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Come investire in oro nel 2019

L’oro è una delle materie prime più scambiate nei mercati finanziari. Scopriremo i nove punti fondamentali per creare una strategia di trading e quali sono gli strumenti per prevedere il trend del prezzo dell’oro.

Gold
Fonte: Bloomberg

L'oro è sempre stato visto come un “bene sicuro” da parte degli investitori, specie nei periodi di instabilità dei mercati finanziari e ha, per queste ed altre motivazioni, conquistato una posizione predominante nel mondo finanziario.

Pur essendo tecnicamente simile ad altre materie prime, come il petrolio o il rame, il prezzo dell’oro non dipende direttamente dalla produzione industriale del metallo. Infatti, la maggior parte delle riserve auree sono utilizzate come strumento di investimento e soltanto il 10% è utilizzato per lo scambio fisico del bene (come il tradizionale investimento in lingotti). Nonostante non sia ancorato a nessuna economia specifica, l’oro condivide con il mercato forex l’uniformità con il quale viene negoziato nei mercati globali, ma è differente dal punto di vista dell’acquisto materiale con il quale è possibile scambiare il metallo prezioso.

Numerose sono le modalità d'investimento: future e opzioni permettono agli investitori di aprire posizioni facendo previsioni in base alla direzione futura del prezzo dell’oro, mentre con gli ETF (exchange traded funds) è possibile fare trading sull’oro come se si trattasse di un normale titolo azionario.

Di seguito, la lista dei nove punti da tenere in considerazione per creare una strategia di trading sull’oro, utilizzando una gamma di strumenti che comprende l’analisi fondamentale, l’analisi tecnica e il sentiment dei mercati.

1. Capire la relazione fra oro e forex

L’oro è strettamente legato al mercato forex ed entrambi sono negoziabili 24 ore al giorno. Il metallo prezioso ha delle caratteristiche che lo rendono molto più appetibile per il mercato valutario rispetto all’estrazione mineraria. Le riserve auree sono infatti limitate, divisibili, trasportabili e facilmente verificabili. Ma il tratto distintivo più importante dell’oro è l’intercambiabilità: le singole unità auree, pesate in once, hanno tutte lo stesso valore, rendendo quindi l’oro adatto allo scambio nei mercati finanziari.

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L’oro è spesso negoziato in dollari americani e questo ha permesso la standardizzazione dei mercati finanziari di tutto il mondo. Questo implica che le fluttuazioni di prezzo del dollaro influiscono sempre sul prezzo dell’oro. La relazione tra prezzo dell’oro e dollaro USA segue solitamente un andamento simile a quello delle coppie valutarie: quando il prezzo dell’oro sale, il prezzo del dollaro scende e viceversa. Tuttavia l’oro non è, come le coppie valutarie, influenzato direttamente dalla politica economica o dai cambiamenti economici di una nazione e quindi i movimenti della valuta americana sono soltanto uno dei tanti fattori che ne determinano il prezzo.

L’oro è considerato “bene rifugio” per via della maggiore stabilità rispetto alle valute, soprattutto quando l’inflazione di queste ultime raggiunge cifre troppo elevate. Il Venezuela e lo Zimbabwe sono soltanto due degli esempi di nazioni le cui valute hanno subìto un collasso negli ultimi anni. Grazie al valore materiale, l’oro riesce a mantenere stabilità di prezzo, agisce come mezzo di tesaurizzazione e può essere utilizzato per fare hedging contro l’inflazione. Quando c’è un’inversione sul trend rialzista dei mercati, i trader preferiscono investire in oro e altri strumenti finanziari “sicuri”, per cercare di limitare le perdite. Ad esempio, quando i trader percepiscono il rischio di incorrere in perdite troppo elevate nel mercato forex, una delle strategie tipiche è quella di spostare il denaro investito in oro, in modo da minimizzare l’esposizione alla volatilità. Se, in seguito, il forex è in rialzo, gli investitori tendono a vendere le loro quote auree per tornare ad investire denaro nei mercati finanziari volatili.

