Draghi in Parlamento, forte volatilità sull’indice italiano

Questa mattina il premier Draghi ha pronunciato il suo discorso davanti al Senato chiedendo pieno sostegno alle forze politiche così da superare le numerose difficoltà poste dallo scenario macroeconomico attuale.

Quello che ha fatto capire il primo ministro è che vuole essere supportato da una coesione politica reale e non di facciata, alludendo malignamente al Movimento Cinque Stelle.

Nonostante la crescente incertezza sulla stabilità politica italiana, il consensus generale è quello a favore di una continuazione della legislatura fino alla sua scadenza naturale tra circa 8 mesi. Infatti, un’interruzione dell’attuale governo porrebbe immani difficoltà nella gestione degli attuali dossier così come un marcato calo della credibilità italiana nei riguardi degli investitori stranieri.

Ora i parlamentari avranno a disposizione cinque ore e mezza per decidere se mantenere la fiducia o meno prima del voto finale previsto per le 20:30.

Inoltre, da giovedì 14, quando il movimento Pentastellato aveva innescato la crisi di governo, sono nati moltissimi appelli per sostenere l’attuale legislatura del Premier Draghi, come la petizione di circa 1500 sindaci o quello, più recente, promosso da 240 imprese familiari italiane.

Insomma, Draghi continua ad avere un forte sostegno all’infuori delle aule di Palazzo Madama ma gli intrighi di palazzo potrebbero capovolgere le aspettative del consensus.

I possibili scenari

A questo punto le risoluzioni sembrano essere solo due. Nel primo caso le forze di governo decideranno di scongiurare una crisi politica per il bene del Paese e supporteranno dunque la continuazione della legislatura.

Al contrario, la spaccatura tra Movimento Cinque Stelle (che non voterà la fiducia) e Lega (che vuole un Draghi bis o andare alle urne) innescherebbe una sicura crisi di governo con forti ripercussioni anche sul lato economico.

Nel primo scenario, tutto si risolverebbe per il meglio portando la legislatura a termine e permettendo di completare i dossier senza una discontinuità in corso d’opera.

Nell’eventualità di una crisi di governo invece, si porrebbero innumerevoli incognite.

Sicuramente, il rischio paese aumenterebbe generando una crescita dello Spread BTP-Bund che potrebbe toccare una quota vicina ai 300 punti base (rendimento attuale al 4%) e nascerebbero ulteriori incertezze dovute alle elezioni, peggiorando la già precaria situazione.

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