Siria: ok di Erdogan a cessate il fuoco, ma scontri continuano. Prezzo petrolio stabile
Le quotazioni del greggio risentono per lo più dei dati macroeconomici. Intanto, in Siria la tregua sarebbe già stata violata
Annunciati cinque giorni di tregua in Siria, dopo la visita ad Ankara del vice presidente statunitense Mike Pence. Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha infatti acconsentito a un cessate il fuoco, durante il quale l’esercito statunitense scorterà le milizie curde lontano dalla zona di sicurezza concordata con Ankara. “Milioni di vite saranno salvate”, ha annunciato il presidente Usa Trump con un tweet.
Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha comunque specificato che si tratta solo di una pausa nell’ambito delle operazioni militari che la Turchia sta portando avanti nel nord della Siria. Pence ha riferito che, alla fine delle 120 ore di tregua, gli Usa revocheranno le sanzioni alla Turchia annunciate la settimana scorsa - e che non ne verranno imposte altre.
Quali sono i termini della tregua?
Nessuna operazione sul campo di battaglia (eccetto che per autodifesa) e nessun movimento in avanti dell’esercito turco: questo è quanto avrebbero concordato Erdogan e Pence, al fine di favorire un ritiro ordinato delle truppe curde. Lo scopo è scortare le milizie curde lontano da una “zona di sicurezza” al confine tra Siria e Turchia: una fascia di territorio d 32 chilometri, attraverso cui Ankara ha intenzione di rimpatriare i milioni di profughi siriani attualmente presenti in Turchia.
Di fatto, si tratta esattamente della ragione che aveva spinto Erdogan ad approfittare del ritiro delle truppe Usa dal confine, avvenuto quasi due settimane fa. Trump aveva infatti annunciato di voler ritirare i propri soldati, dopo un colloquio telefonico con Erdogan in cui i due avevano discusso proprio della creazione di una “zona sicura”. Non a caso, la Turchia ha dichiarato di voler porre fine agli scontri, qualora i curdi abbandonino la zona di frontiera.
Al momento, questi ultimi hanno acconsentito a interrompere gli scontri nelle zone attorno alle città di confine di Ras al-Ain e Tal Abyad. Il generale dell’esercito curdo Mazloum Kobane ha dichiarato che un cessate il fuoco nelle altre zone di confine deve ancora essere discusso.
Già si rincorrono notizie di violazioni della tregua, proprio nella zona di Ras al-Ain. All’accordo non hanno partecipato né Russia né Siria, i cui eserciti sono corsi a sostegno delle Forze Siriane Democratiche (Sdf, Syrian Democratic Forces) all’indomani dell’invasione da parte della Turchia. L’Sdf ha accusato Ankara per la violazione della tregua di stamattina.
Come ha reagito il prezzo del petrolio?
L’annuncio di una tregua non ha comunque smosso le quotazioni del greggio, che si mostrano più sensibili ai dati macroeconomici negativi negli Usa, al rallentamento dell’economia cinese e all’incertezza sulla guerra commerciale con la Cina. Il WTI Crude (SGD1 Contract)si ferma a 54,57 dollari al barile, mentre l'ETFS Brent Crudequota a 59,82 dollari al barile.
Un recente dato segnala inoltre il calo della produzione di petrolio negli Usa, le cui raffinerie non hanno lavorato a pieno regime a causa dell’aumento dei prezzi per il nolo delle petroliere.
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