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La crisi finanziaria del 2008 offre un esempio significativo di questa strategia. I picchi raggiunti dagli investimenti aurei del 2011 avvennero in seguito al crollo del forex e degli altri mercati finanziari, con gli investitori che hanno dapprima preferito spostare denaro nei mercati più sicuri e, successivamente, quando il quadro economico è diventato più stabile, sono tornati ad investire negli altri mercati finanziari.

Gold chart

2. Investire in oro utilizzando l’analisi fondamentale

Anche il sentiment di mercato ha un’influenza rilevante sul prezzo dell’oro. In generale, se le previsioni del trend di un mercato sono positive, quel mercato viene definito come bull market o “mercato toro” (con i prezzi al rialzo). Al contrario, se le previsioni del trend di un mercato sono negative, abbiamo il cosiddetto bear market o “mercato orso” (con i prezzi al ribasso). Il prezzo dell’oro sale in presenza di un mercato orso (come il forex) e quindi la materia prima ha una tendenza al rialzo e diventa, in quel momento, un mercato toro.

3. Le differenze fra oro, inflazione e tassi di interesse

Molte delle analisi correlate al mercato aureo sono basate sulle decisioni delle banche centrali e sulle manovre di politica economica dei singoli stati. Essendo l’oro uno strumento di hedging contro l’inflazione, quando le banche centrali attuano la manovra nota come Quantitative Easing (QE), che serve ad aumentare l’offerta di moneta e ridurre i tassi di interesse, questa va ad impattare direttamente sul prezzo del metallo giallo. L’oro, come detto in precedenza, è scambiato in gran parte in dollari USA, per cui esiste una correlazione diretta tra il prezzo dell’oro e l’indice dei prezzi al consumo (CPI) americano. Molte delle analisi correlate al mercato aureo sono basate sulle decisioni delle banche centrali e sulle manovre di politica economica dei singoli stati. Essendo l’oro uno strumento di hedging contro l’inflazione, quando le banche centrali attuano la manovra nota come Quantitative Easing (QE), che serve ad aumentare l’offerta di moneta e ridurre i tassi di interesse, questa va ad impattare direttamente sul prezzo del metallo giallo. L’oro, come detto in precedenza, è scambiato in gran parte in dollari USA, per cui esiste una correlazione diretta tra il prezzo dell’oro e l’indice dei prezzi al consumo (CPI) americano.

I tassi di interesse giocano anch’essi un ruolo determinante. In generale, pur non avendo un’incidenza diretta con il prezzo dell’oro, quando i tassi di interesse sono alti, investire in oro risulta meno vantaggioso. Agli investitori conviene spostare denaro dal mercato aureo in conti di risparmio o in altri tipi di investimento analoghi. Tuttavia, bisogna sempre tenere presente che l’oro e i tassi di interesse raramente si muovono nella stessa direzione.

Scopri di più su come fare trading sui tassi di interesse.

Non possiamo esimerci, arrivati a questo punto, dall’introdurre i tassi di interesse reali, che otteniamo sottraendo l’inflazione al tasso di interesse. Il tasso reale e il tasso di interesse sono entrambi compresi in un unico indicatore. Uno degli strumenti di analisi principale per la misurazione del tasso di interesse USA è la curva TIPS (Treasury Inflation Protected Security), un’obbligazione emessa sul mercato dal Tesoro (Treasury) degli Stati Uniti, che offre un titolo a basso rischio e che tutela completamente gli investitori dal rischio di perdita causata dall’inflazione.

4. Capire il rapporto fra oro e geopolitica

I prezzi dell’oro sono spesso al rialzo in caso di situazioni geopolitiche instabili.

Questo può essere ravvisato nel picco di 1920 dollari per oncia d’oro raggiunti nel 2011. Un dato che, non a caso, coincise non solo con la crisi finanziaria, ma anche durante le forti tensioni nate all’interno della comunità internazionale: le rivoluzioni della primavera araba nei paesi del Medio Oriente e le rivolte popolari in Grecia causate dall’introduzione delle misure di austerità da parte dell’UE, in seguito al tragico collasso economico della Repubblica Ellenica. Analizzando situazioni geopolitiche più recenti, l’oro ha visto un aumento generale degli investimenti quando le tensioni fra USA e Corea del Nord per la questione nucleare si sono intensificate.

