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Cosa sono gli Stablecoin e come funzionano?

Gli ultimi sviluppi tecnologici puntano verso la diffusione di massa delle valute digitali. In questo articolo scopriremo cosa sono gli stablecoin e come potrebbero rivoluzionare il mercato delle criptovalute.

Criptovaluta
Fonte: Bloomberg

Brigitte Luginbuehl, amministratore delegato di SwissRealCoin, ha dichiarato che: “a differenza delle criptovalute ad alta volatilità, come i bitcoin, gli stablecoin porteranno benefici concreti agli investitori, che non dovranno più preoccuparsi delle violente variazioni di prezzo perché sono ancorate al mondo reale.”

Sebbene facciano ancora fatica a trovare stabilità nei mercati finanziari, la capitalizzazione di mercato complessiva di tutte le criptovalute nate negli ultimi anni ha raggiunto l’esorbitante cifra di 800 miliardi di dollari a Gennaio 2018.

La cripto comunità ha celebrato questo importante successo, catturando l’attenzione di media e pubblico.

L’euforia è stata breve e i risultati sono decisamente peggiorati negli ultimi mesi, con perdite di valore pari a ben 200 miliardi di dollari. Nonostante ci siano ancora investitori fedeli alla moneta digitale, si è creata un’opinione generale negativa sulle criptovalute, considerate troppo rischiose e dal funzionamento troppo complesso.

Scopri che cosa sono le criptovalute.

La blockchain, ovvero la tecnologia sulla quale si basano le criptovalute, ha dimostrato il suo grande potenziale, ma in termini di utilizzo quotidiano ha avuto risultati negativi per diverse motivazioni, su tutte l’estrema volatilità dei prezzi.

Per creare una moneta adatta ai nostri tempi, la cripto comunità dovrebbe migliorarne l’efficacia in termini di velocità di scambio, capacità di deposito e inclusione di qualsiasi unità di conto.

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La storia delle criptovalute è in continua e rapida evoluzione, con la nascita di nuove valute digitali pronte a farsi concorrenza e superare il successo costruito da quelle precedenti.

Ci si è accorti, però, che il bitcoin non era adatto come moneta di scambio per via della violenta fluttuazione dei prezzi, che salivano e scendevano troppo rapidamente. Questo ha portato alla creazione del litecoin come valuta di supporto. Tuttavia, anche il litecoin ha subìto lo stesso declino del bitcoin per la stessa, identica motivazione: l’eccessiva volatilità dei prezzi.

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Gli ultimi progressi della cripto comunità hanno come obiettivo la riduzione della volatilità dei prezzi, in quello che è oggi un mercato rischioso e non regolamentato.

Gli stablecoin cercano di riprodurre la stabilità della valuta cartacea tradizionale (o moneta fiat), garantendo al tempo stesso tutte le caratteristiche principali delle criptovalute, ovvero trasferimenti veloci, sicuri ed economici per i suoi utenti, che possono usufruirne ovunque nel mondo con una semplice connessione ad internet.

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Purtroppo, anche gli stablecoin stanno riscontrando problemi di varia natura e risentono del crollo dai mercati, tanto che il Financial Times ha recentemente sentenziato: “la bolla delle criptovalute è scoppiata”. Sembra, quindi, lecito chiedersi se la cripto comunità faccia ancora in tempo a risolvere le criticità dell’imprevedibile mercato delle criptovalute.

Cosa sono gli Stablecoin?

L’obiettivo dello stablecoin è ridurre l’elevata fluttuazione dei prezzi delle criptovalute attraverso l’ancoraggio ad una valuta come il dollaro americano, oppure a una materia prima, come l’oro.

Questo darebbe agli investitori la possibilità di fare day trading con le criptovalute, riducendo i rischi legati alla forte volatilità.

Il problema della volatilità dei prezzi risale sino agli albori della creazione delle prime criptovalute, perché sia per le aziende, sia per i consumatori, risulta difficile utilizzarle per lo scambio di materie prime.

