Dossier TIM: offerta KKR apprezzata ma deve migliorare. Titolo sale del +0,8%

Il caso

La scadenza, lo scorso 24 febbraio, dell’offerta non vincolante di KKR per l’infrastruttura di fibra ottica di TIM ha portato ad un’evoluzione dello scenario in merito alla società di telecomunicazioni italiana. Il CdA di Telecom Italia ha infatti rifiutato la proposta del fondo americano che si aggirava intorno ai €20 miliardi giudicandola troppo bassa rispetto al reale valore degli asset.

L’ingarbugliato dossier sembra si stia però avvicinando ad una possibile risoluzione anche se le tempistiche rimangono bibliche. La proroga al 31 marzo sarà un ulteriore fondamentale obiettivo per la conclusione di un’operazione che rimane estremamente delicata a causa degli innumerevoli interessi coinvolti.

Al momento, lo scenario più plausibile resta quello di un coinvolgimento diretto di KKR coadiuvato dal Governo (probabilmente con CDP) che ha espresso una possibilità nella co-partecipazione con un investitore privato. Dunque, KKR potrebbe riformulare una nuova offerta più allettante per il CdA di TIM così da riuscire a strappare un accordo.

Al contrario la cordata capitanata da Macquarie sarebbe definitivamente messa fuori gioco anche se il suo coinvolgimento (ed un eventuale integrazione con OpenFiber) potrebbe essere sviluppato in un successivo momento nel caso in cui il Governo riesca ad accordarsi con KKR.

La questione Vivendi

Tuttavia, permane l’incognita Vivendi, il conglomerato francese azionista per il 23,75% di TIM, che valuta la rete a ben €31 miliardi, valore astronomico ma giustificato dall’attuale minusvalenza della società che si aggira intorno ai €3 miliardi. Di conseguenza, una possibile via di incontro potrebbe arrivare da un lato dall’aumento dell’offerta di KKR e dall’altro da una riduzione delle richieste di Vivendi che intende uscire da TIM limitando i danni.

Le previsioni

Dal nostro punto di vista la questione su Telecom Italia si sta avviando ad una conclusione grazie anche all’impegno del Governo che vuole mettere fine al dossier nel minor tempo possibile. La società resta incline ad un miglioramento della sua situazione interna grazie ad un taglio dei costi (incentivi ai licenziamenti, riduzione degli immobili e delle assunzioni) che le permetteranno di migliorare la propria profittabilità e rendere più appetibili i suoi asset, incrementando quindi il prezzo richiesto ai contendenti.

Anche il sentiment del mercato rimane ottimista riguardo alla possibilità di un accordo nei prossimi mesi.

Dal punto di vista tecnico, le azioni restano stabilmente sopra la soglia psicologica di €0,30 con le quotazioni che questa mattina hanno aperto la seduta con un gap-up a €0,3085 salendo fino ad un picco intraday di €0,3106 per poi muoversi con una certa lateralità attestandosi a €0,31.

Nel breve termine le prospettive rimangono quindi ottimistiche con un’eventuale violazione al rialzo sopra il livello di €0,3133, massimo di giovedì 23 febbraio, che potrebbe mettere le basi per una risalita fino al picco significativo del 17 febbraio scorso a €0,3185 che è stato il livello più alto raggiunto dal 14 aprile 2022. La rottura di quest’ultima soglia potrebbe invece porre obiettivi più ambiziosi fino a €0,3236 massimo del 14 aprile 2022 preludio ad una possibile accelerazione nel medio termine fino a €0,3694, picco del 30 marzo 2022.

Le probabilità di significativi ribassi rimangono scarse anche se in questa eventualità si potrebbe delineare un calo a partire dal cedimento del supporto in area €0,2936, minimo del 21 febbraio, possibile innesco ad un più profondo ribasso fino a €0,2821, bottom del 2 febbraio.

Vuoi fare trading su TIM?

Con i Turbo24 puoi fare trading su TIM tutto il giorno senza interruzioni. Otterrai un’esposizione sul mercato sottostante solo con un piccolo deposito iniziale.

Apri un conto reale o prova la demo per esercitarti con i Turbo24.