlantia hanno offerto 700 milioni di euro (da scontare su riduzioni dei pedaggi autostradali) per conservare la concessione, incontrando però un netto rifiuto da parte del ministero delle Infrastrutture. Il ministro Paola De Micheli preme anche su una riduzione delle tariffe autostradali, che tuttavia dovrebbe costituire solo un’aggiunta rispetto a nuovi investimenti per mettere in sicurezza l’intera rete autostradale sotto il controllo di Atlantia.
D’altra parte, il caso Atlantia rientra tra le sfide del 2020 per il governo giallorosso. Da una parte infatti il premier Giuseppe Conte e lo stesso ministro De Micheli portano avanti la proposta di un ingente investimento per veder salva la concessione; dall’altro, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è detto nettamente contrario a quella che sarebbe una “maxi-multa”. La famiglia Benetton, ai vertici di Atlantia, ha proposto al governo 600 milioni di euro, che però sono stati giudicati insufficienti (per De Micheli, si tratta di un importo che comunque era già previsto per la ricostruzione del ponte Morandi).
In capo ad Atlantia si paventa la possibilità di ricorrere in giudizio, qualora il decreto venisse convertito in legge, facendo forza sul carattere unilaterale della modifica alla convenzione.
Secondo notizie ufficiose, il governo avrebbe chiesto ad Aspi un risarcimento dal valore tra i 3,5 e i 4 milioni di euro, da raggiungersi tramite una riduzione del 5% delle tariffe autostradali, un tetto massimo degli aumenti al 2% e una remunerazione del capitale investito intorno al 6/7%.
Come sta andando il titolo in Borsa?
Il titolo Atlantia ha aperto in mattinata a 21, 24 euro, per poi raggiungere un massimo intraday a 21,52 euro e, a metà seduta, scendere nel pomeriggio. Attualmente le quotazioni si mantengono a quota 21,27 euro, registrando un calo dello 0,70%.
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