Alcune delle più grandi superpotenze economiche del mondo sono sull’orlo di una guerra commerciale. Scopri quali saranno le conseguenze per i mercati finanziari e prendi una posizione con IG.
Alcune delle più grandi superpotenze economiche del mondo sono sull’orlo di una guerra commerciale. Scopri quali saranno le conseguenze per i mercati finanziari e prendi una posizione con IG.
Il 23 marzo 2018 Donald Trump ha annunciato l'imposizione di dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e uno del 10% su quelle di alluminio. Inizialmente sembrava che le misure fossero destinate al rivale economico di lunga data degli Stati Uniti, la Cina, dato che molti paesi erano stati dichiarati esentati dai dazi commerciali. A sorpresa, il 31 maggio Trump ha annunciato i dazi degli Stati Uniti sulle importazioni dall’Unione europea (UE), dal Canada e dal Messico, riaccendendo i timori su una guerra commerciale globale.
Se nei confronti di Canada e Messico gli Usa sono riusciti a raggiungere un accordo, deniminato USMCA, le tensioni si sono accentuate nei confronti della Cina. A luglio Trump ha imposto tariffe del 25% su 50 miliardi di dollari di beni importati dalla Cina, a cui si sommano le tariffe del 10% su 200 mld di dollari di beni importati. La Cina ha risposto sembre con tariffe di pari importo.
Al G20 di Buenos Aires di fine novembre, Usa e Cina si sono dati 90 giorni di tempo per finalizzare un accordo commerciale che azzerasse il surplus commerciale di Pechino nei confronti di Washington. Se entro il primo marzo 2019 l'accordo 'non sarà raggiunto gli Usa procederanno ad imporre ulteriori dazi del 25% sui restanti 200 miliardi di beni importati dalla Cina.
I passi avanti fatti nelle ultime settimane hanno visto la Cina impegnarsi per aumentare l'import dagli Usa, soprattutto quello riguardante i prodotti agricoli e il petrolio.
Rimane ancora aperto il nodo riguardante la proprietà intellettuale, il vero nocciolo della questione. Nessuno dei due Paesi sembra voler mollare di un centimentro in proposito pertanto ancora non vi è nulla di scontato.
Una guerra commerciale è l’escalation delle politiche tra due o più paesi che mirano a creare barriere reciproche al commercio. In genere, viene condotta mediante l’imposizione di dazi o restrizioni quantitative alle importazioni.
Opera sui mercati utilizzando la leva finanziaria dei CFD
Trading fuori dagli orari di negoziazione su oltre 70 statunitensi
Puoi gestire i tuoi rischi attraverso la nostra vasta gamma di stop, limiti e alert
I mercati finanziari di tutto il mondo hanno già registrato una notevole volatilità in scia all'acuirsi dei timori di una guerra commerciale. Le restrizioni avranno un impatto non solo sulle imprese che hanno legami diretti con tutti i paesi interessati, ma anche sui consumatori.
Se la situazione dovesse deteriorarsi, ecco alcuni mercati chiave da tenere d’occhio:
L’annuncio dei dazi ha provocato una forte perdita sugli indici Wall Street, US 500 e US Tech 100, data la flessione accusata da alcuni dei loro titoli più importanti.
Oltre agli indici nazionali, le controversie commerciali potrebbero interessare anche i mercati globali, ad esempio Germany 40 e FTSE 100.
I costi associati a una guerra commerciale potrebbero danneggiare le aziende americane in settori quali l’industria manifatturiera, l’agricoltura, fino a toccare anche i piccolissimi birrifici, conseguentemente all’aumento del prezzo delle importazioni.
I dazi statunitensi sulle importazioni potrebbero avere delle ripercussioni per le imprese che importano componenti cruciali dall’estero, come Apple Inc (All Sessions). Mentre dazi di ritorsione potrebbero colpire le aziende che dipendono dalle esportazioni, come la Harley-Davidson Inc che realizza un’ottima percentuale delle sue vendite nell’Unione Europea.
Mercati | Buy | Sell | Aggiornato | Variazione |
---|---|---|---|---|
Wall Street |
-
|
-
|
-
|
|
Oil - US Crude |
-
|
-
|
-
|
-
|
USD/JPY |
-
|
-
|
-
|
-
|
US 500 |
-
|
-
|
-
|
-
|
I prezzi sopra indicati sono soggetti ai nostri termini e condizioni del sito. I prezzi sono solo indicativi.
Qualsiasi sconvolgimento dell’offerta e della domanda tra le maggiori economie mondiali potrebbe provocare uno spostamento dei mercati delle materie prime. Ad esempio il 6 marzo, dopo la minaccia di Trump di mettere in campo ulteriori azioni, il prezzo del ETFS Brent Crude è sceso del 2%.
Nel frattempo, il prezzo dello Spot Gold e dell’Argento Spot (5000oz) potrebbe salire dato che gli investitori usano queste materie come beni rifugio contro le flessioni del mercato azionario.
I mercati del Forex potrebbero diventare volatili, poiché il dollaro USA fluttua rispetto ad altre valute globali.
Tieni d’occhio le valute di tutti i paesi coinvolti, tra cui EUR/USD, il USD/MXN e il USD/CAD, oltre a valute rifugio come lo USD/JPY (大口).
Mentre gli annunci possono provocare agitazioni nel breve termine all'interno dei mercati, i trader e gli investitori di tutto il mondo cercheranno di prevederne le conseguenze sul lungo periodo e adattare di conseguenza le loro strategie.
Da anni gli Stati Uniti e la Cina stanno combattendo una guerra silenziosa e le ambizioni in ambito economico nutrite dalla Cina hanno destato crescenti preoccupazioni per Trump.
