I limit up e i limit down sono i valori massimi entro i quali un titolo azionario, materia prima, indice o future può salire (limit up) o scendere (limit down) in una sola seduta di trading.
Entrambi i limit up e limit down sono utilizzati per evitare che determinati asset possano raggiungere livelli di volatilità eccessivamente elevati.
Il limit up è il valore massimo entro il quale il prezzo di un titolo azionario, materia prima, indice o contratto future può aumentare in una sola seduta di trading.
Il limit down è l’opposto di limit up. Questo limite stabilisce il valore massimo entro il quale il prezzo di un titolo azionario, materia prima indice o contratto future può diminuire nell’arco di una sola seduta di trading. I limit down cercano di evitare il ‘panic-selling’ e il crollo dei mercati. Infatti, un numero sempre più elevato di trader che inizia a vendere in una situazione di panico, porta a una diminuzione del prezzo del sottostante che si muoverà di pari passo con l’aumento dell’offerta e la diminuzione della domanda nel mercato.
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Prendiamo in esame i contratti future sulle materie prime per illustrare un esempio di limit up. Per i future sul grano, il limit up è pari a un movimento di prezzo di $0,30 rispetto alla chiusura precedente. Se il livello del prezzo del grano dovesse aumentare oltre questo limite, il trading sui future sarà sospeso per il resto della giornata.
Ciò avviene per bloccare il prezzo dei future, in questo caso sul grano, ed evitare che il prezzo aumenti drasticamente rispetto all’asset sottostante rappresentato dal contratto future.
Prendiamo in esame un future su un indice azionario USA per illustrare un esempio di limit down. Il limit down viene attivato quando l'indice future perde il 5% del suo valore. Se il prezzo eccede questo limite, il trading viene temporaneamente sospeso (in genere, l’interruzione dura 15 minuti) per evitare il rischio di una 'svendita' di massa.
Molti indici azionari USA come il Dow Industrials, S&P 500 e NASDAQ, prevedono il limit down. Lunedì 9 marzo 2020, tutti questi indici hanno superato la soglia di limit down: l'indice Dow è crollato del 7,8%, l'indice S&P del 7,6% e il NASDAQ del 7,3%.
Esiste una serie di fasce specifiche all’interno delle quali si muove il prezzo di un titolo azionario. Queste fasce vengono stabilite in base al prezzo medio registrato dal titolo azionario nell’arco dei cinque minuti precedenti. Le fasce sono diverse in base al ‘livello’ assegnato a ciascun titolo. Nel caso dei limit down, se il prezzo eccede la fascia più bassa, il trading viene temporaneamente sospeso (in genere, l’interruzione dura 15 minuti).
La fascia del Livello 1, che include i titoli quotati nell’indice S&P 500, titoli NMS e altri prodotti quotati con un valore superiore ai 3 dollari statunitensi, il limite della fascia è pari al -5% (se fosse limit up, la soglia sarebbe pari al 5%) del prezzo attuale del titolo tra le 10:45 e le 16:25.
Tuttavia, tra le 10:30 e le 10:45 e dalle 16:35 alle 17:00, il limite della fascia è tarato al -10% (10% de fosse limit up) del prezzo medio registrato dal titolo azionario nell’arco dei cinque minuti precedenti. Di seguito, la lista completa dei parametri relativi alle soglie limit up/limit down per titoli e altri prodotti quotati.
Parametri delle fasce limit up / limit down | ||
Intervallo di trading ‘up/down’ accettabile (10:45-16:35) | Intervallo di trading ‘up/down’ accettabile (10:30-10:45 and 16:45-17:00) | Quotazione titoli |
5% | 10% | Livello 1 - Titoli National Market System (NMS): titoli quotati su S&P 500 e Russell 1000; altri strumenti negoziati in borsa; prezzo > $3,00 |
10% | 20% | Livello 2 - Titoli National Market System (NMS) altri titoli quotati >$3,00: |
20% | 40% | Altri titoli quotati ≥ $0,75 e < $3.00 |
Meno del 75% o $0,15 | Meno del 150% (solo limit up) o $0,30 | Altri titoli quotati < $0,75 |
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