5. Analisi tecnica del mercato aureo

Gli strumenti di analisi tecnica del mercato aureo non sono diversi da quelli utilizzati per gli altri mercati finanziari, ovvero tramite lo studio dei grafici del pattern dei prezzi passati, avente l’obiettivo di prevedere i possibili trend futuri. Per condurre un’analisi tecnica accurata sul prezzo dell’oro è necessario analizzare anche l’andamento di altri titoli legati al metallo giallo, come le azioni minerarie e gli ETF sull’oro. Questo tipo di analisi incrociata è in grado di fornire agli investitori tutti gli strumenti necessari a prevedere eventuali movimenti al rialzo o al ribasso dell’oro.

Il livello di analisi tecnica di base richiede agli investitori l’identificazione di massimi e minimi raggiunti in passato, così come ogni linea di tendenza (trendline) o pattern che si ripete schematicamente sui grafici a disposizione.

Nel paragrafo successivo, scopriremo quali sono gli strumenti di analisi tecnica più utilizzati dagli investitori per esaminare l’andamento dei prezzi dell’oro e degli altri strumenti finanziari correlati.

6. Strumenti di analisi tecnica: la media mobile

Per i trader che operano a breve termine sui mercati, uno degli strumenti di analisi più comuni del prezzo dell’oro è l’utilizzo delle medie mobili e la strategia crossover. Questo tipo di analisi comprende l’identificazione del prezzo medio su archi temporali di lungo e breve termine e, dopo averli messi a confronto, indica a quali cifre bisogna comprare o vendere l’asset. Di seguito, una spiegazione dettagliata dei tipi di media mobile:

  • Media mobile semplice (SMA):la media mobile semplice misura le variazioni di un asset basandosi sui prezzi storici, calcolando il prezzo medio di un arco temporale specifico. Ad esempio, una media mobile su 20 giorni rappresenta il tasso medio su 20 giorni di un asset ed è ricalcolato ogni giorno con la stessa cadenza temporale. Il ventunesimo giorno viene escluso automaticamente dai calcoli. Questo permette ai trader di esaminare il tasso attuale rispetto al tasso medio dei venti giorni precedenti, filtrando così ogni improvviso o inspiegabile movimento che potrebbe alterare il prezzo storico dell’asset.
  • Media esponenziale mobile (EMA):la media mobile calcola i dati di un asset su un arco temporale di breve termine e su un arco temporale di lungo termine. I trader possono fare un confronto quando i dati della media mobile a breve termine incrociano quelli della media mobile a lungo termine. Nel caso in cui la media mobile a breve termine presenti valori più alti della media mobile di lungo termine, questo ci suggerisce che i prezzi aumenteranno e viceversa.

Scopri di più sulla media mobile.

7. Strumenti di analisi tecnica: il punto pivot

Il punto pivot ha come funzione principale quella di indicare, isolando il prezzo, qual è il sentiment di un mercato (mostra quando un mercato sta per invertire la tendenza). Il punto pivot è la media fra livello più alto, livello più basso e prezzo di chiusura di un mercato e viene calcolato alla fine di ogni giornata di negoziazione. Il punto pivot è poi utilizzato il giorno successivo per vedere qual è il trend di mercato. Ad esempio, se il prezzo dell’oro supera il punto pivot del giorno precedente, significa che l’oro è in fase rialzista, invece se il prezzo si trova al di sotto del punto pivot, significa che il mercato aureo è in fase ribassista.

Il punto pivot è spesso utilizzato come strumento dedicato ad analisi più ampie, per calcolare i livelli di supporto e resistenza. Se il punto pivot è più basso rispetto al prezzo spot dell’oro, abbiamo il livello di supporto (prezzo dove tendenzialmente i trader acquistano l'asset). Se invece il punto pivot è più alto rispetto al prezzo spot dell’oro, questi agisce come livello di resistenza (prezzo dove tendenzialmente i trader vendono l’asset).

