Prezzo dell’oro sotto la soglia del 1.600 dollari/oz, Russia smette di accumulare riserve
L’annuncio di Mosca dello stop degli acquisti da parte della Banca centrale è la risposta alla guerra dei prezzi del petrolio con Riad?
Continua ad oscillare il prezzo dell’oro, fermo ora poco al di sotto della quota 1.600 dopo il brusco calo – e l’altrettanta brusca risalita – degli ultimi giorni. In un mese, il metallo prezioso è passato da massimi a 1.700 dollari/oz a un minimo di 1.451 dollari /oz, una flessione di circa il 15%.
Cosa sta preparando la Russia?
Proprio oggi la Banca centrale della Federazione Russa cesserà di acquistare oro, dopo acquisti continui per gli ultimi cinque anni (in cui ha raddoppiato le proprie riserve auree). Si tratta di un ennesimo fattore in grado di spingere al ribasso le quotazioni del metallo prezioso, aggravato dalla notizia di un possibile incremento delle vendite di materie prime da parte dell'istituto centrale come palladio, platino, diamanti e, ovviamente, oro.
D’altra parte, la guerra dei prezzi del petrolio con l’Arabia Saudita, che in poche settimane ha fatto precipitare il prezzo del barile a 22 dollari al barile (il Wti) e 25,42 dollari al barile (il Brent), non poteva non richiedere una qualche copertura a Mosca – e l’oro si presta perfettamente: “Abbiamo accumulato riserve auree pari al 7% del Pil”, aveva dichiarato lo scorso ottobre il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov.
La Russia, terzo produttore di oro al mondo e tra i principali acquirenti del metallo giallo, in un’ottica di liberazione dal giogo del dollaro, potrebbe dunque passare a vendere le immense riserve auree accumulate negli anni (circa 2.279,2 tonnellate di lingotti). La decisione finale è ancora appesa all’andamento dell’emergenza coronavirus, soprattutto per problemi logistici.
Cosa ha influenzato il prezzo dell’oro?
Mentre la maggior parte degli indici globali ha appena chiuso il peggiore trimestre dal 2008, il prezzo dell’oro ha seguito l’andamento dei mercati. Dopo lo shock della metà di marzo, quando l’impatto della pandemia di coronavirus si è riversato sui listini globali e gli investitori, chiamati a coprire le proprie margin call, si sono ritrovati a vendere anche il bene rifugio per eccellenza per ottenere pronta liquidità, il metallo prezioso ha goduto delle misure fiscali implementate dagli Stati Uniti, che hanno restituito un po’ di fiducia sui mercati azionari.
Rileva inoltre la decisione del governo svizzero che, con le misure di lockdown predisposti, al pari del resto dell’Europa, ha portato alla chiusura di tre delle raffinerie d’oro più grandi al mondo (dalla capacità estrattiva pari a 1.500 tonnellate d’oro all’anno), il che ha fatto pensare a un ulteriore rialzo del prezzo dell’oro.
A quanto viaggia il prezzo dell’oro?
L’accelerazione nelle ultime ore del prezzo dell’oro è lievissima in confronto ai movimenti delle ultime settimane. Ieri in serata le quotazioni sono precipitate del 2,65% in sei ore, fino a raggiungere quota 1.566 dollari l’oncia. Durante la notte il metallo prezioso ha osservato un lieve rialzo, che però è bastato a malapena per tornare ai livelli della vigilia: dopo un massimo intraday a 1.601 dollari l’oncia, attualmente l’oro viaggia a quota 1.578 dollari/oz.
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