PIL Germania 4T cresce meno delle attese al +1,1% a/a

I risultati

Questa mattina Destatis ha rilasciato le stime preliminari del Prodotto Interno Lordo tedesco relative al quarto trimestre 2022. I dati indicano una crescita dell’attività economica nel periodo considerato pari al +1,1% su base annuale, inferiore rispetto alle stime del consensus ferme al +1,3%. Nel terzo trimestre il PIL era aumentato dello stesso valore.

Su base trimestrale, il PIL ha mostrato una contrazione del -0,2% in controtendenza rispetto alle stime del mercato che si aspettavano una neutralità allo 0% contro il +0,4% del trimestre precedente.

Di conseguenza, la prima economia europea cresce, anche se a rilento, appesantita dal deterioramento dei fondamentali macroeconomici che hanno toccato il nadir proprio nel periodo ottobre-dicembre dello scorso anno.

Nonostante i timori di una recessione nel Vecchio Continente si stiano affievolendo, la situazione rimane precaria con l’inflazione che è in discesa ma resta elevata (+9,2% a/a nel mese di dicembre) mentre la Banca Centrale Europea continua a mantenere un approccio aggressivo sui tassi di interesse e con le incognite geopolitiche che permangono.

Gli effetti sui mercati

All’apertura delle Borse europee, i principali indici sono in ribasso con il Germany 40 che scende dello 0,74% mentre il France 40 segna -0,66% e l’Italy 40 -0,5%.

Al momento della pubblicazione del dato i principali panieri del Vecchio Continente non mostrano alcuna reazione significativa.

Sul mercato dei cambi, l’EUR/USD è in forte rialzo a 1,0910.

Le previsioni

In Germania l’attività economica rimane debole sebbene sia risultata più resiliente delle previsioni di qualche mese fa che prevedevano una pronta recessione già nel primo trimestre 2023.

Per quanto riguarda quest’ultimo fattore, la situazione rimane però ancora incerta anche se molto dipenderà dalle scelte di politica monetaria della BCE, la cui decisione questo giovedì potrebbe confermare un deciso rallentamento economico.

Infatti, nelle scorse settimane i membri del Consiglio Direttivo della banca centrale hanno continuato a mostrare atteggiamenti aggressivi sul costo del denaro in modo da evitare un’eventuale ripresa delle pressioni inflazionistiche (stimato un aumento di 50 punti base per la prossima riunione).

Le stime preliminari sul PIL offrono dunque una buona approssimazione del dato finale che sarà osservato attentamente dagli investitori in modo da anticipare possibili mosse future da parte della BCE.

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