Trimestrale Enel: attesi pochi cambiamenti sulle stime per l’intero 2020
La società energetica italiana si allinea al resto del comparto europeo e recupera le perdite dopo il tonfo di marzo. L’estate invece non ha portato troppe sorprese
Si appresta a pubblicare i propri conti trimestrali Enel, l’azienda attiva nel settore energetico a più alta capitalizzazione sul Ftse Mib, che rilascerà i risultati il prossimo 5 novembre.
Se al momento di pubblicare i conti semestrali, quest’estate, i ricavi erano risultati in calo del 18,5% rispetto ai primi sei mesi del 2019 (33,28 miliardi di euro, rispetto agli oltre 40 dell’anno scorso), le quotazioni Enel comunque anno registrato una buona performance sul mercato.
Dall’inizio del 2020 al 30 luglio, giorno in cui Enel ha riportato i risultati relativi al secondo trimestre, il titolo ha infatti osservato un aumento di quasi il 10% - recuperando il crollo in Borsa scatenato dalla crisi coronavirus in maniera brillante – un trend condiviso dalla maggior parte dei titoli relativi al settore utilities in Europa.
Da allora, però, ha subito un calo di circa il 7,7%.
Cosa prevedeva la guidance al tempo dei risultati semestrali?
A luglio, le indicazioni sull’esercizio 2020 parlavano di un margine operativo lordo previsto intorno ai 18 miliardi di euro e un utile netto compreso tra i 5 e i 5,2 miliardi, a fronte di un indebitamento di 48/49 miliardi di euro.
Cosa cambierà dopo il terzo trimestre?
A nove mesi dall’inizio del 2020, il consensus di 27 analisti commissionato dalla stessa società energetica prevede una revisione della guidance per il 2020, ma con poche variazioni: l’utile netto ordinario sarà compreso tra un minimo di 4,6 miliardi di euro e un massimo di 5,39 miliardi, per una media stimata a 5,1 miliardi, il tutto per un utile per azione a 0,5 euro.
Non cambiano le previsioni annuali per il margine operativo lordo, atteso sempre a 18,06 miliardi di euro entro la fine dell’anno, in un intervallo compreso tra 17,09 miliardi e 18,72 miliardi.
Si allarga tuttavia l’intervallo entro cui è incluso l’indebitamento: tra 45,5 e 56 miliardi, per un valore atteso attorno ai 48,5 miliardi di euro.
Come sono andati i diversi comparti?
Quasi la metà della produzione di energia da parte di Enel proviene da fonti rinnovabili: nello specifico, su 159.637 gigawatt prodotti, 77.560 mila arrivano da fonti green – rispetto ai 72.018 del 2019.
In Italia il trend si conferma simile: su un totale di 30.671 gigawatt prodotti nei primi nove mesi del 2020, 17.668 arrivano da fonti di energia rinnovabile (nel 2019 erano stati 17.718 GWh su 34.717).
La produzione si assesta comunque in calo, a livello globale del 3,3% e a livello nazionale dell’11,7%. In calo il totale di elettricità distribuita nei nove mesi (357,2 Terawatt rispetto ai 379,6 del 2019), ma aumenta il numero degli utenti, in rialzo dello 0,06%. In calo anche la distribuzione, con vendite in flessione dell’8% rispetto ai primi nove mesi del 2019.
Come si stanno muovendo le azioni Enel?
Le prospettive degli analisti per le zioni Enel sono comunque relativamente positive. Gli esperti di JP Morgan lo scorso 28 ottobre hanno mantenuto il giudizio Buy sulle quotazioni Enel, aumentando allo stesso tempo il target price a 8 euro.
Ancora più positivi gli analisti di Credit Suisse: anche l’istituto elvetico mantiene il giudizio Buy ma aumenta il target price fino a 8,2 euro.
All’inizio del mese era stata la volta di Societe Generale, giudizio Buy e prezzo obiettivo a 8,9 euro; e Mediobanca, i cui analisti lasciano giudizio Buy e target price a 8,6 euro.
Al momento, le azioni Enel avanzano del 2,09% sul Ftse Mib, a 7,13 euro l’una.
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