Capita spesso di vedere fluttuazioni di prezzo dei bitcoin e delle altre criptovalute del 5%-10% durante un singolo giorno di negoziazione.

Se utilizziamo il bitcoin per acquistare un bene primario come il latte, i costi del bene aumentano o diminuiscono in base alle oscillazioni giornaliere della criptovaluta. Questo esempio dimostra chiaramente come l’utilizzo delle criptovalute nella vita quotidiana sia pressoché impraticabile.

La cripto comunità ha precisato che l’alta volatilità è dovuta alla distribuzione delle criptovalute su reti decentralizzate e si sta cercando il metodo migliore per risolvere la questione.

La difficoltà principale per gli sviluppatori risiede nel trovare una soluzione efficace, senza però snaturare quelle peculiarità che rendono le criptovalute uniche, rispetto a tutti gli altri strumenti finanziari disponibili sul mercato.

Quali sono le caratteristiche principali delle criptovalute?

Pur non avendo una banca centrale di riferimento, ogni criptovaluta ha delle caratteristiche specifiche, che sono:

  1. Decentralizzazione. Una criptovaluta non può essere controllata da nessuna autorità o individuo.
  2. Distribuzione consensuale controllata. La distribuzione della criptovaluta è gestita tramite il consenso generale degli utenti, oppure da una serie di regole precise (processo di mining). Nessun utente o autorità centrale può emettere criptovalute senza essere autorizzato.
  3. Scalabilità. Capacità di aumentare e gestire un numero elevato di transazioni ad alta velocità di esecuzione.
  4. Stabilità dei prezzi. La stabilità garantisce un uso pratico delle criptovalute e riduce i rischi legati alla volatilità dei prezzi.
  5. Transazioni veloci e illimitate. Grazie alla distribuzione su reti decentralizzate della blockchain è possibile scambiare criptovalute con chiunque, dovunque e a qualsiasi orario, con costi minimi o pari a zero, senza dover ricorrere a intermediari.
  6. Trasparenza. I dettagli operativi e tecnici rendono la criptovaluta accessibile a tutti. Grazie alla blockchain, tutte le transazioni sono registrate su un registro dati pubblico, al quale tutti gli utenti possono accedervi liberamente.
  7. Privacy. I dati sull’identità degli utenti sono completamente riservati e anonimi. Le chiavi pubbliche sono utilizzare da entrambi le parti coinvolte in una transazione e sono identificabili tramite numeri di serie univoci, ciascuno corrispondente ad ogni operazione effettuata.

Quanti tipi di stablecoin sono disponibili sul mercato?

Abbiamo tre stablecoin basati su altrettanti modelli, che sono:

  1. Centralised IOU. Questo modello prevede un’Autorità centrale che detiene l'asset a cui la criptovaluta è ancorata. Successivamente, l'autorità rilascia i token, che rappresentano il valore dell'asset sottostante.
  2. Collateral-backed. Il valore dell’asset sottostante ancorato alla criptovaluta è gestito da una rete decentralizzata. L’asset sottostante, che agisce come forma di garanzia di pagamento per gli utenti, permette la circolazione della moneta senza appoggiarsi ad un’Autorità centrale.
  3. Signoraggio. Questo modello non comprende l’ancoraggio della moneta o dei token ad un asset sottostante. La stabilità dei prezzi viene regolata dagli algoritmi, che gestiscono domanda e offerta. Il modello basato sul signoraggio agisce come fosse una banca centrale, in quanto aumenta o diminuisce la quantità di criptovalute disponibili sul mercato, al fine di mantenere i prezzi stabili all’interno delle fluttuazioni di domanda e offerta.

Quali sono i pro e i contro di ciascun modello?

Ogni modello ha i suoi pro e contro. Con il Centralised IOU, gli utenti si affidano ad un singolo ente centrale, che gestisce l’ancoraggio della moneta all’asset sottostante e il successivo rilascio dei token.

