Torna il timore dello spread. Nuovi rialzi all’orizzonte
Lo spread BTP-Bund sale e lambisce la barriera psicologica dei 200 punti base. I mercati finanziari hanno reagito all’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve e ora prospettano un movimento analogo dalla BCE.
L’introduzione, nel 2020, degli stimoli monetari a sostegno dell’economia, aveva portato all’appiattimento dello spread BTP-Bund. Ma l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Putin ha accelerato il suo rialzo facendolo passare dai 164 punti base del febbraio scorso fino ai 200 odierni.
Infatti, il movimento dei differenziali di rendimento - negli ultimi mesi - è stato influenzato da fattori quali le tensioni geopolitiche in Ucraina, le forti pressioni inflazionistiche in area euro e il rialzo dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.
Il forte rialzo di oggi è però dovuto al nervosismo degli investitori riguardo alle aspettative macroeconomiche europee e dell’Italia in particolare. La preoccupazione di un prematuro rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE e un conseguente rallentamento della crescita economica ha messo sotto pressione tutti i titoli di stato europei.
Tuttavia, nell’area euro i movimenti più ampi sono stati registrati proprio dai BTP italiani e dai bond greci. Non a caso questi sono i paesi europei con il rapporto debito pubblico/PIL più elevato. Infatti, i mercati scontano già una grossa difficoltà da parte di questi paesi di fronteggiare le nuove condizioni economiche (pressioni inflazionistiche forti, tassi di interesse in rialzo, rischi di recessione economica).
Quali sono le ripercussioni di uno spread elevato?
Gli effetti sono molteplici. Tra questi il più evidente è il maggior costo del debito pubblico tenendo conto di rendimenti in forte crescita. Ciò crea ripercussioni a cascata sull’economia reale in quanto ci saranno meno fondi a disposizione per finanziare attività di pubblica utilità e dunque si dovrà essere più parsimoniosi nell’allocazione delle risorse statali.
Sul lato azionario il settore finanziario è sicuramente il più svantaggiato, ma lo sono soprattutto le banche che possiedono ingenti quantità di titoli statali che subiranno una perdita in conto capitale (vi è una correlazione inversa tra il prezzo del BTP ed il suo rendimento) il cosiddetto effetto Doom Loop, il legame tra banche e debito sovrano. Questo risulterà deleterio per la marginalità dei loro bilanci e sul corso dei titoli in Borsa.
Non ultimo si possono generare forti instabilità politiche ed un possibile downgrade del debito pubblico dal grado di investment grade (BB) a junk (BBB).
Dove può arrivare lo spread?
Visto l’outlook macroeconomico negativo, crediamo che lo spread BTP-Bund possa continuare la sua corsa al rialzo soprattutto se le pressioni inflazionistiche continueranno ad aumentare. Nei prossimi mesi avremo ancora lo scudo protettivo della BCE che “dovrebbe” terminare in estate, lasciando vulnerabile la nostra economia. Nel breve possibile uno spread in crescita a 250 bps. Da luglio in poi dovremmo assistere a forti tensioni sul mercato obbligazionario italiano con spread ben superiore ai 300 bps. A meno che tenendo conto delle possibilità di instabilità finanziaria nel Vecchio Continente, il Governing Council della BCE non decida di prendere ulteriori misure non convenzionali per impedire una crescita troppo elevata dello spread dei paesi più indebitati.
Dal lato politico, invece, una - improbabile - discontinuità nella legislatura Draghi, ormai unico caposaldo per gli investitori internazionali, porterebbe sicuramente ad un balzo del rendimento decennale.
In conclusione, considerate le tensioni geopolitiche ed il quadro macroeconomico avverso, rimaniamo pessimisti riguardo all’andamento dello spread BTP-Bund nel breve periodo che anzi potrebbe subire ulteriori slanci verso l’alto nel medio-lungo termine.
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