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La teoria delle onde di Elliott è stata elaborata fra il 1920 e il 1930 dall’analista Ralph Nelson Elliott, il quale riteneva che il mercato avesse una struttura schematica e non caotica come credevano tanti altri analisti dell'epoca. Il suo studio sui cicli e le onde è uno dei metodi più utilizzati dagli analisti tecnici per fare previsioni sui mercati finanziari, anche se ci sono pareri contrastanti riguardo l’efficacia stessa della teoria.
Cicli e onde
I prezzi non seguono un percorso lineare, ma spesso hanno movimenti ondulatori che dipendono dal fattore psicologico. Queste onde sono uno dei punti centrali della teoria di Elliott. Le sue ricerche rispecchiano sostanzialmente quelle di Charles Dow, il quale affermava che i prezzi delle azioni si muovono seguendo movimenti a onde.
Anch’egli, come lo stesso Elliott, basò le sue teorie sui cicli per descrivere il pattern di prezzo. Le onde rappresentano la chiave di lettura dei mercati, poiché dalla loro natura frattale è possibile riscontrare schemi ricorrenti nei grafici sia nel breve sia nel lungo termine.
Studiando gli schemi che si ripetevano sistematicamente negli anni, Elliott suggerì che potevano essere utilizzati come strumenti per prevedere i movimenti dei prezzi futuri.
Le onde di Elliott
Elliott notò che l’inizio di un trend era sempre associato a un’onda impulsiva, seguita da un’onda di senso opposto, detta correttiva e così via. Inoltre, cinque onde insieme costituiscono una sola grande onda impulsiva, seguita da tre onde correttive. Le prime cinque onde, racchiuse in una sola onda impulsiva, rispecchiano la natura frattale del mercato, poiché è possibile vedere gli stessi schemi ripetuti nell’arco di periodi temporali brevi e lunghi.
La teoria
Elliott pensava che ad ogni azione corrispondesse una reazione uguale e contraria. Per cui ad ogni onda impulsiva corrisponde un’onda correttiva.
Le prime cinque onde (indicate con i numeri) formano il movimento impulsivo, che si muove secondo il trend primario, mentre le successive tre formano le onde correttive e sono indicate con le lettere. In totale abbiamo così un unico movimento formato da cinque onde, seguito da un movimento opposto formato da tre onde (movimento 5-3). Consideriamo le onde 1-5 come impulsive, mentre le onde di correzione corrispondono ad A, B e C nel grafico.
Una volta terminato il movimento 5-3, otteniamo un ciclo completo.
Tuttavia, i due movimenti, 5 e 3, possono essere presi separatamente per andare poi a formare un’onda 5-3 più ampia.