Con il modello collateral-backed, invece, gli utenti non hanno bisogno di un’autorità centrale che facilita il processo gestionale e di emissione. Gli utenti possono infatti creare la moneta all’interno di un conto, tramite il deposito di una garanzia di pagamento, gestito con i contratti smart.

Il deposito di garanzia agisce come asset sottostante e può essere trasferito o venduto in base a calcoli algoritmici, ad esempio quando il valore di un asset raggiunge una cifra specifica, oppure quando una delle parti coinvolte non riesce ad adempiere agli obblighi contrattuali.

Il conto, essendo sotto forma di deposito e gestito come contratto smart, potrebbe però non essere sufficiente ad arginare e quindi proteggere gli utenti dalla volatilità delle criptovalute.

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Il modello del signoraggio ha come obiettivo la creazione di una criptovaluta che opera su un sistema decentralizzato, con le stesse caratteristiche di una moneta legale. Quando la domanda per una valuta supera una certa soglia, la banca centrale stampa più moneta per evitare che il prezzo cresca ulteriormente e, viceversa, compra la valuta quando la domanda scende, per evitare la caduta dei prezzi. Il signoraggio funziona allo stesso modo, ma applicato al mercato delle criptovalute per cercare di mantenere la stabilità dei prezzi.

Fra le varie teorie esistenti per risolvere il problema della volatilità, una delle più utilizzate e note è il metodo “azioni e obbligazioni”. Quest’ultimo consiste nel creare e ancorare dei token ad un asset, ad esempio il dollaro e, qualora la domanda dovesse salire, verranno emessi più token.

Se la domanda scende, agli utenti vengono offerte delle obbligazioni a prezzi ridotti in cambio della moneta in loro possesso, in modo da ridurre o eliminare l’emissione della criptovaluta.

L’altra faccia della medaglia dei sistemi decentralizzati, però, è che il processo di emissione dei token è molto più semplice rispetto al ridimensionamento delle scorte di valuta sul mercato.

Nessuna delle teorie prese in considerazione per risolvere il problema della volatilità può essere considerata perfetta, data la natura imperfetta delle criptovalute. Ma, rispetto a tutti gli altri, il modello del signoraggio appare come il progetto più radicale e ambizioso.

Quali sono gli stablecoin migliori sul mercato?

Diverse piattaforme di stablecoin sono già disponibili nel mercato finanziario. Di seguito, scopriremo le tre più note.

Tether: la criptovaluta ancorata al dollaro statunitense.

Il funzionamento della criptovaluta tether è semplice, almeno sulla carta. La regola è che il valore di un tether deve corrispondere a un dollaro americano.

Sulla base del centralised IOU, l'autorità centrale - la piattaforma Tether - acquista il dollaro statunitense per conto dell’utente, al fine di coprire il valore del tether e così garantire la stabilità dei prezzi.

Nei confronti di Tether circolano opinioni contrastanti e l’incognita maggiore riguarda la capacità di depositare miliardi di dollari USA, necessari a coprire il valore della criptovaluta emessa e detenuta dai suoi clienti.

L’azienda ha licenziato i suoi revisori contabili e, nonostante abbia cercato di dare rassicurazioni, le prove fornite finora sono poco convincenti.

Sono infatti sorti dubbi riguardo l’effettiva copertura di 2,7 miliardi di dollari per coprire la stessa cifra di tether in circolazione e il sospetto più diffuso è che la piattaforma abbia gonfiato il valore reale per sostenere i prezzi concorrenziali delle altre criptovalute. Questa tesi è supportata dal fatto che, nonostante sia molto facile scambiare dollari per tether, il processo inverso risulta invece difficile da realizzare.

La piattaforma stessa ha dichiarato in diverse occasioni che non era in grado di convertire tether in dollari.

