Cripto: contagio di FTX su Genesis che rischia il default

Il caso

Continuano le tensioni sul mondo delle criptovalute dopo il crollo di FTX. Ieri il crypto-lender Genesis ha affermato che la società non ha ancora predisposto alcun piano per quanto riguarda un’eventuale bancarotta.

Al contrario, Genesis ritiene di poter risolvere i suoi problemi internamente senza l’ausilio del Chapter 11, quel capitolo della legge fallimentare statunitense che consente una riorganizzazione aziendale assistita dalle autorità competenti. I crypto-lender sono una sorta di intermediari del mondo delle criptovalute che servono da middle-men in uno schema fatto di prestatori e richiedenti.

In sostanza il funzionamento è questo: vi sono operatori che forniscono le proprie criptovalute, che vengono poi prestate via crypto-lender ricevendo in cambio un interesse detto “crypto-dividend”, e altri che invece richiedono denaro e forniscono come garanzia del prestito richiesto (collateral) le proprie criptovalute.

I guadagni della piattaforma derivano dalle commissioni applicate sia a chi presta sia a chi riceve mentre i prestatori guadagnano grazie al tasso di interesse applicato.

Nel caso di Genesis, la società starebbe ora trovando notevoli difficoltà nel raccogliere nuovi capitali per la sua divisione legata alle attività di prestito, annunciando che nel caso non trovi una soluzione nel breve termine potrebbe dover annunciare la bancarotta.

Di conseguenza, secondo alcune indiscrezioni, Genesis avrebbe tentato di convincere la piattaforma di scambio Binance ad accorrere in suo aiuto con un iniezione di liquidità. Tuttavia, Binance ha rifiutato sostenendo la creazione di un conflitto di interesse tra le due entità.

La società avrebbe dunque richiesto assistenza anche al fondo di private equity Apollo Global Management ma anche questa via si è rivelata senza successo.

Crescono i problemi

A causa del fallimento di FTX, due settimane fa, la liquidità all’interno dell’universo cripto sembra essersi notevolmente ridotta, alimentando quindi la volatilità negli scambi. Di conseguenza, l’inceppamento nel servizio di crypto-lending sta nel fatto che nessuno vuole più effettuare i prestiti e questo ha causato una grossa riduzione della liquidità presente nella società che ha dovuto intervenire con l’interruzione dei prelievi per evitare il peggio.

Infatti, giovedì scorso Genesis ha sospeso i rimborsi verso i clienti da parte della sua divisione di prestiti accusando come causa principale gli effetti derivanti dal crollo di FTX. Prima di questo, però, si crede che la società abbia tentato la richiesta di un prestito da $1 miliardo, ad alcuni investitori non identificati, così da tentare di risanare in extremis le sue finanze.

A seguito dei problemi in Genesis, un'altra società interessata dal fallout delle cripto è Gemini, piattaforma di scambio di criptovalute, che ha però una serie di prodotti in partnership con la prima, e che ha annunciato che sta continuando a lavorare per permettere il ritiro dei fondi dal suo programma “Earn” (un piano che promette guadagni grazie allo schema di Genesis).

Ecco, quindi, che il tanto temuto effetto “spillover” dovuto al default di FTX si sta davvero palesando in tutte le sue forme anche su altri attori presenti nel mondo delle criptovalute.

Questi fino ad ora avevano beneficiato dall’enorme interesse dei trader retail verso i token e dall’assenza quasi completa di regolamentazioni. Tuttavia, ora le manchevolezze in termini di solidità finanziaria stanno venendo a galla dopo che lo scenario macroeconomico ha cominciato a porre notevoli difficoltà.

Gli effetti sulle cripto

A causa delle tensioni generatesi dal caos FTX e dal possibile contagio di Genesis, nella giornata di ieri le principali criptovalute crollano. Ieri il Bitcoin ha toccato un minimo a $15.480, livelli mai visti dal novembre 2020, mentre Ether è sceso fino a $1.079.

Nonostante ciò, oggi entrambe le cripto rimbalzano rispettivamente del +2,89% e del +2,61%, fino a $16.132 e $1.125, a causa di una serie di acquisti da parte di numerosi investitori che scommettono su una rapida ripresa al rialzo delle quotazioni.

Le previsioni

Alla luce del continuo deterioramento della stabilità finanziaria di alcuni importanti operatori del settore ci attendiamo ulteriori sviluppi negativi per quanto riguarda la situazione di Genesis che nelle prossime settimane potrebbe vedersi costretta ad emulare il sentiero di FTX (quello del Chapter 11).

Infatti, gli avvenimenti della settimana scorsa sono molto preoccupanti in quanto lo stop ai prelievi è indice di una grave mancanza di capitali che potrebbe portare rapidamente la società in bancarotta.

In considerazione di ciò, ci aspettiamo che Genesis finisca in default entro poche settimane a meno che non avvenga un subitaneo bail-out da parte di uno dei suoi competitors più solidi.

Infine, vi è da considerare che un eventuale default potrebbe causare un rischio sistemico all’interno dell’universo delle criptovalute, soprattutto nel caso in cui si dovessero scoprire ulteriori intrecci finanziari tra le varie società operanti nel settore.

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