Molti sono gli strumenti di analisi che calcolano il punto pivot dei mercati, tra cui:

  • Ritracciamenti di Fibonacci: è uno strumento che viene utilizzato per conoscere quando aprire e chiudere le posizioni, utilizzando il cosiddetto “rapporto aureo” e serve ad identificare le aree di supporto e resistenza nei movimenti di prezzo dell’oro. Per calcolare i livelli di ritracciamento, gli analisti tecnici tracciano sei linee nel grafico dei prezzi di un asset: il punto più alto (o 100%), il punto più basso (0%), il punto medio (50%) e le tre restanti, rispettivamente al 61,8%, 38,2% e 23,6%. Questi sono i punti dove abitualmente il livello di supporto o di resistenza aumentano.
  • Teoria delle onde di Elliott: si tratta di uno strumento di analisi tecnica basato sulla terza legge della dinamica (ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria), per cui ad ogni movimento impulsivo di un mercato corrisponde un movimento correttivo. La teoria segue anche la psicologia dei trader e la loro propensione ad investire seguendo i trend di mercato più importanti. I cicli e le onde di Elliott si basano su cinque movimenti impulsivi (detti “onde”) sul grafico dei prezzi di un asset, l’oro nel nostro caso, che vanno a formare una sola, grande onda impulsiva seguita da un movimento opposto, formato da tre onde correttive. Le prime cinque onde formano quindi il movimento impulsivo, che segue la direzione della tendenza di mercato. Le tre onde successive, in controtendenza, formano il movimento correttivo. Per ottenere un’analisi tecnica più approfondita, l’utilizzo delle onde correttive può essere associato ai livelli di ritracciamento di fibonacci.

Scopri quali sono le basi dell’analisi tecnica.

8. Altri indicatori tecnici

Esistono altri strumenti di analisi tecnica che gli investitori possono utilizzare per cercare di prevedere le oscillazioni di prezzo dell’oro. Tra i vari approcci esistenti, alcuni tecnici preferiscono capire le ragioni dietro la nascita di un trend emergente, altri invece prendono in considerazione il livello di volatilità del mercato.

Di seguito, troveremo elencati alcuni dei più importanti indicatori tecnici utilizzati per il trading sull’oro:

  • Relative strenght index (RSI): questo indice serve ad analizzare la media dei profitti realizzati in base all’aumento dei prezzi di un asset durante un arco temporale specifico (14 giorni, ad esempio) e fare un confronto con la media delle perdite per lo stesso periodo preso in analisi. L’indicatore RSI ci permette quindi di capire se l’andamento del mercato aureo si troverà in una situazione di sopravvalutazione o di sottovalutazione.
  • Stocastico: L’oscillatore stocastico calcola i valori minimi e massimi raggiunti dai prezzi di un mercato durante un periodo di tempo determinato tramite le chiusure di barre. Secondo la regola generale, i prezzi che segnano un trend rialzista durante una giornata di negoziazione registrano chiusure di barre al massimo, mentre i prezzi che segnano un trend ribassista registrano chiusure di barre al minimo. L’oscillatore si muove fra i valori 0 e 100 e individua le zone di eccesso dei prezzi. Quando abbiamo valori sotto il 20, lo stocastico indica che il mercato è ipervenduto, mentre se i valori superano 80 il mercato risulterà ipercomprato. Lo stocastico viene spesso utilizzato assieme all’indice RSI.
  • Indicatore ATR (Average true range): Misura la volatilità di un trend, ma non lo identifica. ATR è un tipo di media mobile che confronta i valori massimi e minimi di un asset, nota come true range, data dai prezzi di chiusura degli ultimi cinque giorni di negoziazione.
  • Bande di bollinger si tratta di una media mobile che identifica quando la tendenza e quindi i prezzi di un mercato cambiano direzione. Le bande di Bollinger analizzano i prezzi in base a tre livelli o linee: la linea di tendenza (o trendline, ovvero la direzione corrente), la linea massima (dove si incrocia con il livello di resistenza) e la linea minima (dove si incrocia con il livello di supporto). I tre livelli segnalano ai trader quali sono i punti di svolta dei prezzi del mercato.

