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Azioni Creval in rialzo: per gli azionisti l’Opa di Credit Agricole è inadeguata

Quotazioni a +1,13%: il prezzo delle azioni supera quello dell’offerta dei francesi

Grafico Fonte: Bloomberg

Credit Agricole dovrà alzare l’offerta per acquisire Creval: quella avazata nei giorni scorsi non basta. Lo ha dichiarato in un comunicato Petrus Advisers, il fondo di investimenti britannico che è anche azionista di maggioranza del Credito Valtellinese, che ha giudicato l’offerta da 10,5 euro per azione dell’istituto francese “inadeguata”.

Opa Credit Agricole-Creval, l’accordo è lontano

Il fondo, che attualmente detiene oltre il 3% dell’azionariato della banca lombarda, ha comunicato di considerare il valore a medio termine della banca non inferiore a 13,2-17 euro per azione su base standalone, mentre ha fissato il valore equo con M&A intorno a 15,3-21,1 euro.

"Il Credito Valtellinese è una banca estremamente solida e ha davanti a sé un futuro brillante. Petrus Advisers non intende aderire all'Opa al prezzo di 10,50 euro per azione e suggerisce agli altri azionisti di fare lo stesso", si legge nel comunicato rilasciato da Petrus Advisers.

Lo scorso 9 febbraio il Credito Valtellinese in una nota aveva annunciato che il consiglio d’amministrazione avrebbe continuato a operare al fine di creare valore per tutti gli azionisti, “non trascurando alcuna opzione strategica e valorizzando i risultati raggiunti dalla Banca, riservandosi di effettuare ogni valutazione sull'Opa a seguito della pubblicazione del Documento di Offerta, in conformità con la normativa applicabile”.

Ad affiancare Creval nella valutazione dell’offerta compaiono in qualità di advisor finanziari e legale BofA, Mediobanca, Intermonte e Studio Legale Cappelli Rccd.

L’offerta è arrivata esattamente una settimana fa: 10,5 euro per azione, per un totale di 737 milioni di euro. “Offriamo un buon prezzo. Constato che non c'è una contro-offerta. Sono particolarmente fiducioso sulla riuscita finale del processo in cui siamo impegnati”, aveva dichiarato in quell’occasione Xavier Musca, amministratore delegato di Credit Agricole. “Penso che negli ultimi 20 anni non ci sia stata nessuna offerta in contanti per una banca italiana. Siamo i primi a farla”, ha aggiunto.

L’ostilità degli azionisti è stata immediata. Le quotazioni di Credito Valtellinese al momento viaggiano a un prezzo superiore dell’offerta (12,02 euro l’una oggi, in rialzo dello 0,96% alle 12:00). I tentativi di chiedere un rilancio sono andati a vuoto e, ad oggi, le autorità Antitrust europee hanno già approvato l’Opa.

Né è servito sperare in una mossa da parte del ministero delle Finanze. Durante l’ultima riunione del Consiglio dei Ministri del governo Conte, lo scorso 12 febbraio, l’ex Presidente del Consiglio ha rimesso il dossier in mano al suo successore. Dal canto suo, il nuovo esecutivo guidato dall’ex numero uno della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha annunciato che il governo non eserciterà il golden power sull’operazione – niente limiti dunque all’offerta pubblica di scambio dei francesi.

La situazione finanziaria di Creval e quella di Credit Agricole

Il 9 febbraio il Credito Valtellinese ha pubblicato i conti relativi all’ultimo trimestre 2020 e all’intero anno finanziario. Credito Valtellinese ha chiuso il 2020 con un utile netto più che raddoppiato a 113,2 milioni e torna a distribuire un dividendo di 0,23 euro per azione.

Il margine di interesse si attesta a 340,2 milioni, in calo dai 347,5 milioni del 2019 a causa dell'ulteriore calo dei tassi Euribor e del minor contributo dai crediti deteriorati solo in parte compensato dai fondi Tltro, spiega la nota rilasciata in occasione della trimestrale. In calo anche le commissioni a 230,4 milioni (da 249,1 milioni) per la minare operatività con la clientela dovuta ai lockdown.

Nel complesso, la posizione patrimoniale mette la banca tra le migliori sia per solidità con un Cet1 fully loaded al 19,6% sia per profilo di rischio con un Npe ratio lordo al 5,8%.

A livello globale, Credit Agricole ha invece chiuso il 2020 con un utile netto in calo del 34,9% rispetto al 2019, a 4,68 miliardi di euro: risultato di accantonamenti sui crediti, raddoppiati durante l’anno a 3,65 miliardi, e della svalutazione di circa 900 milioni di euro sulla controllata Credit Agricole Italia, effettuato a dicembre.

Proprio il ramo italiano del colosso francese ha registrato alla fine del 2020 un calo del 13% anno su anno sull’utile netto aggregato, che si è assestato a 373 milioni di euro – anche in questo caso, il calo è determinato dagli accantonamenti prudenziali per far fronte alla crisi scatenata dal covid-19.

Come si stanno muovendo le azioni Creval in Borsa?

Nel momento in cui Petrus Advisers ha annunciato la contrarietà all’offerta, le azioni Creval hanno aumentato i rialzi con cui già avevano chiuso la sessione di ieri. Al momento le quotazioni Creval avanzano dell’1,12% a 12,04 euro per azione.

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