Il tether ha un funzionamento teoricamente corretto, ma paradossalmente è proprio l’autorità centrale a destare dubbi e preoccupazioni. Gli utenti che scelgono tether affidano la gestione totale di tutte le transazioni alla piattaforma che, per le ragioni già menzionate, non è ancora riuscita ad ottenere la fiducia degli utenti.

Il sistema decentralizzato è visto come il tratto distintivo principale di una criptovaluta e la piattaforma Tether non è riuscita a convincere né i mercati né tantomeno gli investitori che il modello centralizzato sia il metodo migliore per gestire il mercato delle criptovalute.

Dai: stablecoin decentralizzato sviluppato da Ethereum.

Dai è una criptovaluta basata sul modello decentralizzato sviluppata da Ethereum, piattaforma che utilizza gli contratti smart, tratto distintivo che la distingue da tutte le criptovalute sul mercato.

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Ethereum agisce da collaterale per coprire il prezzo di Dai. È possibile acquistare ether tramite contratti smart, che permettono agli utenti di avviare transazioni senza l’intervento di un'autorità centrale o un intermediario legale.

Se la decentralizzazione è il punto di forza di Dai, l’asset sottostante che agisce da garante, Ethereum, rappresenta il suo punto debole, perché non avrà mai la stabilità di una moneta legale.

Essendo Ethereum soggetto ad elevate fluttuazioni dei prezzi, coloro che utilizzano Dai devono proteggersi con un collaterale ulteriore. Acquistare 500 dollari in Ethereum per coprire 400 dollari in Dai, ad esempio, servirebbe ad ammortizzare i costi, qualora Ethereum dovesse subire una drastica riduzione dei prezzi.

Dai “vince” la sfida con Tether per via del sistema decentralizzato, ma perde in termini di volatilità per via dell’ancoraggio ad Ethereum. MakerDao, creatore di Dai, è la piattaforma che si occupa dell’emissione di Dai. Entrambe sono comprese nella lista delle 200 piattaforme di criptovalute più grandi del mondo.

Basecoin: stablecoin senza asset sottostante

Il Basecoin, sviluppato sul modello del signoraggio, è diverso dagli altri stablecoin, perché non è ancorato a nessun asset sottostante.

Il basecoin è considerato come pioniere del metodo “azioni e obbligazioni” e utilizza algoritmi che calcolano automaticamente se aumentare o diminuire la quantità di basecoin in circolazione, come se si trattasse di una banca centrale vera e propria. Questo tipo di gestione aiuta a mantenere i prezzi del basecoin stabili.

Se, per esempio, abbiamo una situazione in cui l’emissione di moneta è costante e la domanda e il prezzo del basecoin sale, arrivati a una certa soglia, un algoritmo attiva l’emissione di ulteriore moneta per evitare che il valore aumenti vertiginosamente, mantenendolo all’interno di una fascia di prezzo prestabilita.

Se invece ipotizziamo una contrazione dei prezzi, la piattaforma emette obbligazioni, vendute a prezzi di mercato ridotti ai suoi utenti. In questa maniera, la piattaforma riesce ad incentivare l’acquisto delle obbligazioni da parte degli utenti attraverso basecoin, riducendone la quantità in circolazione.

Se, in seguito, altri basecoin vengono emessi, i primi a riceverli saranno proprio gli utenti che hanno ricevuto le obbligazioni: questo permette loro di riacquistare i basecoin e realizzare un profitto, (costituito dalla differenza fra il prezzo dell’obbligazione venduta al ribasso e il prezzo del basecoin al momento dell’emissione).

È altresì importante notare come l’intero sistema della piattaforma sia costruito seguendo questa regola: ogni volta che l’emissione di moneta subisce una contrazione e vengono emesse delle obbligazioni, automaticamente il sistema emette altri basecoin per equilibrare la quantità disponibile sul mercato.

Gli utenti che detengono le obbligazioni non sono obbligati a incassare i basecoin emessi. Lo scenario potrebbe a questo punto complicarsi, in quanto potrebbe materializzarsi il rischio che il numero dei detentori di obbligazioni possa crescere, a scapito dell’emissione di criptovaluta.

