Trimestrali tech, Alphabet e Microsoft risultati deludenti ma buone prospettive
I risultati finanziari dei due big tech sono abbastanza deludenti ma entrambi i titoli balzano in Borsa grazie alle prospettive future.
Ieri sono stati pubblicati i risultati trimestrali di due colossi del settore tecnologico: Alphabet e Microsoft. Entrambi hanno mostrato dati in calo rispetto alle aspettative del consensus e in forte ribasso se paragonati ai risultati record dell’anno scorso.
Tuttavia, il confronto anno su anno può diventare fuorviante facendo credere che le due aziende abbiano problemi tali da determinare un calo sostanziale dei ricavi. In realtà, sono i dati trimestrali dell’anno scorso che sono stati straordinari grazie ad una domanda in fortissima crescita trainata soprattutto dalla richiesta di servizi hardware e software necessari al lavoro e alla didattica a distanza durante la pandemia.
Di conseguenza il leggero calo registrato nel secondo trimestre 2022 è stato digerito favorevolmente dal mercato che ha portato entrambi i titoli a balzare del 4% a Wall Street dopo le rassicurazioni su una guidance per l’anno in corso piuttosto solida.
Nonostante ciò, il settore tecnologico è ancora sotto pressione con il NASDAQ che da inizio anno è in calo del 25% mentre sia Alphabet che Microsoft stanno sopportando meglio la tempesta sui mercati con un ribasso rispettivamente del 16% e del 22%.
I titoli rimangono dunque ai minimi da oltre un anno il che potrebbe risultare un ottima opportunità di entrata per i trader con un’ottica di breve periodo.
I risultati di Alphabet
I ricavi della holding proprietaria di Google sono cresciuti al rateo più basso da due anni registrando solo un +13%. Questi hanno infatti raggiunto i $69,7 miliardi, mancando le previsioni del consensus ferme a $70,8 miliardi.
Infatti, il dato mostra una chiara traiettoria discendente nella crescita dei ricavi trimestrali che a settembre 2021 erano aumentati del 41%, a dicembre del 32% e a marzo del 23%.
Anche il margine operativo è sceso del 28% (-3% anno su anno) mentre l’utile netto è sceso a $16 miliardi contro i $18,5 miliardi dello stesso periodo del 2021 e mancando le previsioni ferme a $17,4 miliardi.
Infine, anche gli utili per azione sono risultati in ribasso con un valore pari a $1,21 rispetto alle attese di $1,27.
Tuttavia, i confronti con lo straordinario 2021 rischiano di creare problemi dove non ce ne sono. Infatti, mantenendo la valuta costante i ricavi sono saliti del 16%.
Tuttavia, le delusioni ci sono e si chiamano YouTube e Google Network. La divisione video ha contrariato il consensus con ricavi a $7,3 miliardi contro le previsioni ferme a $7,5 miliardi. La sezione cloud invece, ha visto i ricavi crescere del 36% a $6,3 miliardi ma ha prodotto una perdita trimestrale di $858 milioni, più ampia dei $591 milioni registrati un anno fa. Unica sorpresa positiva sono i ricavi di Google Search, cresciuti del 13% a $40,7 miliardi.
Nonostante i dati non particolarmente esaltanti, il titolo evidenzia un rialzo del 4% grazie alle rassicurazioni del CEO, Sundar Pichai, che ha ammonito sul focus strategico nella crescita di lungo termine.
I risultati di Microsoft
Microsoft ha registrato la crescita minore dei ricavi dal 2020 (+12% a/a) anche se quelli trimestrali sono comunque buoni a $51,87 miliardi contro le aspettative ferme a $52,44 miliardi. Gli utili per azione, invece, hanno toccato i $2,23 per azione rispetto ai $2,29 attesi dal consensus.
Nonostante ciò, la guidance per il 2022 rimane positiva con la società che prevede una crescita di ricavi e utile operativo a doppia cifra anche nel 2023. Infatti, il margine lordo si è ampliato passando al 69,85% rispetto al precedente 69,30%.
Tuttavia, Microsoft aveva avvertito, insieme ad altre aziende statunitensi, dei problemi derivanti da un apprezzamento troppo forte del dollaro americano, ormai ai massimi da vent’anni contro l’euro. Infatti, una moneta forte rende i propri prodotti più cari all’estero diminuendo le esportazioni. Microsoft afferma dunque che a causa di questo fenomeno ha perso circa $595 milioni dai propri ricavi.
La crescita maggiore si è avuto nell’ormai noto settore del cloud computing dove i ricavi derivanti dai servizi della divisione di Microsoft, denominata Azure, sono aumentati del 40% ma in ribasso rispetto al 46% dell’anno scorso e i 43,1 del consensus.
Anche il segmento che include i software Office, Dynamics e l’app LinkedIn ha registrato ottimi ricavi a $16,60 miliardi, appena sotto i $16,66 stimati dagli investitori.
Infine, la divisione legata ai Personal Computer, alle console Xbox e al motore di ricerca Bing ha toccato i $14,36 miliardi di ricavi, un +2% anno su anno. Tuttavia, le chiusure delle fabbriche cinesi e i ritardi nelle forniture hanno pesato per circa $300 milioni sui ricavi totali della divisione e hanno ridotto le spedizioni del 12,6%.
In conclusione, la società è in ribasso del 22% quest’anno meno del NASDAQ (-25%) ma più dell’S&P 500 (-18%). Nonostante ciò, Microsoft rimane attraente alle quotazioni attuali (a $263, minimo dal giugno 2021) soprattutto per la capacità di offrire una diversificazione ampia tra i suoi prodotti e garantire risultati finanziari stabili e in crescita nel corso del tempo.
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