Trump annuncia “grande accordo con Cina”: dazi rinviati?
Il presidente Usa ha annunciato l’avvicinarsi di una conclusione della “Fase 1” nelle trattative con Pechino: 50% di tariffe in meno su alcuni prodotti, rimandate quelle del 15 dicembre
Raggiunta, quasi al fotofinish, un'intesa sulla “Fase 1” dell’accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti. Il rappresentante del commercio alla Casa Bianca Robert Lighthizer, il consigliere economico Larry Kudlow e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si sono riuniti ieri e, alla fine, quest’ultimo ha firmato un accordo di principio nei confronti della Cina.
Gli Usa propongono di rimandare l’entrata in vigore di alcune tariffe su beni cinesi e di ridurne altre, in cambio di maggiori acquisti da parte di Pechino di beni agricoli per circa 50 miliardi di dollari l’anno. La Cina, in realtà, si sarebbe offerta di comprarne per soli 40 miliardi, ma intanto Lighthizer ha già trasmesso l’accordo al governo cinese.
Tuttavia, da parte di Pechino ancora non sono arrivate dichiarazioni. Hua Chunying, portavoce del ministro degli Esteri cinese, ha dichiarato durante un briefing che il governo sta lavorando per risolvere problemi più grandi e che un accordo deve apportare benefici a entrambe le parti, mentre il ministro degli Esteri Wang Yi, intervenuto ieri durante una conferenza, non ha rilasciato dichiarazioni al riguardo.
Tutto ciò potrebbe evitare il rincaro del 15% delle tariffe imposte su alcuni prodotti cinesi (smartphone e prodotti tech, giocattoli e accessori per la casa, in grado tagliare le gambe alle esportazioni cinesi proprio in un periodo, quello natalizio, in cui tali prodotti sono più venduti), previsto a partire dal 15 dicembre.
Quali sono le intenzioni di Trump?
“Siamo molto vicini a un grande accordo con la Cina. Lo vogliono loro, e anche noi”, ha scritto ieri Trump in un tweet. Il presidente Usa sembrerebbe aver offerto una riduzione del 50% dei dazi esistenti su circa 360 miliardi di dollari di prodotti in arrivo dalla Cina.
Si tratta di una svolta nella questione che, da inizio ottobre, tiene con il fiato sospeso i mercati globali. Una firma sulla “Fase 1” dell’accordo infatti era attesa al massimo entro metà novembre, quando Trump e Liu He, capo negoziatore per la Cina, avrebbero dovuto incontrarsi al vertice dell’Apec in Cile. Tuttavia, i disordini nel paese latinoamericano hanno provocato l’annullamento del vertice e, dunque, anche dell’incontro fra i due.
Si sperava allora che fosse solo una questione logistica e già si puntava su una riunione a margine del vertice della Nato a Londra, a inizio dicembre. Eppure neanche a quel punto è stato possibile raggiungere un’intesa e la situazione ha iniziato a farsi sempre più tesa.
Ora la notizia di un possibile accordo ha rallegrato investitori e mercati: gli indici asiatici hanno chiuso a massimi che non si vedevano da 14 mesi, mentre anche le Borse europee hanno aperto al rialzo – anche sulla scia del risultato delle elezioni di ieri nel Regno Unito, con la schiacciante maggioranza dei Conservatori di Boris Johnson che ha restituito certezze sulle tempistiche della Brexit.
Come hanno reagito le Borse?
Tra l’annuncio di un accordo commerciale vicinissimo e l’esito delle elezioni nel Regno Unito, che di fatto rendono certa la conclusione della Brexit, i mercati hanno registrato notevoli rialzi. In Asia, Shanghai ha chiuso a +1,78%, SZSE Composite a +1,71%, China A50 +2,20%; in Europa, Parigiapre a +1,33%, Francoforte a +1,42%, Milano a +0,94% e Londra a +1,89.
Particolarmente volatile il mercato valutario, dove oggi la sterlina fa da protagonista: tra elezioni nel Regno Unito e accordo sulla guerra commerciale, il cambio GBP/USD è arrivato a un massimo di 1,351 – livelli che non si vedevano da maggio 2018, mentre rispetto all’euro guadagna oltre 2,62 punti, il massimo da giugno 2016, assestandosi a quota 0,835.
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