Questi indicatori sono utilizzati anche per analizzare altri mercati finanziari, come il forex. Scopri tutte le news sul forex.

9. Investire in ETF sull’oro e sull’industria mineraria

Oltre all’apertura di posizioni short e long sul prezzo dell’oro, gli investitori hanno anche la possibilità di acquistarlo tramite gli ETF e le società minerarie, sia per avere solide alternative, sia per avere un quadro completo del mercato aureo con l’ausilio degli strumenti di analisi tecnica che abbiamo elencato nei paragrafi precedenti.

Gli ETF sono degli asset che possono essere comprati o venduti come fossero delle normali azioni. Nel caso dell’oro, si acquistano contratti derivati che tracciano l’andamento del mercato aureo. Ciò significa che il valore (e quindi la quotazione) di un ETF sull’oro è influenzato direttamente dai movimenti di prezzo del metallo, dando la possibilità agli investitori di fare trading sulla materia prima alla stregua di un titolo azionario.

Il prezzo dei titoli delle aziende minerarie è anch’esso associato direttamente al movimento dei prezzi dell’oro, ma non è comparabile alla vicinanza che il metallo giallo ha con gli ETF. Questo perché esistono altri fattori che possono influenzare l’andamento del prezzo di un’azione di una società mineraria, indipendentemente dal movimento del prezzo spot dell’oro. I prezzi dell’oro possono infatti salire e i prezzi delle azioni delle società seguire lo stesso andamento, ma in presenza di problemi operativi o economici da parte di una società di estrazione, tale azienda non riuscirebbe a trarre profitti dall’aumento dei prezzi, come gli investitori che operano sugli altri mercati. Detto in maniera molto semplice: ci sono ulteriori fattori, interni ed esterni, che influenzano l’andamento delle azioni delle società minerarie e che rendono questo tipo di investimento più complesso e anche potenzialmente più rischioso dal punto di vista dell’esposizione sul mercato.

Tuttavia, questo non significa che le opportunità di investimento su questo tipo di azioni non debbano essere prese in considerazione. I movimenti di prezzo dell’oro permettono al prezzo delle azioni di una società mineraria di oscillare su base giornaliera e quindi, se le azioni delle società minerarie hanno un andamento ribassista, questo potrebbe indicare ai trader che il prezzo spot dell’oro seguirà lo stesso trend. Tenere sotto osservazione l’andamento delle azioni di società come Fresnillo e Randgold potrebbe essere una buona idea per gli investitori, indipendentemente dal tipo di strategia scelta. Anche gli indici sull’oro seguono un pattern simile, come gli indici FTSE Gold Mines, che tracciano l’andamento delle società minerarie che hanno una produzione aurea costante di almeno 300.000 once all’anno e i cui profitti sull’attività di estrazione si attestano al 51%.

Scopri come fare trading sugli indici.

Il grafico sottostante mostra un esempio di come si muovono le azioni delle società minerarie rispetto ai movimenti di prezzo dell’oro. Fresnillo ha fornito dati sul trend delle sue azioni due anni fa, quando è riuscita a realizzare profitti superiori rispetto all’andamento dei prezzi dell’oro.

Gold mining stocks vs gold chart

Conclusione: investire in oro è una sicurezza durante i periodi di instabilità dei mercati

Secondo un’ottica più generale, possiamo notare come i movimenti di prezzo dell’oro riflettano i periodi di incertezza o di stabilità dei mercati finanziari. Gli strumenti di analisi tecnica sono utilizzati dai trader che operano sul breve termine, al contrario dei trader che operano sul lungo termine e che preferiscono utilizzare gli strumenti di analisi fondamentale. Entrambi forniscono un pacchetto completo per tutti i suoi investitori. Tuttavia, l’analisi del trend a lungo termine dell’oro mostra anche l’elevata suscettibilità di questo mercato rispetto agli eventi geopolitici, alla volatilità del forex e del mercato azionario e riesce ad offrirci un quadro completo sull’andamento generale di tutti i mercati finanziari.

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