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I 5 migliori titoli bancari in Europa su cui investire nel 2022

Una rassegna delle banche che possono sovraperformare i principali indici e offrire delle buone performance durante uno scenario macro così complicato.

Fonte: Bloomberg

È ormai appurato che i fondamentali macroeconomici non sono dei migliori. Le forti pressioni inflazionistiche in continuo aumento stanno comprimendo sempre di più i margini sugli utili delle imprese. Inoltre, la stretta monetaria delle banche centrali - unita alle tensioni geopolitiche - sta ulteriormente complicando il quadro macro che appare assai fosco.

L’incertezza dei mercati si è altresì manifestata nei profondi ribassi dei principali indici azionari - ad un passo dal mercato orso - e nello spread in forte rialzo, in particolare quello BTP-Bund, ormai al di sopra dei 200 punti base.

Se i perdenti generati da questo nuovo ordine sono molti e vari, i vincitori invece sono pochi ma tra questi vi sono i titoli del comparto bancario, storicamente privilegiato dagli alti tassi di interesse.

Di conseguenza, per affrontare al meglio questo periodo di grosse difficoltà, vi suggeriamo cinque titoli in grado di sovraperformare e schermare le eventuali perdite contratte fino ad ora.

Banco BPM

Il gruppo milanese potrebbe evidenziare grossi strappi di prezzo al rialzo dopo alcune indiscrezioni che la vedono partecipe di un tentativo di fusione con il gruppo francese Credit Agricole. Le indiscrezioni sono state confermate dall’amministratore delegato del gruppo francese in Italia, Giampiero Maioli, che ha rinforzato le aspettative del mercato dopo che la banca, ad aprile, aveva consolidato la sua partecipazione nel gruppo milanese fino al 9,2%.

Il gruppo francese ha esplicitamente manifestato il proprio interesse per il Banco BPM, ingolosito dalle performance delle attività di bancassurance, così da attuare un’integrazione orizzontale che permetta di creare sinergie importanti tra i due.

Recentemente, il titolo sta beneficiando molto dalle speculazioni su una possibile operazione di finanza straordinaria. Dopo i minimi del 9 maggio (€2,79), il gruppo bancario milanese consolida una performance positiva del 20% da inizio anno anche se ha leggermente ritracciato fino a €3,16.

Il nostro giudizio rimane dunque complessivamente positivo, considerando il giudizio del mercato a proposito delle operazioni di crescita esterne.

Unicredit

La banca di Piazza Gae Aulenti ha beneficiato positivamente dai risultati trimestrali, più positivi del previsto. Infatti, sembra che gli investitori abbiano quasi dimenticato la forte esposizione del gruppo verso il mercato russo - dove Unicredit è presente dal 2005 con circa 4mila dipendenti e 70 filiali - così come i rischi a cui è sottoposta.

Tuttavia, il titolo - dai minimi di €7,85 toccati il 9 maggio - ha rimbalzato di quasi il 33% fino agli attuali €10,45. L’amministratore delegato Andrea Orcel ha delineato la strategia futura del gruppo che mira a consolidare le attività nel settore retail insieme ad un marcato sviluppo della divisione CIB (Corporate and Investment Banking) di cui Orcel è un veterano.

In conclusione, crediamo che il titolo possa beneficiare dal nuovo scenario macro e continuare con la tendenza rialzista nel breve-medio periodo.

Intesa Sanpaolo

Il più grande gruppo bancario italiano ha beneficiato molto in borsa dall’annuncio dei risultati trimestrali, in linea con le aspettative del consensus. Inoltre, la banca ha dimostrato la sua solidità grazie ad un utile netto trimestrale che ha toccato gli €1,67 miliardi e alla patrimonializzazione - ampiamente superiore ai requisiti normativi - che fa registrare un common equity tier 1 ratio (CET1) al 13,8%.

Infine, anche il generoso dividendo ed il piano di sostegno del corso azionario creano un outlook futuro positivo per la banca.

Dal minimo del 9 maggio (€1,83), il titolo fa registrare un rialzo del 9,25% fino a quasi €2. Pensiamo dunque che il gruppo possa continuare a beneficiare dall’attuale scenario macro e proseguire la tendenza al rialzo nel breve-medio termine.

HSBC

Allargandoci all’intero continente, suggeriamo di aumentare l’esposizione verso HSBC (Hong Kong and Shanghai Banking Corporation) che gode di grande vitalità nell’ultimo periodo. A Londra, HSBC quota al momento a £518, +15% da inizio anno.

Il CEO del gruppo sta riposizionando le attività con una preferenza per l’Asia dove l’obiettivo è di crescere a doppia cifra soprattutto nel segmento ad alta remunerazione del Wealth Management. Crediamo che la solidità finanziaria e l’esposizione globale della società siano un grosso vantaggio rispetto ai competitor in quanto gli permettono di diversificare i propri prodotti e di creare economie di scala interne per alcune sue divisioni.

Crediamo che il titolo possa beneficiare in modo consistente dal rialzo globale dei tassi di interesse, soprattutto dal settore del retail banking che prevede utili in crescita per il 2022. Inoltre, anche dal lato della gestione patrimoniale per i clienti HNWI (High Net Worth Individuals) i margini ampi e la forte domanda creano delle prospettive future molto interessanti.

In conclusione, consigliamo di privilegiare il titolo per chi possiede un portafoglio con un obiettivo di rendimento elevato a breve termine.

ING GROEP

Il gruppo olandese ha registrato risultati trimestrali sopra le attese che ne confermano l’outlook positivo nel breve-medio periodo. L’EBIT tocca i €668 milioni trainato da un incremento degli interessi e delle commissioni. Inoltre, il gruppo dimostra la sua ottima patrimonializzazione con un CET1 Ratio fermo al 14,9%. Anche i ricavi dalla divisione del retail banking crescono del 20% rispetto allo stesso periodo del 2021. Inoltre, scendono i costi operativi che sono più bassi di un anno fa.

Tuttavia, anche il gruppo olandese è stato colpito dalla crisi geopolitica Ucraina che ha generato €834 milioni di costi legati alle vicende con la Russia. Nonostante ciò, la società prevede di redistribuire agli azionisti circa €1,25 miliardi sottoforma di dividendi.

Dopo i solidi risultati di inizio maggio, ad Amsterdam il titolo fa registrare una performance positiva del 14% con il titolo che lambisce i €9,8 dopo i minimi raggiunti il 6 maggio a €8,5.

In conclusione, pensiamo che il titolo possa continuare a sovraperformare nell’attuale scenario macroeconomico e regalare grosse soddisfazioni per i suoi azionisti.

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