Durante tutta la sua campagna presidenziale, la visione "America first" di Donald Trump ha promesso un programma protezionista che avrebbe promosso la crescita delle industrie nazionali.
Riteneva che la Cina fosse la causa principale del problema, criticandola per aver saturato i mercati internazionali con metallo a buon mercato. Secondo Trump, questo non solo ha danneggiato i produttori americani, ma ha anche indebolito la capacità degli Stati Uniti di fornire autonomamente i materiali per le armi militari.
Le azioni della Cina sono diventate così un problema per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e ragione principale per l'introduzione dei dazi secondo la legislazione dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO).
Dopo l’annuncio dell’iniziativa "Made in China 2025" da parte del Presidente cinese Xi Jinping, è stato elaborato un piano di combattimento anche per l’industria tecnologica. Il piano incoraggia la Cina nel diventare un produttore autosufficiente di tecnologie, invece di affidarsi a società americane come Apple (Apple Inc (All Sessions)).
Il programma ha portato gli Stati Uniti ad adottare un comportamento sempre più protettivo nei confronti della propria produzione tecnologica, specie dopo che le società statunitensi hanno denunciato il furto del loro lavoro mascherato da contratti di "joint venture" con società cinesi.
Il piano "Made in China" è legato alla tecnologia straniera, per cui la guerra commerciale di Trump è stata citata anche come leva contro le violazioni dei diritti sulla proprietà intellettuale commesse dalla Cina.
Il 23 marzo 2018 Donald Trump ha annunciato che la sua amministrazione avrebbe imposto un dazio del 25% sulle importazioni di acciaio e uno del 10% su quelle di alluminio. Anche se le misure non erano specificamente destinate a colpire la Cina, con l’aumento dell’elenco dei paesi esentati dai dazi è diventato difficile non considerarle una minaccia diretta.
I dazi iniziali sono stati seguiti da ulteriori restrizioni applicate da entrambi i Paesi:
Dopo mesi di silenzio su questa ostilità con la Cina, Trump ha nuovamente ribadito le sue minacce, specificando chiaramente che questa volta nessuno sarebbe stato risparmiato.
I mercati hanno vacillato quando gli Stati Uniti hanno sbattuto in faccia i dazi commerciali ai loro alleati e partner commerciali più stretti: Canada, Messico e Unione europea.
Ancora una volta, l’amministrazione Trump ha addotto la sicurezza nazionale come motivo dei dazi statunitensi sulle importazioni. Tuttavia, l’Unione europea ha asserito che le restrizioni erano illegali nel quadro della legislazione dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) e ha avviato una procedura di risoluzione della controversia.
La ragione più probabile della guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione europea è il tentativo di raggiungere determinati obbiettivi previsti nell’agenda politica di Trump, come le spese NATO e l’uscita dall’accordo sul nucleare con l’Iran.
L’annuncio ha sorpreso i vicini di Trump, che avevano negoziato con gli Stati Uniti un nuovo Accordo nordamericano per il libero scambio (NAFTA).
A tal proposito, Trump ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero accettato un accordo "equo", oppure non avrebbero accettato nessun accordo.
Sia il Canada che il Messico hanno chiaramente dichiarato che le restrizioni costituiscono un affronto al partenariato tra i tre paesi.
Nel giro di poche ore i dazi statunitensi sulle importazioni avevano suscitato preoccupazioni su una guerra commerciale globale e provocato un’ondata di politiche di ritorsione da parte dell’Unione europea, Canada e Messico:
Non è ancora ben chiaro se e quando tutte queste misure entreranno in vigore. Tuttavia, i dazi non sono l’unica fonte di preoccupazione per i mercati finanziari globali: mentre il mondo si avvicina passo dopo passo a una guerra commerciale, esistono molti altri modi in cui le tensioni potrebbero influire sull’economia globale.
Ad esempio, la Cina potrebbe vendere una parte cospicua dei 1.170 miliardi di dollari di buoni del Tesoro statunitensi che detiene. Questo potrebbe gettare nel caos i mercati internazionali, con ripercussioni sui tassi di interesse sull’economia statunitense.
Il presidente cinese Xi Jinping ha anche dichiarato che avrebbe valutato l’impatto di una graduale svalutazione dello yuan, utilizzando la valuta per compensare l’eventuale impatto sugli scambi commerciali. Benchè nulla sia stato ancora confermato, dopo l’annuncio del 9 aprile lo yuan ha perso lo 0,2% nel trading onshore.
Unione europea, Canada e Messico hanno dichiarato chiaramente che difenderanno i loro interessi nazionali nel rispetto delle norme internazionali, ma le crescenti tensioni hanno suscitato comunque preoccupazioni per il futuro delle relazioni tra gli Stati Uniti e i loro alleati.
Accedi a oltre 17.000 globali con la sicurezza di un'esecuzione affidabile
Accedi a oltre 17.000 globali con la sicurezza di un’esecuzione affidabile
Grazie alla nostra app pluripremiata, progettata per i principali smartphone e tablet, potrai fare trading in totale libertà
Grazie alla nostra app pluripremiata, progettata per i principali smartphone e tablet, potrai fare trading in totale libertà
Con 49 anni di esperienza, siamo leader del mercato
Con 49 anni di esperienza, siamo leader del mercato
Siamo disponibili dal lunedì al venerdì, con assistenza in lingua italiana, dalle 08:30 alle 20:00 (CET) al numero verde:
800 978 376 o 0200695595
In alternativa puoi scriverci all'indirizzo email italiandesk@ig.com