Prezzo del petrolio in rialzo, bene il livello di scorte USA
Le quotazioni del barile tornano a riprendere quota dopo lo scivolone seguito ai timori per l’espansione del covid-19 e per il destino del piano di aiuti USA. Brent oltre i 56 dollari, Wti a 53,05 dollari
Sul mercato delle materie prime oggi il prezzo del barile ha osservato diversi cambi di direzione: a mezz’ora dalla pubblicazione dei dati Eia sulle scorte settimanali di petrolio greggio negli Usa, le quotazioni del barile tornano a rialzarsi – tornando ai massimi della vigilia.
Prezzo del petrolio in rialzo: cosa dicono i dati sulle scorte?
Alle 16:30 ora italiana l’Eia, Energy information administration (agenzia statistica afferente al Dipartimento dell’energia statunitense), ha rilasciato i dati sulla variazione settimanale del livello di scorte di greggio negli Stati Uniti.
Il risultato si è rivelato migliore delle aspettative: 9,9 milioni di barili in meno negli ultimi sette giorni, rispetto a previsioni che si attendevano un rialzo pari a 430 mila barili.
Le giacenze di petrolio nell’inventario di Cushing, in Oklahoma, scendono di 2,28 milioni di barili – comunque in rallentamento rispetto al dato precedente, quando le scorte erano scese di 4,72 milioni di barili.
Perché è importante monitorare il livello delle scorte?
Il dato dell’Eia rincuora produttori e investitori: un calo delle scorte è infatti una buona notizia in un contesto di domanda particolarmente debole, come la pandemia di covid-19 ci ha ormai abituati.
Non a caso, nelle ultime ore la scivolata delle quotazioni di greggio è stata una risposta alle incertezze generate tanto dall’andamento della pandemia (gli sforzi del secondo lockdown non bastano a far abbassare la curva dei contagi in gran parte del mondo, dove ormai circolano diverse varianti più contagiose del virus), quanto alle prospettive di ripresa economica.
Sul prezzo del petrolio pesa infatti anche lo scontro sul maxi pacchetto di aiuti a firma della neo-insediata amministrazione Biden negli Usa. Il nuovo presidente democratico prima dell’insediamento aveva infatti promesso aiuti fiscali da 1.900 miliardi di dollari per risollevare le sorti della prima economia al mondo.
Negli ultimi giorni, però, l’ala repubblicana del nuovo Congresso non demorde nella sua opposizione a misure di tale entità (si teme di pagarne lo scotto in termini di debito pubblico). La discussione rende ancora più vaghi i termini di approvazione e implementazione del pacchetto fiscale ponendo seri dubbi, di rimando, sul momento della ripresa della domanda.
Come sta andando il piano di tagli alla produzione?
A quanto pare, in ogni caso, l'impegno dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i loro alleati di implementare tagli alla produzione viene rispettato in media all'85% a gennaio, secondo Petro-Logistics. La cifra suggerisce che il gruppo ha migliorato la compliance relativamente ai tagli alla produzione.
Non solo: contribuisce al rialzo del greggio anche il rafforzamento di mercati emergenti. La domanda di petrolio infatti per tutto dicembre è rimasta solida in India, dove le importazioni di greggio sono aumentate ai massimi di oltre due anni, con l'allentamento delle misure di lockdown che ha incrementato l'attività economica.
Come si sta muovendo il prezzo del petrolio?
Al momento le quotazioni del petrolio si muovono in rialzo: il Wti avanza dello 0,84% a 53,03 dollari al barile mentre il Brent guadagna lo 0,54% a 56,21 dollari. Entrambi i contratti hanno guadagnato circa l'1% ieri e sono impostati per archiviare il terzo mese consecutivo in rialzo, vicini ai massimi di 11 mesi.
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