Quotazioni gas in discesa, accordi su forniture Algeria-Italia
La visita di ieri del Premier Meloni ha portato ad un’intesa con il paese nordafricano, importantissimo fornitore di gas naturale per l’Italia e l’Europa.
Il caso
Questa mattina i prezzi del gas naturale quotati sulla piattaforma di Amsterdam TTF sono in calo dell’8% fino a €60/MWh nonostante le temperature rigide dell’ultima settimana che hanno fatto aumentare la domanda di questa materia prima. A contribuire al calo dei prezzi ci sono anche gli elevati stoccaggi ammassati durante l’estate.
Non ultimo, nelle prossime settimane ci si aspetta un ritorno a temperature più miti che dovrebbero continuare ad aumentare le pressioni al ribasso sulle quotazioni del gas naturale.
Intanto, ieri il Premier Giorgia Meloni insieme all’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi ha condotto una visita ufficiale in Algeria, partner strategico per le forniture di idrocarburi in Europa.
Infatti, la Guerra in Ucraina e l’interruzione delle forniture russe hanno costretto i paesi europei più energivori a cercare altri paesi fornitori. Per l’Italia la scelta è ricaduta sui paesi nordafricani di cui l’Algeria rimane uno dei partner più affidabili.
La visita del Premier italiano ha portato ad un’intesa bilaterale che procurerà investimenti italiani ed europei nel paese per incoraggiare lo sviluppo del tessuto imprenditoriale algerino. Tuttavia, la questione più importante è stata sicuramente quella energetica con l’attuazione del cosiddetto Piano Mattei.
Il programma vuole stimolare le forniture di gas naturale attraverso il gasdotto esistente, la costruzione di una nuova infrastruttura (che trasporterà anche idrogeno), la posa di un cavo elettrico sottomarino e l’incremento nella produzione di gas naturale liquefatto (GNL).
Tuttavia, aumentare le forniture è solo un primo step, infatti bisogna anche aumentare la capacità di rigassificazione e di smistamento del gas naturale in arrivo (sia via gasdotto sia via navi metaniere) così che l’Italia diventi un centro di dirottamento della materia prima verso tutta l’Europa.
Non ultimo, l’intesa Eni-Sonatrach (la compagnia petrolifera pubblica algerina) prevede una sostanziale riduzione dei cosiddetti “flares” (le fiammate di gas che escono dagli impianti di perforazione) in modo da ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
Le previsioni
Lo scenario energetico europeo è stato completamente stravolto dalle ostilità russe in Ucraina che hanno evidenziato una chiara dipendenza energetica da Mosca. A quasi un anno dall’invasione dell’Ucraina, i paesi europei hanno trovato il modo di differenziare i propri approvvigionamenti di combustibili fossili cosa che ridurrà sostanzialmente gli effetti negativi di eventuali crisi energetiche future.
La prossima sfida per i paesi europei, da sempre affamati di materie prime, resta l’implementazione della capacità di rigassificazione, l’unica che consentirà un’affidabile flusso da parte di paesi anche molto lontani senza i rischi geopolitici intrinseci ai gasdotti.
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