TIM: trimestrale al di sotto delle aspettative, ma si lavora su accordo con Google (e non solo)
Ricavi e utili si confermano al ribasso, ma la riduzione del debito e la prospettiva di nuove partnership fanno lievitare il titolo in Borsa
I dati del terzo trimestre
Solo 13,42 miliardi di euro di fatturato nei primi nove mesi del 2019, il 4,6% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre sui tre mesi scende del 6,1% (4,43 miliardi): un valore ampiamente atteso dagli stessi vertici di Telecom Italia, ma anche dagli analisti – che però avevano stimato una flessione minore, intorno al 3,2%.
Buone notizie invece sul fronte del margine operativo lordo (6,01 miliardi di euro, +4%) sebbene, in relazione agli ultimi tre mesi, si sia ridotto del 4,5% scendendo a quota due miliardi: comunque meglio delle previsioni, che lo vedevano a 1,97 miliardi di euro. Aumenta anche il flusso di cassa, che nei primi nove mesi dell’anno ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro, 791 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2018, grazie a riduzione di costi e ottimizzazione delle risorse.
Infine, l’utile è sceso a 852 milioni di euro – 868 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2018.
Perché gli ultimi tre mesi sono stati così negativi?
Tim ha addotto tali risultati alla scarsa performance della Business Unit Domestic, che negli ultimi tre mesi ha provocato la perdita di 659 milioni di euro.
L’azienda telefonica si è inoltre trovata a dover fronteggiare competitor dai prezzi molto più concorrenziali, rilevata soprattutto dal fenomeno della Mobile Number Portability (portabilità dei numeri). Quest’ultima tuttavia ha registrato una flessione del 42% rispetto allo scorso anno: a fine settembre, le linee complessive Tim sono 31,3 milioni.
La situazione migliora invece sul fronte della linea fissa: ridotto il tasso di disconnessione (-1,7%) mentre aumentano gli abbonamenti (+117 mila) a banda larga; bene anche la fibra, con il 36% di linee in più rispetto allo scorso anno e il 4% in più rispetto allo scorso trimestre.
Cosa ci si aspetta per il futuro?
La notizia migliore è che Tim ha anticipato di tre mesi l’obiettivo di riduzione dell’indebitamento, proprio grazie al buon andamento del flusso di cassa. L’indebitamento finanziario netto si assesta così a 24,3 miliardi di euro, 958 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 419 milioni rispetto al trimestre precedente.
L’accordo con Google (e non solo)
Nella stessa occasione, il Consiglio di Amministrazione di Tim ha annunciato la firma di un Memorandum of Understanding con Google, in virtù del quale Tim diventerà “il principale player italiano nell’offerta di servizi di Cloud ed Edge Computing”. L’azienda spera in questo modo di ampliare servizi e ricavi, soprattutto in considerazione dell’ampio bacino dei clienti dei servizi cloud di Tim – oltre 2 mila imprese attive nell’ambito della progettazione di software e infrastrutture, che potrebbero dunque giovare di programmi di digitalizzazione.
Il Cda di Tim è inoltre al lavoro per costruire un Joint Venture insieme a Santander Consumer Finance, che avrà in portafoglio il 51% di partecipazioni. Il progetto mira a sviluppare una piattaforma che offra servizi di credito al consumo ai clienti di Tim in Italia
Come si sta muovendo il titolo in Borsa?
In una Piazza Affari in frazionale calo, le quotazioni Telecom Italia reagiscono bene alla pubblicazione degli ultimi dati trimestrali, segnando un rialzo del 3%.
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