Trimestrale Netflix, gli abbonati scendono ma meno delle previsioni, +7% nel pre market

Ieri Netflix ha rilasciato i suoi attesissimi risultati trimestrali dopo che ad aprile l’azienda aveva spaventato gli investitori avvertendo di un calo del numero di abbonati di oltre 2 milioni e della fine del suo predominio nel settore a causa dell’agguerrita concorrenza.

Infatti, la piattaforma di streaming è in forte ribasso dall’inizio dell’anno dove uno scenario macroeconomico incerto e le difficoltà interne hanno portato il titolo a perdere il 73% del proprio valore passando da $609 per azione fino ad un minimo di $164 nel mese di maggio.

Nonostante le aspettative fossero molto pessimiste, i dati sono stati migliori del previsto e hanno sospinto la ripresa del titolo che nel premarket sta guadagnando più del 7% a $216.

Tuttavia, la società è tra le molte che hanno messo in guardia riguardo ai danni provocati dal rafforzamento record del dollaro. Infatti, Netflix genera circa il 60% delle sue entrate al di fuori degli Stati Uniti.

I risultati

L’atteso dato sulla perdita di abbonati è stato di un milione contro le aspettative che erano ferme al dato di due milioni. Restando sugli abbonati i numeri sono però in miglioramento nell’area asiatica dove la società ha guadagnato 1,1 milioni di persone.

Al contrario, negli Stati Uniti e in Canada il calo è stato di 1,3 milioni mentre nell’area EMEA (Europe, Middle East and Africa) la società ha perso 800.000 abbonati.

Netflix ha però chiarito che rimane ottimista per il futuro, inoltre con i suoi 220,7 milioni di abbonati globali rimane molto avanti rispetto a tutti i suoi concorrenti come Disney+, Hulu e Amazon Prime Video.

Proprio per questo motivo la società intende far leva sul suo vantaggio e consolidare la sua base clienti sfruttando i record di visioni delle sue apprezzatissime serie tv quali Stranger Things (la più vista nella storia della società) e Bridgerton.

Tuttavia, il cambiamento più radicale nella strategia di Netflix rimane l’introduzione delle pubblicità per contrastare il calo dei ricavi. L’iniziativa (che prevede una partnership già in corso con Microsoft) prevede di aumentare la monetizzazione dei contenuti della piattaforma anche se risulta in forte contrasto con la filosofia ad-free del co-fondatore Reed Hastings.

Sul lato prettamente finanziario invece, Netflix ha registrato utili netti trimestrali di $1,4 miliardi e ricavi di $7,97 miliardi, in rialzo del 9% ma inferiori alle previsioni di $8,04. Gli utili per azione hanno invece stupito il consensus con un dato pari a $3,20 per azione contro le previsioni ferme a $2,96.

In conclusione, la società ha dichiarato che il settore dello streaming è in pieno sviluppo e rimane molto ottimista sul settore con una previsione sull’aumento degli abbonati nel prossimo trimestre pari a un milione. Tuttavia, l’incertezza dello scenario macroeconomico e la concorrenza in ascesa da società come Disney, Roku e Paramount potrebbe porre nuove difficoltà alla società Californiana.

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