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Quotazioni Ftse Mib in calo, nuova variante inglese di covid spaventa i mercati

Azionari europei in difficoltà dopo timori per nuovo covid e ancora nulla di fatto per Brexit. Indice Mib -2,06%, giù industriali e petroliferi

laboratorio Fonte: Bloomberg
  • Alle 10:23 il Ftse Mib perde il 2,07%, il Dax il 2,20%, il Cac40 il 2,40%, giù Londra a -1,18% su timori nuova variante covid e Brexit
  • Contrastati i futures su Wall Street, mentre il Congresso Usa si appresta ad approvare il nuovo pacchetto di stimoli fiscali da 900 miliardi di dollari
  • Crollo della sterlina, EUR/GBP a 0,92. In rialzo anche il dollaro con ritorno del risk off sui mercati, EUR/USD a 1,22.

Apertura in ribasso per il Ftse Mib, che viaggia al di sotto della parità nel giorno i cui l’ottimismo per il pacchetto di aiuti Usa viene oscurato dalla preoccupazione per la nuova variante di covid-19 isolata nel Regno Unito ma ormai presente anche nel resto del Continente.

Alle 9:17 l’indice Mib perde l’1,61% e scende a 21.623 punti, in linea con il resto degli azionari europei: il Dax perde l’1,90%, Parigi il 2,13% e Londra l’1,19%.

I funzionari sanitari britannici hanno annunciato sabato di aver isolato una nuova variante del virus, apparentemente in circolazione già da settimane. Il nuovo virus sembra in grado di diffondersi a un ritmo più elevato (fino al 70% in più). Non vi sono evidenze di un tasso di mortalità più elevato o di una maggiore resistenza al vaccino, ma comunque il premier britannico Boris Johnson ha imposto nuove restrizioni e già Italia, Olanda e Belgio hanno cancellato i voli in arrivo dal Regno Unito.

Quotazioni sul Ftse Mib in calo, male gli industriali

A mezz’ora dall’apertura il Ftse Mib prosegue con i cali, trainati per lo più dal settore industriale: Leonardo perde il 4,79%, Eni il 3,76% e Saipem il 3,61% dopo che i nuovi timori circa la nuova variante del virus e su un’eventuale perdita di efficacia del vaccino hanno fatto crollare il prezzo del petrolio (il Wti perde al momento il 3,38% e scende a 47,44 dollari al barile, giù anche il Brent del 3,29% anche se riesce a mantenersi al di sopra dei 50 dollari al barile).

Giù anche il comparto telecomunicazioni, con Telecom Italia in calo del 2,48%, mentre Enel perde il 2,39% ed è pronta a mandare una lettera a Cdp per sollecitare l'eventuale esercizio della prelazione previsto dagli accordi e, in caso di rinuncia, per mettersi al tavolo con Macquarie, eventualmente per rivedere gli accordi parasociali e definire la governance futura – nell’ambito del progetto di creazione della rete unica nazionale a banda ultralarga.

Giù anche Mediaset che, dopo essere entrata in volatilità a -9,18%, al momento perde oltre tre punti percentuali nel mezzo della debacle con Vivendi. Il gruppo di Cologno Monzese ha annunciato che andrà avanti con il progetto di creare un polo della tv commerciale in Europa, con o senza un accordo con il suo secondo principale azionista Vivendi. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato, Pier Silvio Berlusconi, al Corriere della Sera. Mediaset ha inoltre annunciato di attendersi per il secondo semestre 2020 un aumento dei ricavi in arrivo dalla pubblicità intorno al 4% con un'accelerazione negli ultimi due mesi del 6-7%.

Di nuovo attenzione sul comparto bancario. Nell’affaire Credito Valtellinese-Credit Agricole si intromette Kairos, che controlla il 3% di Creval e rimanda al mittente l'offerta di merger, giudicandola non adeguata.

Sempre a proposito di acquisizioni, Banco BPM (-1,74%) ha rivisto gli accordi con Credit Agricole consolidando ulteriormente la partnership in essere nell’ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato.

Quali notizie dal resto dei mercati finanziari?

Mentre il mondo si interroga sulle conseguenze della nuova variante di covid-19, negli Stati Uniti la notizia viene compensata con i risvolti positivi in arrivo dal Congresso che, dopo mesi, ieri ha raggiunto un compromesso sul pacchetto di aiuti fiscali di cui Camera e Senato discutevano dalla fine di luglio – quando era scaduto il primo piano anti-crisi pandemica, quello implementato la scorsa primavera.

Il nuovo piano ha portata da quasi 900 miliardi di dollari, da distribuire tra le famiglie più colpite dalla crisi (che riceveranno fino a 600 dollari a settimana), piccole e medie imprese e sussidi ad asili nido e scuole.

Il provvedimento arriva a pochi giorni dalla scadenza degli attuali sussidi aggiuntivi alla disoccupazione (che termineranno il 26 dicembre), in grado di lasciare senza fonti di sostentamento circa 12 milioni di cittadini Usa.

Contrastati i futures su Wall Street, dove solo i contratti sul Nasdaq salgono al di sopra della parità (+0,05%), mentre quelli sull’S&P perdono lo 0,57% e quelli sul Dow Jones lo 0,41%.

Sul fronte valutario il ritorno dell’avversione al rischio torna a far rafforzare il dollaro, per quanto il biglietto verde resti ai minimi dal 2018: il cambio EUR/USDperde lo 0,41%, ma resta comunque a quota 1,22.

Bene invece la coppia USD/JPY (大口), a 103,614. Tra a nuova variante del virus, che ha provocato lo stop dei voli e restrizioni più pesanti, e il compromesso per la Brexit ancora in forte dubbio, crolla la sterlina: il cambio GBP/USD perde oltre due punti percentuali e scende a 1,325, mentre l’EUR/GBP schizza a 0,92, il massimo da tre settimane.

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