Quotazione oro ai minimi da tre settimane, torna l’ottimismo sui mercati?
L’attesa per gli aiuti fiscali in Usa e l’annuncio di un vaccino anti-covid fanno tornare l’appetito per il rischio agli investitori, con conseguenti ribassi per il prezzo dell’oro
Il prezzo dell’oro non scendeva in maniera così precipitosa dal 2011, quando perse 105 dollari, crollando di oltre il 10% in una settimana. Nelle ultime ore invece il metallo giallo continua a scendere, lasciandosi indietro i massimi storici della scorsa settimana (fino a 2.067 dollari l’oncia) di circa l’8,50% nelle ultime 24 ore.
Al momento i contratti sull’oro con scadenza a dicembre vengono scambiati per 1.958 dollari l’oncia, in leggero rialzo rispetto ai minimi toccati nelle prime ore del mattino, quando il metallo prezioso è tornato a quota 1.876 dollari, il minimo dallo scorso 22 luglio. Non va meglio per il prezzo spot, 1.947 dollari l’oncia, dopo un minimo a 1.862 dollari.
Perché il prezzo dell’oro sta scendendo?
L’attenzione agli sviluppi politici (soprattutto negli Stati Uniti), andamento della pandemia di Covid-19 (e, soprattutto, le speranze per un vaccino) e il conseguente rafforzamento del dollaro sono i principali fattori che pesano sul prezzo del metallo prezioso.
La politica Usa
L’attenzione dei mercati azionari negli ultimi giorni si è concentrata soprattutto sulle notizie in arrivo dagli Usa di un nuovo pacchetto di stimoli fiscali, in sostituzione di quello, scaduto a fine luglio, che prevedeva un assegno da 600 dollari a settimana per le famiglie statunitensi più colpite dalla crisi scatenata dal coronavirus.
La questione è subito diventata politica, con Democratici e Repubblicani che ancora, dopo oltre una settimana di contrattazioni, non giungono a un accordo sulla durata ed entità del nuovo sussidio. L’intervento del presidente Donald Trump, nel fine settimana, che ha tentato di pressare il Congresso licenziando diversi ordini esecutivi in base ai quali il sussidio scende a 400 dollari a settimana, sembrava aver accelerato il processo, ma l’accordo ancora non vede la luce del sole.
L’attesa dei mercati per uno strumento in grado di dare nuovo impulso alla prima economia globale è alta e più i legislatori Usa sembrano avvicinarsi al compromesso finale, più gli indici azionari salgono. A contribuire al buon andamento degli indici anche la prospettiva di un incontro tra i rappresentanti commerciali di Washington e Pechino, il prossimo sabato, presumibilmente per una revisione degli accordi commerciali firmati a gennaio – ma comunque fonte di ottimismo per chi spera in un ammorbidimento dei toni, dopo le ultime schermaglie.
L’andamento della pandemia
Torna inoltre il sentimento di propensione al rischio sui mercati dopo che, ieri, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la creazione di un vaccino anti-covid. Nonostante lo scetticismo generale dell’Organizzazione mondiale della sanità e della comunità scientifica, soprattutto riguardo alla fase di sperimentazione del vaccino (per ora niente affatto trasparente), il solo annuncio è bastato per rinvigorire gli acquisti sui mercati finanziari.
Il tutto si è tradotto in un rafforzamento del dollaro, che dall’inizio della settimana è tornato intorno a quota 1,17 nei confronti dell’euro mentre la coppia valutaria dollaro-yen proprio oggi ha toccato massimi che non si vedevano dal 24 luglio, a 106,868.
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Cosa si prevede per il futuro?
L’oro sembra dunque scendere di pari passo con il diminuire dell’incertezza sui mercati. D’altra parte, la natura delle ripresa post-covid ancora non è chiara (come non lo sono in primo luogo il virus e il suo comportamento) e dall’inizio dell’anno, complice anche l’inondazione di liquidità da parte delle Banche centrali in risposta all’emergenza, il metallo prezioso ha guadagnato oltre il 30%.
D’altra parte, previsioni sui movimenti delle ultime ore potrebbero essere premature: “La discesa per ora è alimentata dalle buone notizie arrivate sul vaccino anti-Covid e da un certo rafforzamento del biglietto verde” commenta Vincenzo Longo, Premium Client Manager di IG. “Ma si tratta di un movimento ancora troppo contenuto per dire che potrebbe avere un seguito anche nei prossimi giorni. Nonostante il rimbalzo di oggi, discese sono ancora possibili, almeno fino a 1.800, pur mantenendo intatto il rally in atto negli ultimi mesi.”
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