Infatti, questo non comporterebbe soltanto il rischio di richieste eccessive di incentivi per l’acquisto delle obbligazioni da parte degli utenti, ma anche quello di una svendita massiccia di basecoin che, a sua volta, brucerebbe il valore delle obbligazioni emesse.

Possiamo dunque concludere il discorso sul basecoin affermando che, se da una parte, la piattaforma ha sviluppato un ottimo metodo di gestione di domanda e offerta, dall’altra, non è ancora riuscita a trovare equilibrio nel processo di gestione di emissione e di scambio della valuta.

Riusciranno gli stablecoin a mantenere i prezzi delle criptovalute stabili?

Vitalik Buterin, creatore di Ethereum, ha affermato che: “dato l’alto interesse verso la blockchain, che va di pari passo con il disinteresse generale verso i bitcoin, forse è arrivato il momento di introdurre valute stabili oppure sistemi multivalute”.

Gli stablecoin sono un passaggio ulteriore nell’evoluzione del mercato delle criptovalute. Risolvere l'annosa questione legata alla stabilità dei prezzi porterebbe alla diffusione delle criptovalute a un pubblico sempre più vasto, anche se la strada verso l’affermazione definitiva delle valute digitali è ancora molto lunga.

La scalabilità è il secondo intralcio, poiché ostacola la velocità delle transazioni e la loro capacità di far fronte alla domanda globale. Questo ha compromesso l’applicazione delle criptovalute e della blockchain su altri importanti servizi finanziari, come prestiti, pagamenti e assicurazioni.

Il dibattito sull’introduzione degli stablecoin evidenzia l’importanza della decentralizzazione e dimostra perché la loro diffusione risulta ancora così difficile.

È importante capire se uno stablecoin con sistema decentralizzato sia in grado di mantenere un tasso di cambio veloce e preciso con l'asset sottostante.

Anche se il prodotto è stato designato per introdurre maggiore stabilità nel mercato delle criptovalute, gli stablecoin devono ancora dimostrarsi in grado di gestire situazioni in cui incorrono elevate fluttuazioni dei prezzi.

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Altro punto da porre sotto la lente d’ingrandimento è la scelta diffusa delle piattaforme più importanti di ancorare le loro valute al dollaro. Ad esempio, anche se decidiamo di convertire tether in dollari, in seguito bisognerà riconvertirli in un'altra valuta scelta dall'utente. Questo ostacola uno dei principi fondamentali delle criptovalute, ovvero l’essere economicamente vantaggiose e libere rispetto alle monete di scambio tradizionali.

Sono ancora molti i punti interrogativi e i dubbi legati all’introduzione degli stablecoin. A cosa serve creare una valuta digitale legata alle monete tradizionali, se il fine ultimo è quello di rimpiazzarle? Perché creare una valuta digitale decentralizzata, ancorata ad un asset sottostante e ancora dipendente da un’Autorità centrale? Perché non attenersi semplicemente a quello che il mercato delle criptovalute già offre?

Se, un giorno, gli stablecoin riusciranno a garantire la diffusione delle criptovalute, forse avremo la risposta a tutti i quesiti.

Una soluzione ipotetica sarebbe quella di sviluppare uno stablecoin che riesca a includere gli indicatori economici importanti, come la crescita economica e l’inflazione.

Dal punto di vista degli investitori, sinora l’idea generale è di puntare sulle società che lavorano con la tecnologia blockchain e sulle piattaforme che creano le valute digitali rispetto all’investimento sulle criptovalute stesse.

Ad oggi, lo stablecoin sembra essere soltanto uno dei tanti, ambiziosi esperimenti messi in campo dalla cripto comunità.

Tuttavia, ogni idea innovativa, che sia fallimentare o di successo, rappresenta un piccolo ulteriore passo verso l’introduzione stabile e regolamentata delle criptovalute all’interno dei mercati finanziari e della società.

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